Chiesetta di Santa Colomba (inglobata in S.Domenico)

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probabile facciata della chiesetta di Santa Colomba
[Il probabile ingresso alla chiesetta, nel chiostro di San Domenico - foto Sabino Di Tommaso - 2015]

Chiesetta di Santa Colomba

L'immagine su riprodotta mostra sulla sinistra la probabile facciata dell'antichissima chiesetta di Santa Colomba: presenta un severo portale ogivale in pietra con due ampie finestre laterali, una murata, l'altra quasi totalmente oscurata dalla ciclopica costruzione del campanile. La chiesetta, eretta non prima del 1308, funzionò per poco più di un secolo; infatti nel 1459 fu annessa al convento domenicano. Scrive a tal proposito il Merra, nelle pp. 51-52 del 2° volume delle "Monografie Andriesi", nel capitolo dedicato a "La Chiesa e il Convento di S. Domenico":
"Nell’anno 1459, Re Ferdinando d’Aragona dimorando in Andria presso suo cognato Francesco II Del Balzo, in compagnia del Delegato apostolico, il Cardinale Latino Orsini, Arcivescovo di Trani; i Padri Domenicani si portarono a supplicare umilmente ed eccessissimamente Sua Eminenza, perché si fosse benignato di fare ottenere dal Santo Padre [Pio II] una Chiesetta abbandonata di S. Colomba V. e M. che si ergeva attigua alle mura del Convento, per ampliarlo, perché incapace di contenere un numero considerevole di monaci. Il Cardinale benignamente annuendo alle suppliche dei Padri Predicatori, convalidate da quelle del Duca, loro esimio benefattore, ne incaricò per la esecuzione il P. Baldassarre Del Balzo, Protonotario apostolico, il quale, verificato l’esposto, ottenne dalla Santità di Papa Pio II, che l’antica Chiesetta di S. Colomba fosse incorporata al Convento dei Domenicani. Il decreto in pergamena di questa concessione era sottoscritto dal legato, e datato in Andria dal Palazzo Ducale: Datum Andriæ in domibus nostræ habitationis, die VI Ianuarii, anno Domini MCCCCLIX".

La Chiesetta era stata eretta dal Capitolo Cattedrale, in quanto in Città si venerava una reliquia di tale martire, ricevuta in dono nel 1308 da Beatrice d'Angiò, insieme ad una delle sacre spine della corona di Cristo. A tal proposito scrive l'Agresti nel capitolo VI, pp. 125-126, del 1° volume di "Il Capitolo Cattedrale di Andria ed i suoi tempi":
"Dono pure della pia Contessa Beatrice Del Balzo fu il Capo di S. Colomba, Vergine e Martire, che il nostro Capitolo ebbe sempre in grande venerazione, facendo costruire una gran Teca, formante un mezzo busto con la testa d’argento ed il resto di bronzo dorato, artisticamente cesellato. Quella Teca rappresentava sulla sua estremità un Cherubino, che librava sulla testa di argento; al lato destro era incisa la figura di una donzella genuflessa, avente di fronte un dragone, ed al di sopra un angelo, che le porgeva una palma, mentre sul petto portava incise le lettere «M. A... Ioan. Vincent. Campi M. F. 1579» Lungo la fascia, che cingeva il busto si leggevano le parole : «Ora pro nobis, beata Columba, ut digni efficiamur promissionibus Christi». Al di sotto era segnato il nome di Andres della Torre, che fu governatore della città di Andria dal 1515 al 1544.
Questa preziosa reliquia ci fu involata dai Francesi, nell’assedio del 1799!..., unitamente a tanti altri preziosi cimelii ...
Il nostro Capitolo, a mostrare la sua devozione a S. Colomba, vi costruì pure un altare nel Duomo, intitolato a questa Santa Vergine e Martire, ottenendo, dalla S. Congregazione dei Riti, a dì 21 agosto 1631, di poter recitare l’Ufficio e la Messa propria della Santa.
Un’altra cappella era stata pure intitolata a S. Colomba, fin dalla venuta della Contessa Beatrice Del Balzo, nei pressi della Chiesa di S. Domenico. Quella Cappella fu, nel 1459, incorporata a detta Chiesa, per ingrandire il Chiostro dei Domenicani. La pia Contessa Beatrice d’Angiò fece pure dono al nostro Capitolo di molti beni, come ne attesta il Pincerna, Arciprete di questa Cattedrale dal 1722 al 1744."