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Panoramica d'insieme della Colonia Agricola - Scuola Pratica di Agricoltura, inizi Novecento
[Panoramica d'insieme della Colonia Agricola - Scuola Pratica di Agricoltura, inizi Novecento]

L’Istituto Tecnico Agrario Provinciale “Umberto I”
Andria

di Giuseppe Boccardi


Attività amministrative Realizzazioni.
Notorietà dell’Istituto.

Sommario: — II Nuovo Consiglio Direttivo presieduto dal Cav. Domenico Frisone — La Statizzazione dell’Istituto e considerazioni relazionate al Consiglio Provinciale — Acquisto di attrezzature per il Laboratorio di Chimica del Corso di Specializzazione — Visita del Rotary Club di Trani — Ripristino della linea telefonica dell’Azienda — Borse di Studio del Rotary e del Comm. Riccardo Marchio — Restauro della seconda scalinata monumentale dell’Istituto — Costruzione da parte dell’Amministrazione Provinciale di alcune aule scolastiche, collegando il nuovo Oleificio al Convento Benedettino — Concessione dell’allevamento del bestiame a Papparicotta con contratto “in fido” — Riconoscimento del servizio prestato, presso l’Istituto, dagli insegnanti — Apertura di uno spaccio per gli alunni —Acquisto di sei bovini di pura razza — Convegno sul Turismo.

Al nuovo Consiglio Direttivo, costituito da Cav. Domenico Frisone — Presidente e dai consiglieri Sig. Domenico Sarri; Comm. Gianbattista Prudente; Sig. Ottavio De Gregorio; Sig. Domenico Mangialardi; Sig. Giuseppe Borraccino; Sig. Pasquale Grimaldi, alla seconda tornata del 30-4-1971 primo problema che si presentava era la statizzazione dell’Istituto. Essendosi venuto a conoscenza che il Consiglio Provinciale discuteva tale argomento in una prossima seduta, il Direttivo stabilì di fare note al Consiglio Provinciale le seguenti considerazioni:

  • “L’Istituzione della nostra scuola risale al 1872, con la cessione da parte del Comune di Andria, alla Provincia di Bari, del Monastero di Santa Maria dei Miracoli;
  • l’Amministrazione Provinciale accettava nell’anno successivo col preciso impegno di creare una colonia agricola per orfani, trovatelli e poveri della nostra Provincia. Cosa che si realizzò a partire dal 1877;
  • l’Istituzione fin dalle origini, anche attraverso successive evoluzioni ed aggiornamenti per quanto riguarda la struttura scolastica, ha sempre conservato la finalità sociale di assistenza e beneficenza ai giovani bisognosi di tutta la Provincia di Bari;
  • anche oggi molti convittori, appartenenti a famiglie numerose, povere e di condizioni disagiate, usufruiscono di rette gratuite e ridotte;
  • con la statizzazione della scuola, anche il convitto passa allo Stato, in quanto, viene considerato parte integrante dell’Istituto Tecnico Agrario, giusta l’art. 1 della Legge 15-6-1931N° 889 e ribadito con la circolare 16-6-1959 N° 271 prat. N° 3310 della Direzione Generale per l’Istruzione Tecnica;
  • la cessione, allo Stato, dell’Istituto comporta la privazione di un ricco patrimonio provinciale, creato con sacrifici non lievi nel corso di un secolo mentre la Provincia sosterrà tutte le spese per la manutenzione dell’Istituto, per il personale di segreteria, per gli assistenti tecnici, per il personale di servizio, per la manutenzione dell’edificio scolastico e provvederà all’arredamento, all’illuminazione e al riscaldamento ed ogni altra spesa di ufficio e materiale didattico-scientifico, a norma del R.D. 6-5-1923 N°1054 artt. 97, 100 e 103. Solo l’onere per il personale direttivo é docente sarà a carico dello Stato e certamente non così grave ( 96.135.000) per il bilancio della Provincia, da invogliarla a privarsi di tale benemerita istituzione;
  • analoga considerazione va fatta per l’azienda agraria e relative industrie che, con la statizzazione, passerebbe allo Stato, in virtù dell’art. 23 della legge 15-6-1931 N°889. L’Istituto anche in campo agricolo ha una rilevante funzione sociale. Difatti l’azienda agraria, con le annesse industrie, dà istruzione a numerosi agricoltori della Provincia e lavoro, per alcune migliaia giornate lavorative, ad operai andriesi;
  • Con la statizzazione si priva la Terra di Bari di un’azienda pilota e industrie (olearia, casearia ed enologica) già in avanzato stato di attuazione per l’incremento dell’agricoltura in tutta la regione;
  • mentre si dà atto all’Amministrazione Provinciale che, con non lievi apporti finanziari, ha dato splendore e impulso all’Istituto che oggi può essere considerato, senza tema di smentita, fra i migliori d’Italia. Mentre si è in pieno clima di decentramento regionale, sembra anacronistico ceder allo Stato un Istituto così progredito e ben attrezzato, come il nostro;
  • grave preoccupazione desta anche la sorte del personale dipendente, non insegnante. Le vigenti disposizioni di legge prevedono, in caso di statizzazione, l’assorbimento da parte dello Stato del solo personale di ruolo, limitatamente a quello previsto dagli organici statali, che sono ben differenti da quello provinciale, senza escludere il diverso trattamento economico, previdenziale ed assistenziale, che certamente i dipendenti non tralasceranno di rivendicare.” (224)

In data 29 aprile 1971 venne effettuata una visita al Catasto di Bari, autorizzata dal Provveditore agli Studi, alla quale presero parte gli alunni delle quinte classi e Corso di Specializzazione.

