Visita Pastorale di mons.Vecchia del giugno 1690

Contenuto

Premessa

La seguente Visita Pastorale del giugno 1690, effettuata da mons. Pietro Vecchia alla Chiesa Cattedrale nonostante descriva molto sommariamente i luoghi, e spesso non li descrive affatto, è comunque molto importante perché quasi completa, ricca dei riti e degli usi del tempo; purtroppo il manoscritto in molti tratti è di scarsa leggibilità, sia per la pessima grafia, che per le slavature e le slabbrature causate dal tempo.

Una delle annotazioni importanti rivelate in questa visita è quella relativa al campaniletto (ancora oggi) presente sulla porta laterale che dà in largo La Corte davanti al Palazzo Ducale; ivi c'era (ed è visibile ancora nelle foto del primo Novecento) una campanella che un sacrista suonava dall'interno della navata destra presso l'uscita laterale per segnalare al sacrista del campanile maggiore di attivarsi con le sue campane.

Un'altra annotazione importante, evidenziata nello stesso testo che parla del campanile: la porta laterale aperta verso Largo la Corte era posizionata esattamente sotto il campaniletto: "in parte superiori ianuã, quæ ducit ad Palatiũ Ducale adest cãpanula in Cãpanile".


(stralcio da "Acta Sanctæ Visitationis Episcoporum Andriensium")

“ Visita Pastorale”
effettuata alla Chiesa Cattedrale
dall' 11 al 19 giugno 1690[1]

di Pietro Vecchia (vescovo di Andria dal 1690 al 1691)


[trascrizione del testo originale in latino] [2]

In no[mi]ne SS.æ Individuæ Trinitatis, Patris, et filij et Spiritus Sanctus
Beatis.[si] Virginis Mariæ, Sanctorũ Apostolorũ Petri, et Pauli,
Andreæ, et Beati Riccardi p.[ri]mi E[pisco]pi, et P.[atro]ni huius Civitatis Andriæ
Die undicesimo m.[ensi]s Iunij Milles.[i]mo sexcente.[si]mo nonages[i].mo
Initium Generalis Visitat.[atio]nis


Ill.mus et Rev.mus D.D. Petrus de Vecchijs ad Ep[iscopa]lem munus Ecc.[lesi]æ Andrien[sis] assumptus, volens prò debito suo Pastoris primo Cathe.[dra]lẽ, et aleas huius Civit.[a]tis intus et externas Ecclesias visitare, ipsaque visitatione indicata per generalem edictum ad valvis d.[ict]æ Cath.[edra]lis affixum.

Hodie sup[erscri]pto die, d.[ict]æ Cath.[edra]lis, et Colleg.[iatis] S.ti Nicolai, et S. Annunt.[io]nis Capitulis, crucibus elevatis sollemni cantu, et musica canentibus “Veni Creator Spiritus” sub baldacchino cappa magna inductus, Pileo Pontificalia cohopertus, à suo Palatio Ep.[iscopa]li fuit in porta Castelli Ecc.[lesi]a associatus, et adiunctus ab omnibus de d.[ict]is Cap.[itu]lis super Pellicijs inductis.

Ipsa Cath.[edra]lis Ecc.[lesi]a posita est intus hanc Civ.[ita]te iuxta Ianuam Magnam Civ.[ita]tis, quæ dicitur “dello Castello” versus Orientem, ex latere ubi dicitur “la Catuma”, prope Castrum, et Monasterium Monalium in insula existens, nulla alia eo [spazio vuoto] domo contigua preter Episcopalem ex parte ianuæ post.is d.æ Ecclesiæ prope Sacristiam.

[segue il rito dell’obbedienza del clero al vescovo, con ogni sacerdote singolarmente chiamato]

… … …

Ill.mus et Rev.mus Dnus. Ep[iscop]us intendens in hac sua S.ta Visitat.[tio]ne, quam p.[ri]mo loco p[er] suum edictum indicavit, procedere eligit et nominat infrascriptos Deputatos ad assistendum dominationem suæ Ill. Visit.[ationis]

Ex Eccl[esi]a Cath[edra]li.
A.R.D. Ioseph Ceri, Archidiaconus
A.R.D. Nicolas Ant. Palombella, Archipresbiter
A.R.D. Carolus Antonius Tesse, Cantor

Ex Eccl[esi]a Sti Nicolai
A.R.D. Ioseph Damiani,Prepositus
A.R.D. Iacintus de Chia, Cantor

Ex Eccl[esi]a S Annuntiationis
A.R.D. Hiacintus de Cierecio, Prior
A.R.D. Fulvius Barbaro

Officiales S Visita[tio]nis
A.R.D. Ill. D. Fran[ci]scus Carbutti Consultor
A.R.D.Angelus Acquaviva Procurator fiscalis
A.R.D. Hier[oni]mus de Micco Not.[arius] et Cancell.[ari]us S Visita[tio]nis

Quibus sic Deputatis, et electis, mandavit Ill.mus D.nus Visitator accessuros ad omnes campanæ sonum assignandũ dictæ Sanctæ Visitationis

[traduzione]

Nel nome della SS. indivisa Trinità, Padre, figlio e Spirito Santo
della B. Vergine Maria, dei Ss. Apostoli Pietro e Paolo,
Andrea e del B. Riccardo, primo Vescovo e Patrono di questa Città di Andria
il giorno undici del mese di giugno del mille seicento novanta
Inizio del Visita Generale


L’Ill.mo e Rev.mo Signore Pietro Vecchia, assunto l’incarico di Vescovo della Chiesa Andriese, volendo, come suo dovere di Pastore, visitare per prima la Cattedrale e poi le altre Chiese dentro e fuori (le mura di) questa Città, e con tale visita pubblicata con generale editto affisso sulla porta della Cattedrale.

