S. Visita del vescovo Triveri del 18-12-1694

Contenuto

Santa Visita Pastorale del 18 dicembre 1694 [1]
alle cripte di Cristo di Misericordia e Santa Croce

di Francesco Antonio Triveri (vescovo di Andria dal 1692 al 1696)

(stralcio)

[trascrizione del testo originale in latino]

Eccl.[esi]a Sanct.[issi]mi Crucifixi

Die 18 Xmbris [1694] Ill.mus visitavit cũ assumptis eccl.[esi]ã SS.mi Crucifixi positã extra portã S. Andreæ p[er] viã qua itur ad eccl.[esi]ã S. Mariæ miraculorũ

in hoc duo adsunt Altaria unũ sub titulo S.mi Crucifixi in cap.[it]e alterũ sub titulo S. Ceciliæ in finem eccl.[esi]æ ita ut se invicem directe respiciãt.[ur].

Postquam ergo Ill.mus oravit ad p.[rim]ũ ut moris est, ad ipsum ascendit, et invenit, quod pro tabula adest Imago Sant.mi Cricifixi in pariete depicta, añ[te] q[ua]m adest quoddam ornam.[en] ex ligno, quo fit, quod Crucifixus tabula pe_tre[?] sursum appareat in reliquis Altare est pauperimè provisũ.

Aliud Altare ut d.[ict]ũ S. Ceciliæ habet tabulã in qua eiusdẽ Sanctæ Imago venerat[ur] est infra mediocritatẽ provisũ, sed gradus suppedanei est adeò strictus, et ineq.[ua]lis ut sacerdos ad Altare vix sine periculo ascendere possit.

Dictũ fuit quod in hac eccl.[esi]a fundatũ sit Benef.[ici]ũ sub titulo S. Ceciliæ de familia [spazio vuoto] et possidetur a R. D. Petro Calcagno eccl.[esi]æ Colleg.[ia] S. Nicolai Primic.[eri]o de quo suo loco in visit.[atio]ne Benef.[icio]

decretum fuit.

Quod cũ nimis indecens sit quod unũ altare contra aliud ex diametro opponat.[ur], Altare S. Ceciliæ demoliat.[ur], et lapides in loco decenti conserventur tabula verò S. Ceciliæ ponat.[ur] ad Alt.[ar]e Crucifixi, hoc in omnibus decentius ornetur.

 

[traduzione]

Chiesa del SS. Crocifisso

Il 18 dicembre [1694] L’Ill.mo con i suoi accompagnatori visitò la Chiesa del SS. Crocifisso, eretta fuori porta S. Andrea sulla strada per la quale si va alla Chiesa di S. Maria dei Miracoli.

In essa stanno due altari, uno intitolato al SS. Crocifisso nel presbiterio, l’altro intitolato a S. Cecilia alla fine della Chiesa, così che si “guardano” a vicenda direttamente.

Quindi l’Ill.mo, dopo aver dapprima pregato, com’è d’uso, salì ad esso (altare del Crocifisso) e trovò che come dossale c’è l’immagine del SS.mo Crocifisso affrescata sulla parete, davanti alla quale è posto un certo ornamento di legno il quale fa sì che il dipinto del Crocifisso appaia un po’ più alto; per il resto l’altare e molto poveramente dotato.

L’altro altare, come detto, di S. Cecilia ha un dipinto nel quale si venera l’immagine della stessa Santa, è dotato mediocremente, ma il gradino della predella è talmente stretto e disuguale che il sacerdote a stento riesca a salire all’altare senza pericolo.

Fu dichiarato che in questa chiesa esista un beneficio della famiglia [spazio vuoto] dedicato a S. Cecilia, posseduto dal Rev. Don Pietro Calcagno, primicerio della Chiesa Collegiata di S. Nicola, in merito al quale a suo tempo [si deciderà] nella visita dei benefici,

fu deciso:

che, essendo troppo indecoroso che un altare sia diametralmente opposto ad un altro, si demolisca l’Altare di S. Cecilia e le pietre siano conservate in un posto appropriato; il dipinto poi di S. Cecilia sia posto all’Altare del Crocifisso e quest’ultimo sia completamente addobbato in modo più dignitoso.


[trascrizione del testo originale in latino]

Eccl.[esi]a S. Cruci, eadem die [18 Xmbris 1694]

Ill.mus eccl.[esi]ã S. Crucis visitavit ad quã p[er] campos ab eccl.[esi]a predicta Crucifixi non multu distante proficiscitur.

Haec est eccl.[esi]a subterranea sed decrusta, in eaq[ue] erecta est Confraternitas sub titulo S. Crucis.

Un.[ic]ũ habet Altare, in quo loco tabulæ adest quædam pictura in pariete, quæ pro vetustate et antiquitate vix distinguit.[ur] cuius sit imago. Suppedaneũ est factũ ex lateribus calce unitis sed est tantæ altitudinis quod Sacerdoti celebranti incomodũ cũ parvũ sit.

Ideò dec.[re] fuit.

Quod pictura quam citius fieri poterit renovetur, suppedaneũ aut[em] ad medietatē reducat.[ur] sed latius facitur ad mensurã palmi ex omni parte, et sup[er] ipsũ postea ponatur aliud suppedaneũ ligneũ eiusdẽ altitudinis, sed latitudo eq.[ua]lē suppedaneo modo existenti.

Quod Administratores Confrater[nita]tis producant docum.[en]ta suæ erectionis Constit.[ution]is quibus cũ ceteris notatis ubi de… confraternitatibus.

 

[traduzione]

Chiesa di Santa Croce, nello stesso giorno [18 settembre 1694]

L’Ill.mo visitò la Chiesa di Santa Croce alla quale attraverso i campi si discende dalla predetta chiesa del Crocifisso.

Questa è una Chiesa sotterranea ma sterrata [tutt’intorno]; in essa è costituita una Confraternita intitolata di Santa Croce.

Ha un solo Altare, sul quale come dossale c’è un certo affresco, il quale per la corrosione e l’antichità a stento si distingue quale immagine raffiguri. La predella è realizzata da pietre unite a calce, ma tanto alta e piccola che è disagevole per il Sacerdote celebrante.

Perciò fu stabilito:

Che, quanto prima sarà possibile, il dipinto sia restaurato, inoltre la predella sia centrata, ma si realizzi più larga di un palmo su ogni lato e su di essa poi si ponga un altro predellino ligneo della stessa altezza, ma largo quanto la predella già esistente.

[fu anche stabilito] che gli Amministratori della Confraternita presentino i documenti della sua fondazione con quelli della Costituzione e gli altri atti dovuti dalle Confraternite.


NOTE
[*] Questa Visita Pastorale è stata letta e trascritta, dall'originale "Acta Sanctae Visitationis Episcoporum Andriensium" (ASVEA), presso la Biblioteca Diocesana "S. Tommaso d'Aquino" di Andria.
Le parentesi quadre indicano lettere non presenti per abbreviazione.
I puntini di sospensione (…) o ___ indicano lettere, parole o gruppi di parole di difficile lettura sul manoscritto, non solo molto antico ma anche non perfettamente riprodotto.
Il grassetto ed il corsivo non sono presenti nel testo originale.