Il Rotary Club di Trani chiese di effettuare il giorno 9-V-1971 una visita all’Istituto. Il Consiglio, considerata la benemerenza dell’associazione nel costante suo interesse per l’attività della scuola e per la Istituzione della borsa di studio in atto, come premio annuale all’alunno primo classificato agli esami di Abilitazione Agraria, volentieri accettò la visita e veniva offerta per l’occasione una colazione per i visitatori dell’Istituto.

Visita del Rotary Club di Trani   Visita del Rotary Club di Trani
[Visita del Rotary Club di Trani.]

Dopo la costruzione del nuovo oleificio, per il suo completamento venne attrezzato un Gabinetto di Chimica per le analisi oleiche, le esercitazioni degli allievi del Corso di Specializzazione in Olivicoltura ed Oleificio, e per le analisi anche per conto terzi nella prevista lavorazione stagionale. Le analisi dell’olio venivano effettuate con le attrezzature più moderne e particolari dal Prof. Giovanni Gammarrota, specialista di tale attività. Oltre ai banchi per analisi, il laboratorio fu dotato: della lampada “Fluotest Forte” per esame in luce ultravioletta a 366 mm. c.a. per le sofisticazioni; Termo-Oleometri di Tortelli per la determinazione del grado termosolforico degli olii; bilancia analitica originale “Sartorius” mod. 2442. Inoltre di lampade di “Bunsen per gas liquidi” ed estrattori “Soxelet”, con l’apparecchiatura mod. “Resoolina Rambotti” prodotto dalla ditta Ravanelli Fioravanti di Foligno. (225)

Era possibile l’analisi per gli olii e la loro preventiva qualificazione prima della molitura ed estrazione. Si rendeva utile così la lavorazione unitaria, eliminando quella partitaria, metodo utile per le cooperative di olivicoltori.

A seguito della occupazione dei fabbricati dell’Azienda Papparicotta da parte di truppe tedesche e italiane, era stata distrutta, tra l’altro, anche la linea telefonica. Dopo lunga pratica, l’Intendenza di Finanza di Bari concesse all’Istituto un indennizzo di £ 1.972.900. Venne ripristinata la linea telefonica dell’Azienda distante dall’Istituto otto chilometri.

Alle borse di studio Prof.ssa Intini e Rotary, si aggiunse quella intitolata alla memoria del Comm. Riccardo Marchio fu Pasquale, andriese, già Direttore Generale della Banca di Andria, uomo particolarmente interessato ai problemi dell’agricoltura e molto vicino alle attività dell’Istituto. La Banca di Andria ne ricordava la memoria con l’Istituzione di una borsa di studio di £ 2.500.000, assegnando gli interessi agli alunni più meritevoli del Corso di Specializzazione in Olivicoltura e Oleificio o del Corso Ordinario. (226)

Fra i diversi lavori effettuati vi furono: sistemazione dei locali delle docce; pitturazione dei corridoi del piano superiore, degli uffici .é del refettorio; sistemazione del vano e restauro della seconda scalinata con la sostituzione della vecchia e pericolante ringhiera in ferro; completamento della recinzione del Podere Agresti. (227)

Vennero costruite con diretto finanziamento da parte dell’Amministrazione Provinciale alcune aule scolastiche collegando il nuovo Oleificio al Convento Benedettino.

Il vecchio problema dell’allevamento dei bovini all’Azienda Papparicotta era stato sempre discusso dai precedenti Consigli Direttivi e mai risolto. Si ritenne opportuno affrontarlo tenendo presente le esigenze scolastiche e la conservazione del capitale zootecnico. Ciò era indispensabile per la difficoltà di produrre in loco i foraggi e in uno spazio ormai limitato a solo dieci ettari, in terreno non più suscettibile di trasformazioni. L’assenza totale di acqua, la esosa incidenza del prezzo dei mangimi e l’aumento dei sa lari rese necessario rivedere la gestione delle attività zootecnica dell’Azienda. L’esame degli atti contabili degli ultimi cinque anni, denunziava un continuo deficit di gestione in media di £ 3.250.000 annue. Sembrò così opportuno e conveniente destinare l’allevamento di Papparicotta con contratto in fido, riservando per le esercitazioni della scuola la stalla razionale di sei capi, con l’estaglio (in natura) da parte del conducente, e secondo contratto. Il signor Maino Antonio accettò il predetto allevamento in fido. A seguito della stipula del contratto, il personale addetto al settore zootecnico venne in parte trasferito all’Istituto ed impiegato nella conduzione dell’allevamento dei sei capi bovini e nelle attività industriali. Si assicurava così, anche, la presenza continua a Papparicotta di una famiglia colonica per non abbandonare l’Azienda a facili azioni di furti. (228)

Veduta panoramica: vigneto a tendone e vigneto a spalliera consociato all'olivo
[Veduta panoramica: vigneto a tendone e vigneto a spalliera consociato all'olivo.]

[da “L’Istituto Tecnico Agrario Provinciale “Umberto I” — Andria”, di G. Boccardi, tip Zema, Bari, 2004, pp.149-153]


NOTE

(224) R.D.C., IX, N° 2 del 30 aprile 1971.

(225) R.D.C., IX, N° 57 del 16 novembre 1971.

(226) R.D.C., IX, N° 41 del 16 novembre 1971.

(227) R.D.C., IX, N° 53-56 del 16 novembre 1971.

(228) R.D.C., IX, N° 58 del 16 novembre 1971.