Oggi, 11 giugno suddetto, con i Capitoli di questa Cattedrale e delle Collegiate di S. Nicola e della SS. Annunziata, alzate le croci e solennemente cantando il “Veni Creator Spiritus”, sotto il baldacchino, vestito di cappa magna e coperto dal pileo pontificale [l’Ill.mo Vescovo] fu dal suo palazzo episcopale accompagnato in porta del Castello e raggiunto da tutti i detti Capitolari vestiti con i super pellicei.

Questa Chiesa Cattedrale sorge dentro la Città non lontano dalla porta grande verso oriente, chiamata “del Castello”, dal lato chiamato “la Catuma”, presso il Castello e il Monastero delle Monache esistente in isola, nessuna casa contigua all’infuori del palazzo episcopale, dal lato della porta posteriore della Chiesa presso la sacrestia.

[segue il rito dell’obbedienza del clero al vescovo, con ogni sacerdote singolarmente chiamato]

… … …

L'Ill.mo e Rev.mo Signor Vescovo, intendendo intraprendere questa sua Santa Visita, come indicò nel suo editto in primo luogo elegge e nomina i sotto scritti deputati ed assistenti al comando della sua visita.

Dalla Chiesa Cattedrale:
D. Giuseppe Ceri, Arcidiacono
D. Nicola Antonio Palombella, Arciprete
D. Carlo Antonio Tesse, Cantore.

Dalla Chiesa di S. Nicola:
D. Giuseppe Damiani, Prevosto
D. Giacinto de Chia, Cantore.

Dalla Chiesa della SS. Annunciazione:
D. Giacinto de Cireci, Priore
D. Fulvio Barbaro

Ufficiali della Santa Visita:
Ill. D. Francesco Carbutti, Consultore
D. Angelo Acquaviva, Procuratore fiscale
D. Girolamo de Micco, Notaio e Cancelliere della Santa Visita.

Eletti in tal modo questi deputati, lll.mo Signore Visitatore ordinò di recarsi tutti al suono della campana a detta Santa Visita


[ Altare Sant.mi Eucarestiæ Sacramenti ]

Pluviali nigri surrexit è sede Pontificali ministrantibus sibi Ecclesiæ Dignitatibus, toto Clero, cum Crucibus præeunte, et processit ad absolu.nẽ prò animabus fidelium defunctorum servando in omnibus Ritum, et Cæremonias Novi Pontificalis Romani in tit. ord. visitandi Parochias, circum eundo Cœmeterium, et totam ipsam Ecclesiã, canente Choro psalmos et responsoria.

Et post completa absolut.ne mortuorum Dnus Ill.mus rediit ad suã Sedem Pontificalem, ibiq[ue] depositis Pluviali, et stola nigri coloris, et nutus simplici, indutus Pluviali albo cum stola eiusdẽ coloris, et Mitra pretiosa, toto Clero supp pellicei induto …, accensis intorticiis, accessit una cum præfatis Visitatoribus assumptis ad Altare SS.mi Eucarestiæ Sacramenti, q. est in capite Ecc.[lesi]æ in cornu Ep[isto]læ iunctũ Chorum, ibi assistente Ioseph Petusi uno ex Prioribus … cõfraternitatis eiusdem SS.mi et mandavit D. Ill.mus afferri clavẽ tabernaculi, prout statim p[er] Sacrista maiore ipsius Cathedralis fuit exibita.

Tunc tã ipse Ill.mus q[u]ã omnes alij capite detecto profundè se inclinãtes, SS.mo fuerunt venerati, quod iubente ipso Ill.mo fuit à tabernaculo acceptum, et genuflexo ipso Ill.mo fuit incoeptũ coro canticũ, Tantũ ergo Sacramentũ, et postea surrexit ipse Ill.mus, acceptaq[ue] Pixide, et super Altare, corporale supposito, collocata, diligenter perquisivit.

[in un testo parzialmente illeggibile segue la descrizione del tabernacolo e del suo arredo sacro carente e da rinnovare ]

 

[ Altare del SS.mo Sacramento dell’Eucarestia ]

[L’Ill.mo Vescovo,] col piviale nero s’alzò dal trono episcopale, e con lui i ministranti, le Dignità e tutto il Clero, preceduti dalla croce, procedette all’assoluzione per le anime dei fedeli defunti, osservando il rito e le cerimonie del nuovo pontificale romano scritti nei capitoli di visita alle parrocchie, girando intorno al sepolcreto, per tutta la Chiesa, cantando col coro salmi e responsori.

Dopo aver completato l’assoluzione dei morti l’Ill.mo Signore tornò alla sua sede pontificale e quivi, tolti i paramenti neri di piviale e stola, indossati piviale e stola bianchi e la mitra preziosa, con tutto il clero vestito di pelliceo, con le torce accese, insieme con i predetti assunti visitatori si recò all’altare del SS. Sacramento dell’Eucarestia, che si trova nella testata della Chiesa sul lato dell’Epistola attaccato al Coro; quivi, assistito da D. Giuseppe Petusi, uno dei Priori della Confraternita dello stesso SS.mo, ordinò di portare la chiave del tabernacolo, che subito fu esibita dal sacrista maggiore della Cattedrale.

Allora sia lo stesso Ill.mo che tutti gli altri, a capo scoperto profondamente inchinandosi, venerarono il SS.mo, che, su comando dello stesso Ill.mo, fu estratto dal tabernacolo; poi egli stesso inginocchiato intonò per il coro il canto Tantum ergo Sacramentum; indi si alzò e presa la pisside, collocata sull’Altare sopra il corporale, diligentemente la esaminò.

