La lama di Santa Margherita, di G. Bertelli

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stralcio da

“La Madonna d'Andria”

Studi sul Santuario di S. Maria dei Miracoli

La lama di Santa Margherita
e la grotta di S. Maria dei Miracoli ad Andria

di Gioia Bertelli

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Con il termine Lama … si indicano solchi erosivi di origine fluviale della superficie terrestre meno profondi rispetto a quelli delle gravine, che hanno origine nella Murgia alta; quelle che si aprono nel versante orientale della regione hanno un andamento ortogonale rispetto alla fascia costiera, giungendo fin quasi sul mare Adriatico Presentano pareti non molto sviluppate in altezza e leggermente inclinate mentre il piano di fondo risulta abbastanza pianeggiante e largo, tanto è vero che oggi tali spazi sono adibiti ad ospitare oliveti, agrumeti, la cui coltivazione risulta facilitata dal momento che queste sono protette dai venti freddi dalle pareti della lama.
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Nelle lame … la frequentazione e l'aggregazione da parte degli uomini sembrano essere molto ridotte, da mettere in relazione con le caratteristiche stesse del sito e con quanto avveniva nel sopraterra. Anche qui, però, sono presenti piccole necropoli, chiese e ambienti adibiti a funzioni diverse, utilizzati a lungo, oltre che tracce molto consistenti ed evidentissime relative ad uno sfruttamento di tali aree come cave di materiali da costruzione.
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… negli ultimissimi anni l'attenzione sugli insediamenti rupestri, sulla loro storia, via e sviluppo nel tempo… si è ulteriormente ravvivata grazie ad alcuni incontri di studio e convegni realizzati nell'ambito delle iniziative portate avanti dalla Fondazione S. Domenico con sede a Savelletri di Fasano … guidati sempre da C. D. Fonseca, che hanno portato a focalizzare alcuni aspetti particolari del fenomeno rupestre in specie per quanto riguarda l'area adriatica e gli insediamenti che si sviluppano nelle numerose lame che interessano la zona tra Monopoli e Fasano.
I risultati di tali indagini sembrano essere quanto mai interessanti e hanno aperto diversi percorsi di ricerca che gettano nuova luce sui tempi e modi di occupazione delle lame, non più solo centri di aggregazione umana legati alla vita quotidiana, ritmata dalle stagioni e dai lavori agricoli, ma anche in una fase più antica di frequentazione, aree con funzioni soprattutto necropolari con deposizioni in arcosolii ricavati lungo le pareti della lama stessa, … ; questa frequentazione di tipo funerario risulta in seguito arricchita anche dalla realizzazione di centri cultuali che prevedono particolari articolazioni degli spazi esterni ed interni finalizzati ancora a scopi funerari. Solo in un prosieguo di tempo, forse già a partire dal XII secolo, ma più sicuramente tra XIII e XIV, le lame sembrano avere accolto un numero limitato di abitanti, forse stabili o forse legati ai lavori stagionali, e aver ospitato, all'interno delle grotte, strutture finalizzate alla trasformazione e conservazione delle materie prime.
E molto probabilmente, e questo ritengo che sia un dato importantissimo, i villaggi installatisi in ambito rupestre e le frequentazioni molto più modeste che troviamo nelle lame sono da mettere in relazione con la presenza nel sopraterra di centri urbani o di centri rurali come i casali, della cui esistenza abbiamo numerose notizie in documenti di piena età medievale.
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Quanto finora rilevato mi pare che trovi una corrispondenza abbastanza puntuale con la situazione che si registra all'interno della lama di S. Margherita, almeno per il tratto che è stato possibile analizzare.
Lungo la lama, che attualmente non è ispezionabile se non per il tratto più immediatamente a ridosso della cripta, sono visibili alcune grotte, di cui sette sul costone ovest, meglio conservato, e cinque su quello est, che presentano articolazioni diverse le une dalle altre; alcune sembrano essere più antiche, altre aver subito pesanti ristrutturazioni in epoca recente che, purtroppo, hanno eliminato le testimonianze precedenti.
Le due grotte che si aprono di fronte alla chiesa, e un'altra del gruppo posto a sinistra di chi guarda il prospetto dell'edificio della lama presentano all'interno alcuni apprestamenti realizzati nelle pareti rocciose che rivestono un certo interesse; ... sembra infatti trattarsi di letti funerari e di arcosolii che, secondo quanto è stato possibile rilevare per altre situazioni simili a questa, dovevano accogliere le spoglie di alcuni defunti: la presenza di tali ambienti è da mettere in relazione con la cripta di S. Margherita e della Madonna dei Miracoli, la cui funzione più antica sembra essere stata proprio quella funeraria, come è stato possibile mettere in evidenza per un foltissimo numero di chiese in grotta di età medievale dislocate sia in lame che in gravine; la presenza, inoltre, di un certo tipo di iscrizioni e di piccole figure di donatori poste nella zona inferiore degli affreschi con la figura di S. Margherita e con la Madonna col Bambino all'interno delle due grotte, mi sembra che avvalori tale interpretazione.
Sull'affresco di S. Margherita si leggeva, probabilmente ai piedi dell'affresco stesso, l'iscrizione memento famali tui Joannis et uxoris eius Gemma; si tratta, evidentemente, di un'iscrizione a carattere funerario, in cui colui che aveva voluto e finanziato l'affresco si è fatto ricordare nella relativa iscrizione; allo stesso modo possiamo interpretare la piccola figuretta con cero che compare ai piedi dell'affresco della Vergine col Bambino; anche in questo caso si tratta del donatore o donatrice che volle farsi così ricordare.
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[testo di Gioia Bertelli, tratto da "La Madonna d'Andria" di AA.VV, Grafiche Guglielmi, 2008, pagg.39-44]

NOTA: Il grassetto non è nel testo originale, ma solo in questo stralcio per evidenziare alcuni punti.