Contenuto

[manoscritto - foglio 26, recto]
[traslitterazione in caratteri stampati]
26
la si dà in d.o coro ad arbitrio del Vescovo, o del Vicario, o del Capitolo, talche
non possa dirsi d'aver luogo fisso in esso il Preposito, il Cantore, ed il Pri=
micerio. Per ultimo riguardo al terzo articolo: si è convenuto concordem.e
fra esse parti, che nelle Processioni il Clero, e Capitolo di S. Nicola con le sue
Dignita, o Personati vada sotto la sua propria croce, avanti alla croce
di essa Cattedrale, eccetta la Persona del Preposito, cui sia lecito, in vir=
tu di questa convenzione, se non vorrà andare co' suoi, ma li sara di pia=
cere andar processionalm.e col Capitolo della Cattedrale; in tal caso se li as=
segni il luogo a man sinistra del Priore della Cappella di S. Riccardo, volē=
dolo
per urbanità così onorare, quall'ora egli fra dessi andar vorra. Ed
 in tal modo, e forma il trattato fu conchiuso, e stipulato lo stromento. inse=
rendo in esso le pene reciproche contra li refrattarj, colle solite formo=
le di giuramento, ed intervento di Testimonj, e sotto scriz.e del Notaio, col
solito suo segno. Di questo stromento se ne conserva copia in archivio.  a.  
   La prattica di questo convenuto fu in osservanza per alcuni anni, e par=
ve da ora in poi la pace aver preso domicilio in queste Chiese, li due cleri
si rispettavano fra di loro, e dal Publico ambidue venivano venerati;
tal che nell'anno 1542 un cittadino Patrizio, chiamato Federico Tomma=
sini, ancor vivente, volendo disporre de' suoi beni a favor de' poveri, fon=
dò un monte sotto il titolo di S. Maria della Pieta, e nell'amministraz.e del
le sue rendite per dispenzarsi a' d.ti poveri volle, ed ordinò per publico stro=
mento, che scielti si fossero in perpetuo quattro amministratori, o siano
Governadori, uno dal ceto de' Nobili, il secondo dal ceto de' Civili laici: Il
terzo dal Capitolo della Cattedrale, ed il quarto dal Capitolo di S. Nicola
loro Ecclesiastici con quelle facoltati, e con quel di piu, che si rileva dagli
atti del Notaio Francesco Giacomo Picentino nel dì 27 maggio 1542.  b.  
Sull'esempio di questo pietoso Gentiluomo si mossero altri a pratticar
la medesima opra per l'appresso, e fra questi si conta il Governadore
di questa Città Ernandez della Torre di Nazion Spagnola, chi avendo
vissuto in tale impiego per lo spazio di anni 14, anch'egli dispose
de' suoi beni a benefizio de' poveri colla medesima legge del Tomma=
sini prescritta, di doversi amministrare il ritratto da due laici, e due
ecclesiastici, come sopra riferiti, dopo la sua morte, che non avvenne
se non nell'anno 1566, a dì 12 maggio, come presso gli atti del Publico
Reggio Notaro Fabbio Brudaglio si registra. Questo Governadore durò
nell'onorato suo uffizio sino all'anno 1544. quando nel corso di esso,
capitò in Andria un nuovo personaggio Spagnolo con lettere patentali,
dirette al Sindico, in cui si ordina dal Duca Ernandez Consalvo di Cordua
Nipote del fu vecchio Consalvo, che si accetti per nuovo Governadore il la=
tore di esse, chiamato Giorgio Salsedo  .a.  Dal Sindico, ed eletti, chiamato il
publico Conseglio nel solito luogo, si accetta il nuovo Uffiziale, e si dà osser=
vanza alla patente nel dì 17 8brē 1544. coll'esclusione, osia termine
di Ernandez
















a.  In Archiv
in libro collaction
ex in calc. lib.o








b.  atti di Fran.
Giac.o Piacent.o
nella sceda del
Sagr. Mõt. della
Pieta 1542
.







a.  colla data
in Barcellona
a.d. 19 maggo
 1543. Ernan=
dez Consalvo
Duca d'Andria