[in un testo poco leggibile segue la descrizione del tabernacolo e del suo arredo sacro carente e da rinnovare ]


[ Fons baptismalis ]

Et proseguendo dictã Visitat.[io]nẽ vero devenit ad fontem baptismalem, quæ intus et extra bene perlustravit et … … decrevit ad sequentiã dic.ª:
statua S.ti Io:[annis] Bap[tis]tæ baptizzantis ad summitate d.ti fontis baptismalis apponi.
Clavem, et seram, et portulã eiusdẽ melius aptari.
Conopeũ de novo fieri.
Ciboriũ in interiori parte depingi.
In vasculo oleorũ parva crucem super poni.
Vascula lavari, et ubi servatur sal, fiat de stanneo, …
Cancellum marmoreum circum sepiatur, et claudatur.

Et a d.° fonte baptismali discendendo D. Ill.mus Visitator cũ suis RR. Convisitatoribus se contulit, et accessit ad Sacristiã Cathe[dra]lis, et prope ad locum ubi servantur sacra olea in tribus vasculis stanneis cũ eoq[ue] … crismalis, catecuminalis et infirmoq[ue] et altero vasculo prò deferendo infirmis, reposito in busta serica. Quæ quidẽ olea fuerint confecta in ultima feria quinta Cenæ D[omi]ni ab Ill.mo et Rev.mo Dno Archiep.[iscop]o Tranen [3], et quia indecens erat præfata olea sacra conservari in d.ª Sacristia absq[ue] venerat[io]ne debita, proinde Ill.mus et Rev.mus Dnus Visitator decrevit, et ordinavit ea transferri in Cappella SS.mi Sacram[en]ti, in cornu evangelij, ubi … fieri fenestram commodé cũ sera, et clavi, …

Quibus p[er]actis d.us Ill.mus et R.mus Visitator accessit ad propriã [spazio vuoto].

Eadẽ die post vesperis Ill.mus et R.mus Dnus Visitator cũ suis adiunctis accessit ad Ecc.[lesi]ã et facta brevi orat[io]ne ad altare S.mi Sacram[en]ti incepit Visitat[io]nẽ cappellarũ et altariũ sub sequentiũ.

[ Il Fonte battesimale ]

Proseguendo poi la sua visita giunse al fonte battesimale, lo esaminò sia dentro che fuori e … decretò quanto segue:
- Porre una statua di S. Giovanni Battista battezzante in cima al fonte battesimale.
- Rendere più idonei chiave, serratura e porticina dello stesso.
- Realizzare un nuovo conopeo.
- Dipingere internamente il ciborio.
- Porre una piccola croce sul vasetto dell’olio.
- Lavare i vasetti e porre il sale in un recipiente di stagno, …
- Sbarrare e chiudere il cancello marmoreo.

Scendendo poi dal fonte battesimale l’Ill.mo Visitatore coi suoi con-visitatori si recò nella sacrestia della Cattedrale, al posto dove si conservano gli oli sacri in tre vasetti, insieme a quelli crismali, catecumenali e per gli infermi, e con un altro vasetto per il trasporto ai malati in una busta di seta. Tali oli furono consacrati il giovedì santo dell’ultima cena del Signore dall’Ill.mo e Rev.mo Signor Arcivescovo di Trani; poiché era indecoroso conservare detti oli sacri in Sacrestia senza la dovuta venerazione, l’Ill.mo e Rev.mo Signor Visitatore decretò ed ordinò di trasferirli nella Cappella del SS. Sacramento, e nel muro lato evangelo realizzare un comodo ripostiglio con serratura e chiave, …

Ciò fatto l’Ill.mo e Rev.mo Visitatore tornò nell’Episcopio.

Lo stesso giorno, dopo i vespri l’Ill.mo e Rev.mo Signor Visitatore con i suoi assistenti si recò in Chiesa e, fatta una breve preghiera all’altare del SS. Sacramento, iniziò la visita delle seguenti cappelle e altari.


Cappella S.ti Riccardi

Et prosequendo dictã visitat.[io]nẽ Ill.mus et Rev.mus Dnus cũ suis adiunctis convisitatoribus visitavit Cappellã p[r]e[dic]tam, quæ est de iure patronatus Mag.[nifi] Un.[iversita]tis huius Civitatis cum iure … Prioratum nominem quintam Dignitatem Cathe[dra]lis Ecc.[lesi]æ,
et invenit Altare esse perpetuo privilegiatũ, per litteras in lapide descriptas, pro omnibus et Secularibus, q[uam] Regularibus, et ex omni sui parte bene aptatũ, et compositũ, cũ omnibus suis requisitis,
in qua quidem Cappella adsunt Reliquarium … quinque clavibus costipatũ in parte anteriori, et alijs quinque clavibus in partibus lateralibus, quæ omnes detinentur, et conservantur p[er] quinque Dignitates eiusdem Cathe[dra]lis Ecc.[lesi]æ v[idelicet] Archidiaconũ, Archipresbiterũ, Cantorem, Primiceriũ et Priorem p[rædi]ctum,
visitavitq[ue] omne præcipues reliquias, prò … in inventario in hac p[resen]ti Visitat.[io]ne inservendo, et invenit easq[ue] bene collocatas, ecceptis quibusdam, super quas decretum interposuit accomodari, et bene aptari infra mensem. Videlicet:

[segue elenco reliquie da riparare]

… … …

 

