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[manoscritto - foglio 53, recto]
[traslitterazione in caratteri stampati]
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Le prime mire tenute da questo Vescovo furon quelle di rinnovare
ed abbellire le mura interiori della Cattedral Chiesa di bianco stucco,
e le coverture di pitture, ed indorature, che con sollecitudine terminar
le fece nell'anno 1720, in cui fece la dedicazione di d.a Chiesa, assegnãdo
il dì anniversario in ogni 24 di 9brē. Non avendo per anche
piena
trasmessa Relaz.e veruna alla Sagra Congregaz.e del Concilio dello stato
della Chiesa, egli l'avanza nell'anno 1723, in cui riferendo quello del=
la Cattedrale, che la chiama Unica Parocchiale, e soggiognendo quel=
lo della Collegg.a di S. Nicola, dopo lunga descrizione, dice: Vera hæc
omnia esse conspexi: sed verissimus est, quod nullus sacerdos tam
dictæ cathedralis, quam dictæ colleggiatæ sacramenta ministrat, aliaq=
munia parochialia exercet absque licentia episcopi pro tempore &
18 aplis 1723 (lasciando da parte quell'altra Relazione, che fece nell'anno
1721, in cui si trova riferito soltanto lo stato della Cattedrale). In questo
cennato anno si proseguiva ancora la Visita della Diocesi, quindi è
che si riscontrono diversi decreti, emanati per regola del clero; tra quali
si registra quello, che prescrive la maniera, e modo da tenersi nell'
incontro de' due cleri, quallora si conducono processionalm.e ne' gior=
ni festivi, raunando li fanciulli alli rudimenti della dottrina cristia=
na, assegnãdo all'uno, ed all'altro li Prefetti rispetti&, colla comminaz.e
di pene arbitrarie &. EgoDnũs Hieronymus Cæsareus Vicarius Generalis
et Convisitator, ut supra pronunciavi & sub die 22 Ianuarii 1723.&. Tra
questo Vescovo  e li Signori dell'Eccells.a Casa Carafa passava strettiss.a armo=
nia, non essendovi surto disturbo veruno in materia di giurisdiz.e, ed il
nuovo Duca D. Ettore vivendo gli anni 24 di sua età, e correndo l'epo=
ca del 1725 contrasse matrimonio coll'eccells.a Sig.a D. Francesca Gueva=
ra Figlia del Sig.r Duca di Bovino. Giunse Sposa in Andria cotesta Sig.ra
nel dì 2 luglio 1725, accolta con straordinario plauso, e contento da tutto
il Popolo, e da un numero copioso di gentiluomini della Provincia, con=
corsi alli festivi preparamenti, proseguiti per molti giorni. Il Vescovo
D. Gian Paolo Torti, intervenuto a tale accoglimento, ed Uffizio, fé la be=
nediz.e
del letto maritale, ma nel dì appresso partì da Andria, e si condus=
se alla sua Patria per urgentiss.i affari, da dove portossi in Benevento
nella fine del pred.o anno, ed ivi attendè la venuta del Sommo Ponte=
fice Bened.o XIII°, che sopra giunse nel principio dell'anno 1726. Si trat=
tenne in quel luogo il pred.o Vescovo per lungo tempo, ed in tal spazio dal
pred.o Pontefice venne destinato Vescovo della Chiesa d'Avellino, rimettē=
do
in questa d'Andria per suo Prelato il P. Frà Cherubino Nobilione, citta=
dino nobile di Sorrento, dell'Ordine Domenicano, nel dì 21 Xbrē 1726. e
chi giunse in Andria qual suo Vescovo nel mese di marzo 1727.
  Volendo dar principio alle cure del suo ministero, intimò in que=
sto medesimo anno l'apertura della S.a Visita nella sua Diocesi, e
scorgendo, che il Seminario fondato dal Vescovo D. Andrea Aria=
no di