passeggio
paese riposto tra loculi e lumi di tombe
Gugnano tristissima a sera
e tace il vento origlian le stelle
sbilucia quel quarto lassù
argentea luna macchiata tra i veli dei nembi
e il suo chiarore saputella spande
di pioggia presagio solita
e grava intorno
e preclude la nebbia
ogni vista profonda ai miei occhi straniati
usi a mirare panorami estesi
dorati da un sol puntuale
sui miei colli bassi e brulli
argentei nelle coltri d'ulivo chiazzate da boschi di querce
sul mare che terso Adriatico schiude
sui prossimi scogli tranesi bacati di mitili, datteri
dolci e ad un tempo sabbiosi ed aspri
ma il mio spazio vita
è precluso dall'ultima bruma
e lo sguardo vorace d'orizzonti più vasti
s'arresta alle rogge
ai viscidi corsi che affiancan le strade
sentieri asfaltati d'un tetro sobborgo
Gugnano contado
due fattorie taverna e una cappella
è greve il silenzio che attornia di sera
le fredde mie mura
non pace è la quiete è sconforto
solitudine amara
triste è pur anche il ricordo
a Gugnano[*].
Sabino Di Tommaso
da "I pensieri del Folletto" sdt
NOTE