La Cappella di S. Riccardo

Proseguendo detta visita l’Ill.mo e Rev.mo Signore con i suoi aggiunti con-visitatori visitò la predetta Cappella, che è di giuspatronato della magnifica Università di questa Città col diritto di nominare il priore, quinta Dignità della Chiesa Cattedrale.
Trovò che l’altare è privilegiato in perpetuo, come scritto sulla lapide, sia per i Sacerdoti secolari che per i regolari; in ogni parte ben fatto ed organizzato, con tutto il necessario;
in questa Cappella sta il reliquiario chiuso con cinque chiavi in un armadio nella parte anteriore e con altre cinque in due laterali, chiavi tenute e conservate tutte dalle cinque Dignità della Chiesa Cattedrale cioè dall’Arcidiacono, l’arciprete, il Cantore, il Primicerio ed il Priore predetto.
Visitò tutte le principali reliquie, utilizzando l’inventario allegato alla presente visita, e le trovò ben disposte, eccetto alcune, per le quali decretò la riparazione e l’adattamento entro un mese, e sono le seguenti:

[segue elenco reliquie da riparare]

… … …


Altare maius [Chorus]

Illudq[ue] ex omni parte perlustravit, et invenit esse optimé compositum, et ornatũ, et similũ visitando Corum, librosq[ue] Chorales, laudavit utrumq[ue].

Altare maggiore [e Coro]

Esaminò l’Altare maggiore in ogni sua parte e lo trovò ottimamente organizzato e ornato, ed ugualmente visitando il Coro e i libri corali; li lodò ambedue.


Altare Nativitatis Beatæ Mariæ Virginis

De iure patronatus de familia de Mionibus, sitũ in Presbiterio ex cornu Ep[isto]læ Maioris Altaris, prope et iuxta cancellũ Cappellæ SS.mi Sacramenti, invenitq[ue] illud suspensũ à multo tempore, taliterq[ue] nec est petra sacra, et desunt omnia alia ornamenta necessaria,
confirmavitq[ue] d.[ictu]s Ill.mus ac Rev.mus Visitator suspensionem præfatum, salva … facienda de remotione d.i Altaris, sistandis in locum cũ decentem, et non à sacris canonibus prohibitum, et de perquisendo statum Beneficia de iuris patronatus, et decernendis compatronis prò d.a remotione facienda, et ad informandum de annexis, et connexis.

Altare della Natività della B. Maria Vergine

L’altare, di giuspatronato della famiglia Mione, eretto in presbiterio sul lato epistola dell’altare maggiore, presso e a fianco della balaustra della Cappella del S. Sacramento, fu trovato sospeso da molto tempo, tanto che mancano sia la pietra sacra che ogni ornamento indispebsabile;
l’Ill.mo e Rev.mo Visitatore confermò pertanto l’esistente sospensione; era poi da rimuovere l’altare e sistemarlo in un luogo decoroso e non proibito dai sacri canoni; bignognava poi perquisire i benefici del giuspatronato e trovare i compatroni per effettuare tale rimozione ed informarli delle conseguenze.


Altare SS.mi Crucifixi prope Presbiterium
a latere sinistro Altaris Maioris

Item Ill.mus, et Rev.mus Dnus Visitator perquisivit Altare pr[edic]tum q.[uod] est de familia, et iure patronatus illoq.[ue] de Thesaurerio, et fuit repertum compositũ, et ornatũ, solummodo ordinavit sacrum conviviũ renovari.

Sunt autem ibi tria beneficia, duo incammerata, tertium collatũ in persona clerici Filippi Tafuri Neapoli degentis, cuius Proc[urator] est R.dus Præpositus S.ti Nicolai D. Ioseph Damiani, p[ræse]ns in d.[ict]ª Visitatione,
et p[er] Ill. et Rev. Dnũ Visitatorẽ fuit ei iniunctum q[uod] infra ter[mi] dierum triginta informet sup[er] satisfact[io]ne onerũ missarũ sub pœnis arbitrio.

Altare del SS. Crocifisso, presso il presbiterio
a sinistra dell’altare maggiore

Poi l’Ill.mo e Rev.mo Signor Visitatore esaminò l’altare suddetto, che è di giuspatronato della famiglia Tesorieri; lo trovò ben organizzato ed ornato, ordinò soltanto di rinnovare il piano dell’altare.

Nell’altare esistono tre benefici, due incamerati, il terzo posseduto dal chierico Filippo Tafuri abitante a Napoli, il cui procuratore è il Rev. prevosto di S. Nicola D. Giuseppe Damiani, presente in questa visita;
l’Ill.mo e Rev.mo Signor Visitatore gli ingiunse che entro trenta giorni lo informi della soddisfazione dell’onere delle messe, su pena ad arbitrio.


Altare Divi Antonij de Padua

Fuit visitatum, et inventũ non bene compositũ, nec ornatũ cũ petra sacra nimis parva et p[er] Rev. Ill., et Ecc. D. Visitatorẽ vero fuit ordinata suspensio eiusdẽ, usq[ue] dũ reficiatur, et ornetur.

In quo altare adsunt tria beneficia, duo in cammerata, V.ũ[idelicet unum] sub titulo Divi Antonii “della barba”, et alterũ dictu “delli Scillatelli”, tertiũ reperitur collatũ in persona R. D. Leonardi Scarcelli sacerdotis Ecc.[lesi]æ Cath[edra]lis, qui p[rese]ns in d.[ict]ª Visitatione requisitus de onere et satisfact[io]ne … ass.t satisficere oneri duorũ missarũ pro quad[am] hebdomada.

Altare di S. Antonio di Padova

L’altare fi visitato e trovato non bene ordinato, senza ornamenti e con una pietra sacra molto piccola, onde il Rev. Ill.mo ed Ecc.mo Signor Visitatore ordinò la sua sospensione finché non sia restaurato ed ornato.

In tale altare esistono tre benefici, due incamerati, che sono, uno intitolato al Divo Antonio “della barba” e l’altro detto “degli Scillatelli”, il terzo è posseduto dal R. Don Leonardo Scarcelli, sacerdote della Chiesa Cattedrale, presente in questa visita, il quale, richiesto degli oneri e relativa soddisfazione, asserisce di soddisfare due messe in ogni settimana.


