Porro-Ceci, in via Orsini e F. Giugno

Contenuto

Palazzo Porro-Ceci prospetto in Via Orsini  Palazzo Porro-Ceci prospetto in Via Flavio Giugno
[1: prospetto in via F. Orsini;  2: prospetto in via F. Giugno - foto S. Di Tommaso, 01/2016]

Palazzo Porro - Ceci, tra via F. Orsini e via F. Giugno

Nella foto di sinistra il palazzo è visto dall'attuale ingresso di Via Orsini; esso ha un altro ingresso in Via Flavio Giugno. Fu edificato, non nelle attuali linee architettoniche, da Flavio Giugno. La struttura attuale la si deve alle famiglie Porro e Ceci.

"Rimane ignoto il tempo, il come e il perché la famiglia Giugni si trapiantò in Andria; ma, ammessa l'ipotesi che da quella di Firenze derivassero i Giugni di Andria, essi dovevano essere già stabiliti da molto tempo in questa città, quando, nel 1621, il nostro poeta [Flavio Giugno] disponeva nel suo testamento di essere seppellito nella tomba di famiglia, nella chiesa di Sant'Agostino, che era stata costruita dai cavalieri Teutonici ed allora era officiata dagli Agostiniani, attigua «ad suas domos», le quali vennero demolite circa la metà del sec. XIX da un ricco signore andriese, Riccardo Porro, per sostituirvi, su disegno dell'architetto Luigi Castellucci, il palazzo ora [1937] appartenente agli eredi di sua moglie, Maddalena Ceci. Sotto l'antico stemma di famiglia, sovrastante alla porta d'ingresso, erano incise le parole:  «Flavius Iunius - Nec sibi nec suis - Sed cui Deus et dies», che ci sembrano improntate da un amaro scetticismo o sconforto di vecchio celibe."

[tratto da "Flavio Giugno", di Riccardo Zagaria (a cura di Giuseppe Ceci), in “Iapigia, organo della R. deputazione di Storia Patria per le Puglie”, 1937, articoli, Fascicolo 2, pag.168].

Dalla pagina web " Palazzi Porro di Andria nel XIX sec." il 23/01/2016 furono rilevate le seguenti notizie, oggi 06/07/2017 non più esistenti:

"Il palazzo fu costruito sulle mura in occasione del loro abbattimento negli anni '40 dell'Ottocento da Riccardo Porro fu Vito Nicola in luogo dell'antico palazzo cinquecentesco di Flavio Giugno (medico alla corte medicea del XVI sec., e da cui prende il nome la via interna) che nel frattempo era passato alla famiglia Marulli.
In ligio stile neoclassico imperiale il palazzo fu progettato dall'architetto bitontino Luigi Castellucci, allievo di allievi del Vanvitelli, al quale si devono anche altri importanti edifici pugliesi ... .
Il corpo di fabbrica scortato ai lati da ambi locali e stalle di "supporto" (ora adibite a cinema e mercato al coperto) si sviluppa tra la Chiesa di St. Agostino e quella di Porta Santa. A sud, verso il fuori-le-mura, si sviluppa con un giardino a doppia rampa d'accesso solenne verso via Felice Orsini. All'epoca affacciava direttamente sulla campagna tra il fuori "piazza la Chiavara" e "Porta la barra/Ettore Carafa". A nord l'edificio si affaccia imponentemente sulla stretta via Flavio Giugno, un tempo ricca di orafi e botteghe. I portoni, simmetrici, guardano la strada che da via Flavio Giugno risale fino al palazzo ducale: via de Excelsis ... ."
Attualmente in tale pagina per questo palazzo è riportato solo il seguente testo:
L'antichissimo palazzo Giugni (1400?) fu acquistato da Vito Nicola Porro. Constava di ben 2 giardini pensili sulle mura normanne ed un magnifico bugnato a punta di diamante. Suo figlio Riccardo lo fece abbattere e riedificare su disegno dell'arch. Luigi Castellucci, della scuola del San Felice.