La Basilica della "Madonna d'Andria" si impone per la ricchezza dei suoi altari marmorei, opera di valenti artisti e commissionati nell'epoca d'oro del barocco napoletano.
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Dallo studio di due testi datati inizio Novecento, e precisamente il testo del Ferriello e quello dell’Agresti, scopriamo che nella descrizione della chiesa superiore di S. Maria dei Miracoli si parla della navata centrale che è conclusa da un bellissimo altare maggiore in finissimo marmo bianco e addirittura il Ferriello riporta la foto davvero preziosa ai nostri giorni dell’ubicazione di questo magnifico altare settecentesco al di sotto dell’altrettanto pregevole coro ligneo nel presbiterio.

Tuttavia il bellissimo altare che oggi si può ammirare in detta chiesa non è quello fino qui citato, ma è l’altare maggiore, superbo nella sua decorazione marmorea, che proviene dalla chiesa ormai distrutta delle Benedettine di Andria. Quest’ultimo altare settecentesco fu salvato dalla demolizione totale insieme ad altri due altari uguali, anch’essi in marmo, nel 1939 e collocato in questa chiesa solo nel 1965, facendo trasferire però il precedente altare.

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Quindi fino a questa data [1730] il maestro marmoraro Ferdinando de Ferdinando lavora per importanti chiese nel territorio di Napoli e non, e ad Andria realizza in questa chiesa questo superbo altare monocromo corredato di diversi candelieri di ottone, che doveva costituire il fulcro di una ricca composizione prospettica in cui si percepiva la volta aurea del soffitto a cassettoni esagonali in legno con rosoni dorati su sfondo celeste datato XVIII secolo, il noce scuro del coro ligneo nel fondo. Questo altare ...  riprende la tradizione scultorea monocroma cinquecentesca servendosi però di forme nuove barocche e manieristiche ...

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