Altare Divi Iacobi, et SS. Presentat.nis
cuius beneficiũ ad Altare positum

Item Ill.mus, et Ecc.mus D.nus Visitator cũ suis adiunctis visitavit prefatum Altare, et invenit deficere crucem ante Altare positum,
et odinavit apponi. et restaurari Cappellã in parte superiori in qua labebatur p[er] divisas ruinas, ac dealbari Rev. D. Ioanne Battista de Robertis beneficiato … beneficij tit. Divi Iacobi de iure patronatus illoq[ue] de Cinno, q. beneficij SS. Præsentat[io]nis familiæ de Robertis, et requisitus de onere, et satisfact[io]ne missarũ dictorũ duorũ Beneficiorũ, respondidit satisfacisse oneribus p[rædi]ctis consistentibus.

 

Altare del divo Giacomo e della Presentazione
il cui beneficio è annesso all’altare

Di seguito l’Ill.mo ed Ecc.mo Signor Visitatore visitò detto altare e lo trovò carente della croce da porre avanti ad esso;
ordinò di porla e restaurare la cappella nella parte alta deteriorata da evidenti cadute e imbiancare al Rev. Don Giovanni Battista de Robertis possessore del beneficio intitolato al Divo Giacomo, di giuspatronato dei de Cinno, e del beneficio intitolato alla Presentazione della famiglia de Robertis; interrogato in merito agli oneri e soddisfazione delle messe di tali due benefici, [il beneficiato] rispose di aver soddisfatto detti consistenti oneri.


Altare S. Columbæ
cũ titulo beneficii S.ti Io:[annis]

Et prosequendo d.[ict]ã Visitat[io]nẽ Rev Ill.mus, et Ecc.mus D.nus Visitator perquisivit Altare pre[dic]tum, et invenit illud denudatũ et à tanto tempore suspensũ, et proinde d.[ict]ã suspensionem confirmavit.

Adest beneficiũ sub titulo S.i Ioannis collatũ in persona R. D. Benedicti Caporale … a multis annis, et propter eius absentia ignoretur onus missarũ, … p[er] R. D. Carolum Antonium Tesse Cantorem, et convisitatorem fuit dictum se celebrare, ac celebrari facere missarũ viginti singulis annis … aliũ de mandato … Ill.mi et Ecc.mi Dni D. Alexandri Egipti E[pisco]pi Andrien cũ facultate dictas missas celebrari in quol[ibet] altare, stante suspensione præfata.

… … …

 

Altare di Santa Colomba
col beneficio intitolato a S. Giovanni

Proseguendo la visita il Rev. Ill.mo ed Ecc.mo Signor Visitatore esaminò detto altare e lo trovò senza suppellettili e sospeso da tanto tempo, onde ne confermò la sospensione.

Esiste un beneficio intitolato a S. Giovanni posseduto dal R. D. Benedetto Caporale assente da molti anni; per la sua assenza si ignora l’onere delle messe, il cantore R. D. Carlo Santonio Tesse e convisitatore disse che celebrava e faceva celebrare venti messe ogni anno … in un altro altare su ordine dato dall’Ill.mo ed Ecc.mo D. Alessandro Egizio vescovo di Andria, finché esista tale sospensione.

… … …


Altare S.ti Petri
in quo adest beneficiũ S.ti Antonini

Fuit visitatũ, et repertũ ex õ[mni] sui parte denudatũ, et Cappellam ruinas minitandẽ, tũ in parte superiori, inferiori q[am] exteriori cũ suspensione à multis annis ad celebrandi missas in d.[ict]° Altari.

Ita quod in festa S. Petri fit Altare ante ingressũ d.[ict]æ Cappellæ prò sollemnitate festivitatis, et ideo Ill.mus et Rev.mus Dnus suspensionẽ confirmavit usque die q. institit.

R. D. Leonardus Scarcelli beneficiatus ac declaravit corã D.° Ill.mo suum oner_ in d.° Benef[ici]° sistentis esse celebrandi missã unã prò qual[ibet] hebdomada, pro qua celebrat[io]ne a præfato Ill.mo obtinuit licentiã … missã in alio altari in Cappella S.ti Antonij celebrare, quas ille p[er] totum tempus præteritum celebrare usq[ue] ad odie__

… … …

 

Altare di San Pietro
dotato del beneficio di S. Antonino

Visitò l’altare di S. Pietro e lo trovò totalmente spoglio, la cappella in rovina da ogni parte del tetto, delle pareti e del pavimento, e che su di esso da molti anni vigeva la sospensione delle celebrazioni delle messe.

Così che nella festa di San Pietro si allestisce un altare [mobile] sull’ingresso della cappella per celebrarne la solennità; di conseguenza l’Ill.mo e Rev.mo Signore confermò la sospensione finché perdurasse tale situazione.

Il R. D. Leonardo Scarcelli, beneficiato, dichiarò al Signore Ill.mo che su tale beneficio c’era l’onere di celebrare una messa la settimana, per tale celebrazione egli aveva ottenuto dal precedente vescovo (Egizio) la licenza di celebrarla in un altro altare della cappella di S. Antonio, messa che egli aveva fino ad oggi celebrato

… … …


Altare Omniũ Sanctorũ
ex latere dextero Maioris Altaris

Fuit perquisitus, ac inventũ ordinatũ, solummodo ordinatur ab Ill.mo et Rev.mo q. apponatur crux ex parte anteriori d.ti Altari, et ex parte superiori Cappellæ in fenestra apponi tela.

… R. D. Riccardo Gurgo Priori d.æ Cath[edra]lis beneficiato eiusdẽ Cappellæ, qui ass[eri]t adesse onus unius missæ pro hebdomada in qual[ibet] feria sexta et confessus fuit semper satisfecisse.

 

Altare di Tutti i Santi
nel lato destro dell’altare maggiore

L’altare fu esaminato e trovato ben disposto, soltanto l’Ill.mo e Rev.mo ordina di porre la croce davanti all’altare e una tela alla finestra nella parte alta della cappella.

Il Rev. Don Riccardo Gurgo priore della Cattedrale e beneficiato di questa cappella asserisce esserci un onere di una messa ogni venerdì ch’egli confessa di aver sempre soddisfatto.


Oratorium Confratrum Agonizãtium
sub titulo S. Mariæ de Monte Carmelo

Et ingrediendo ipse Ill.mus et Rev.mus D.nus Visitator cũ suis adiunctis in Oratoriũ præfatũ invenit tria Altaria.

Nempe in capite Altare SS.mi Crucifixi nõ depictũ, sed sculpti bene adaptatũ, comparitũ, et ornatũ in quo nulla sunt onera Missarum.

Secundum Altare a latere dextero Immaculata Concept[io]nis similũ bene ornatũ, et absq[ue] onere Missarũ.

Tertiũ tandẽ a latere sinistro S. Mariæ de Monte Carmelo similũ bene ornatũ, et compositũ.
In quo adest onera Missarũ. V. pro anima q.m Lusannæ Mondelli una missa pro qual[ibet] hebdomada, pro anima q.m Andreæ de Scoccia Missæ septem … singulis annis, pro anima q.m D. Federici Colucci missæ sexag.[in] pro quol[ibet] anno, pro anima q.m Caroli Albanese missæ vig.[in]ti quinque pro quolibet anno, …

[seguono altri oneri di messe e richieste di documentazione al beneficiato cantore D. Carlo Antonio Tesse]

Et in p[rædi]cto altari S. Mariæ de Monte Carmelo adsunt … S.ti Sebestiani, et Stefani, cũ duobus beneficij sub utroq[ue] nomine, quæ de p[ræse]nti sunt …

 

Oratorio della Confraternita Agonizzanti
intitolata a S. Maria del monte Carmelo

L’Ill.mo e Rev.mo Signor Visitatore entrando con i suoi accompagnatori in detto Oratorio trovò tre altari.

Nell’abside l’altare del SS. Crocifisso non dipinto, ma scolpito, bel aggiustato, sistemato ed ornato, nel quale non vi sono oneri di messe.

Sul lato destro [guardando dal presbiterio] il secondo altare dell’Immacolata Concezione ugualmente ben ornato e senza oneri di messe.

Sul lato sinistro il terzo altare di S. Maria del monte Carmelo ugualmente bel ornato e sistemato.
In questo altare esistono oneri di messe. Cioè per l’anima di Luisanna Mondelli una messa la settimana, per l’anima di Andrea de Scoccia sette messe … ogni anno, per l’anima di D. Federico Colucci sessanta messe ogni anno, per l’anima di Carlo Albanese venticinque messe ogni anno, …

[seguono altri oneri di messe e richieste di documentazione al beneficiato cantore D. Carlo Antonio Tesse]

Nell’altare di S. Maria del monte Carmelo sono dipinti i Santi Sebastiano e Stefano, con due benefici intitolati ad entrambi, che attualmente sono …


Altare S.ti Lucæ

Egressus præfatus Ill.mus et Rev.mus D.nus Visitator cũ suis adiunctis ab Oratorio p[redic]to accessit ad Altare S.ti Lucæ, et illud invenit suspensũ, et suspensionem confirmavit … .

In quo quid[em] Altare adsunt duo benef[ici]ª sub titulo S.ti Lucæ quorũ p.[rimu]m beneficiatus est R. D. Maurus Quarti de iure patronatus suæ familiæ, altero Diaco.nus Petrus Lucas Guadagno de iure patronatus q. _ Petri Vitagliano, ex successione eius matri Antoniæ Vitagliano.
Quibus iussit Ill.mus et Rev.mus Dnus Visitator expediri cit[atio].nes ad ter.[mi]no unius mensis ad reficiendã Cappellã, et in altare possit celebrari missæ, et in eodẽ ter[mi]no reddant satisfac[tio]ne onerũ missarũ præteritarũ at[que] providebitur sup[er] sequestrum fructum.

 

Altare di S. Luca

Uscito dal suddetto Oratorio l’Ill.mo e Rev.mo Signor visitatore si recò all’altare di S. Luca; lo trovò sospeso e ne confermò la sospensione … .

In questo altare esistono due benefici intitolati a S. Luca, del primo dei quali è beneficiato il Rev. D. Mauro Quarti ed è di giuspatronato della sua famiglia; dell’altro è beneficiato il diacono Pietro Luca Guadagno ed è di giuspatronato di Pietro Vitagliano per successione di sua madre Antonia Vitagliano.
Ai due beneficiati l’Ill.mo e Rev.mo visitatore comandò d’inviare ingiunzione acchè entro un mese riparino la Cappella e nell’altare si possa celebrare la messa; inoltre nello stesso termine dimostrino di aver soddisfatto gli oneri delle messe passate; intanto si pongano sotto sequestro i frutti.


Altare S.ti Iosephi

Item Ill.mus et Rev.mus Dnus Visitator cũ suis Adiunctis visitavit pr[edic]tũ Altare, q[uod] fuit repertũ ex omni sui parte ornatũ et compositũ,
in quo adest beneficiũ sub eodẽ titulo S.ti Iosephi iure patronatus familiæ de Excelsis collatũ in personã R. Archip.[resbite]ris Nicolai Antonij Palumbella convisitatoris, qui confessus est satisfecisse, et satis facere oneribus Missarũ iuxta redditus beneficij prædicti ad rat.[io]ne granorum [4] quindecim pro qualibet missa ex decreto S.[acræ] Congreg.[ation]is.

 

Altare di S. Giuseppe

Similmente l’Ill.mo e Rev.mo Signor Visitatore visitò il predetto altare di S. Giuseppe e lo trovò tutto ben tenuto ed ornato;
in esso esiste un beneficio intitolato allo stesso S. Giuseppe, di giuspatronato della famiglia de Excelsis, posseduto dal R. arciprete Nicola Antonio Palombella convisitatore, il quale ha dichiarato che soddisfece e soddisfa gli oneri delle messe in base al reddito del predetto beneficio, in ragione di quindici grana per ogni messa, come stabilito dal decreto della Sacra Congregazione.


Altare S. Mariæ de Capitulo

Dicitur autẽ de Capitulo quia titulus Ecc.[lesi]æ Cathe[dra]lis est SS.æ Mariæ Assumptionis.

Et ingrediendo Ill.mus et Rev.mus D.nus Visitator cũ suis a[diuncti]s Cappellã pr[edict]ã invenit bene compositã, nec cũ visitando Altare iussit petra sacra melius aptari, et eam in medio poni ex parte anteriori d.[ic]ti Altaris infra quindecim dies,
in qua Cappella adest Confraternitas laicorũ sub titulo S. Mariæ de Capitulo, et habet onus celebrari facere Missas bis centi quadrag[in]ta quinque prò animabus Confratrum, et sororũ, …

[a seguire il visitatore chiede il rendiconto dei redditi e degli oneri]

 

Altare di S. Maria del Capitolo

Si chiama del Capitolo perché la Chiesa Cattedrale è intitolata a Maia SS. Assunta.

Entrando l’Ill.mo e Rev.mo Signor Visitatore con i suoi aiutanti trovò questa cappella bene ordinata, ma visitando l’altare ordinò di sistemare meglio la pietra sacra, ponendola più al centro nella parte anteriore dell’altare entro quindici giorni;
in questa cappella esiste una Confraternita di laici intitolata a S. Maria del Capitolo, la quale ha l’onere di far celebrare duecento quaranta cinque messe per le anime dei confratelli e delle consorelle …

[a seguire il visitatore chiede il rendiconto dei redditi e degli oneri]


Confessionalia, sepulturæ, organũ, suggestũ

Idem Ill.mus Dnus Visitator cũ suis C. visitavit … Confessionaria et ea quæ nõ invenit non adaptata iussit accomodari iuxta principia S. C.[oncilii] T.[ridentini] et … sinodaliũ sub termino … dierũ quindecim.

Visitavit q. totã Ecc[lesi]ã ha_ in pavimento cũ sepulturis q. ex parte superiori, et parietibus lateralibus, et cũ invenisse multas rimas et ruinas iussit quã p[ri]mũ ea in … parte restaurari, et reparari ad expenses illos ad quos spectat.

De respectu organi ex relat[io]ni M[agist]ri Cappellæ R. D. Riccardi Falcone q[uod] indigeat aliqua reparat[io]ne, ordinavit reparari.

Visitavit etiã suggestũ prædicat[io]nis, et invenit illud bene aptatũ.

 

Confessionali, sepolture, organo, pulpito

Indi L’Ill.mo Signor Visitatore con i suoi assistenti visitò i confessionali e ordinò di modificare quanto non trovò idoneo, in base ai principi del Sacro Concilio di Trento e i dettami sinodali entro il tempo massimo di dieci giorni.

Visitò nel pavimento dell’intera Chiesa le sepolture che presentavano sia in piano che sui lati fessurazioni e diroccamenti; ordinò che quanto prima fossero restaurate e riparate a spese di coloro ai quali spetta.

Per l’organo ordinò di riparare quanto risultava dalla relazione del maestro di cappella Rev. D. Riccardo Falcone.

Visitò anche il pulpito della predicazione e lo trovò in regola.


Campanile

Visitavit etiã Ianuas d.[ict]æ Ecc.[lesi]æ n° quinque benè aptatas, et in parte superiori ianuã, quæ ducit ad Palatiũ Ducale adest cãpanula in Cãpanile quæ deservit pro prestando signo Sacristis d.[ict]æ Ecc.[lesi]æ pro sonãdis cãpanis Cãpanilis maioris.

Campanile … fuit visitatum comuni_.ne facta p[er] d.[ict]um R.um D.um Visitatorem, et fuit repertum … esse bene compositum, et nõ indigere reparati[onem].
in quo adsunt quatuor campanæ p.ma nominata Maria, altera Spitalera, altera fornaciara, et quarta frascara, est fracta, idest rimata, prò qua renovanda iussit ideo Ill.mus quamp[rim]um provideri ad quos spectat.

Et sic his p[er]actis d.s Ill.mus et R.mus D.nus redijt ad Episcopale Palatiũ.

 

Il Campanile

Visitò anche le porte della Chiesa in numero di cinque bene allestite; [esternamente] al di sopra della porta che immette verso il Palazzo Ducale c’è una campanella in un campanile, la quale serve a dare il segnale al sacrista della Chiesa di suonare le campane del campanile maggiore.

Il Rev.mo Signor Visitatore … visitò il campanile e lo trovò ben ordinato e non bisognoso di riparazioni;
in esso stanno quattro campane: la prima chiamata “Maria”, la seconda “Spitalera”, la terza “Fornaciara” e la quarta “Frascara”, che è rotta, o meglio fessurata, per la cui riparazione l’Ill.mo ordinò che quanto prima provvedessero coloro ai quali spetta.

Così, terminate queste incombenze, detto Ill.mo e Rev.mo Signore tornò nel palazzo vescovile.

L'ingresso laterale con il campaniletto sulla navata e sullo sfondo il campanile   stralcio dalla visita pastorale di mons. Vecchia del giugno 1690
[L'ingresso laterale con il campaniletto sulla navata (foto M.Monterisi) - stralcio dalla visita pastorale di mons. Vecchia del giugno 1690; documento della Biblioteca Diocesana di Andria]


[ Sacrestia ]

Die 19 m. Iunij 1690 Andriæ

Ill.mus, et Rev.mus Dnus Visitator cũ suis adiunctis post vesperos accessit ad d.[ict]ª Cath[edra]lẽ Ecc[lesi]ª, et facta orat.[io]ne ad Altare SS.mi Sacramenti prosequendo d.[ict]ª Visitat.[io]ne accessit ad Sacristiã illius, cuius ostiũ ingrediendo invenit campanulã pro sonitu missæ.

Dictũq[ue] ostiũ fuit repertũ bene septum cũ sera, et clava firma; et perquisendo quascumq[ue] partes eiusdem tã pavimentũ, q.[uam] parietes, partesq[ue] superiores cũ fenestris munitis cancellis ferreis invenit esse bene aptata, et aptatas.

Respectu vero bonorũ mobiliũ pro sacrificio missæ, v[idelicet] calicũ, patenarũ, … vasorũ pretiosorũ argenti simplicis et deaurati, planetarũ pluvialiũ, aliarum vestiũ inventarium requisivit, eidẽq. Ill.mo, et R.mo Dno fuit exibitũ, et præsentatũ, cũ quo facta cõprolatione(?) annotatio d.[icto] bonorũ requestũ fuit …

[molte suppellettili e paramenti erano da riparare, altri da acquistare; ne ordinò l’esecuzione]

Et sic d.[ictu]s Ill.mus et R.mus Dnus Visitator in hac præsenti die terminavit suã visitat[io]nẽ in d.[ict]ª Ecc[lesi]ª Cathedrali, redevit ad suũ Palatiũ Episcopale, cœteri vero convisitatores similiter … .

 

[ La sacrestia ]

Andria, 19 giugno 1690

L’Ill.mo e Rev.mo Signor visitatore con i suoi assistenti dopo i vespri si recò alla Chiesa Cattedrale e, fatta una preghiera all’altare del SS. Sacramento, proseguendo la santa visita entrò in Sacrestia, sulla cui porta, entrando, trovò affissa la campanella per l’avviso della messa.

Tale porta fu trovata ben sbarrata con catenaccio a chiave ben fissato; esaminando ogni zona della sacrestia, sia il pavimento che le pareti e i fornici della volta con le finestre dotate di inferriate, trovò tutto ben disposto.

Riguardo poi ai beni mobili per il sacrificio della messa, cioè i calici, le patene, i vasi preziosi di semplice argento o indorati, le pianete, i piviali e le altre vesti, chiese l’inventario, che gli fu portato e presentato. Consultato l’inventario di detti beni trovò che …

[molte suppellettili e paramenti erano da riparare, altri da acquistare; ne ordinò l’esecuzione]

Così, infine, detto Ill.mo e Rev.mo Signor Visitatore in questo giorno terminò la sua visita a detta Chiesa Cattedrale e tornò nel suo palazzo episcopale; ugualmente fecero i convisitatori.


NOTE

[1] Questa Visita Pastorale è stata letta e trascritta, dall'originale "Acta Sanctæ Visitationis Episcoporum Andriensium" (ASVEA), presso la Biblioteca Diocesana "S. Tommaso d'Aquino" di Andria.
Detto documento manoscritto è stato traslitterato in caratteri di stampa da Sabino Di Tommaso e da lui digitalmente pubblicato in prima assoluta su questo suo sito culturale www.Andriarte.it nel 2016 (fino ad allora mai integralmente edito), affiancandogli contemporaneamente una sua traduzione in italiano. Il documento ha poi fatto parte di una raccolta che nell’ottobre del 2022 Sabino Di Tommaso ha anche editato a stampa per i tipi di “Grafiche Guglielmi Andria”, in una pubblicazione distribuita ed archiviata secondo le disposizioni della legge n.106 del 15 aprile 2004 con il titolo “L’Assunta, Cattedrale di Andria nel Seicento – La storia del suo edificio nelle relazioni delle visite pastorali e delle visite ad limina”, Vol I, ISBN 979-12-80582-01-0; Vol II, ISBN 979-12-80582-03-4.

[2] Le parentesi quadre indicano lettere non presenti per abbreviazione.
I puntini di sospensione (…) o ___ indicano lettere, parole o gruppi di parole di difficile lettura sul manoscritto, non solo molto antico ma anche non perfettamente riprodotto.
Il grassetto ed il corsivo non sono presenti nel testo originale.

[3] Mons. Pietro Vecchia fu nominato vescovo di Andria il 6 marzo 1690.
Nel 1690 il Giovedì Santo ricorse di 23 marzo, data nella quale probabilmente il nuovo vescovo Vecchia non aveva ancora preso possesso della sua sede di Andria;
mancando pertanto il vescovo titolare, gli oli santi furono consacrati dall'arcivescovo di Trani (Paolo Ximenes), essendo allora Andria suffraganea di tale archidiocesi.

[4] Nel Seicento (già dal Quattrocento e fino al 1861) nel Regno di Napoli il "grano" era una moneta; 10 "grana" valevano un "carlino", 20 "grana" un "tarì", "100 "grana" un "ducato"; a sua volta il "grano" valeva 2 "tornesi", oppure 12 "cavalli"
Grano del Regno delle due Sicilie del 1790