Inoltrandoti per la stradina a fronte del Duomo dell'Assunta, via Arcamone, il selciato si slarga in una piazzetta, Piazza Pincerna, dove s'erge elegante questa nobile casa, il cui prospetto l'allunga nell'omonimo vicolo.
Una descrizione sintetica è qui estratta dallo studio di Carmela Centrone "Palazzi Storici di Andria ...":
"Il portale, posto all'estremità destra di questo prospetto, è caratterizzato da bugne rettangolari, sagomate a punta di diamante. Il fornice a pieno centro si inserisce nel quadro di una cornice catalana. Forse questo è quanto rimane di un più antico portale. Al di sopra di questo è collocato un calco di gesso dell'originale stemma dei Pincerna, raffigurante sei tazze disposte a piramide rovesciata.
Al pianterreno un semplice portone rettangolare reca sull'architrave la seguente epigrafe: 'ANGUSTUS HOSTIUM / OSTIUM ANGUSTIUS'.
A sinistra del portale la parete è aperta, in alto, da una loggia a tre fornici in pietra. Due di questi sono, oggi, tompagnati. Sul fianco sinistro del palazzo, in via Quarti, si affacciano le due finestre seicentesche del piano nobile.
Il portale principale immette direttamente nella corte. Questa presenta, a sinistra, una loggia seicentesca, collegata alla corte da una rampa di cinque scalini, fornita di due capisala ottagonali oggi privi di coronamento. I due archi a tutto sesto della loggia si impostano, al centro, su una colonna di ordine tuscanico, fornita di abaco e poggiante su un plinto cubico. Lateralmente è sostenuta da semicolonne. Mentre il primo fornice si apre sulla rampa di scale, in origine, il secondo era chiuso da un pluteo. Il pluteo è stato rimosso per far posto ad una rampa in cemento, fino a poco tempo fa ancora esistente, ...
Decorati in chiave da volute, gli archi sono sovrastati da una trabeazione classica che alterna metope lisce a triglifi con gocce. Il tutto è concluso da un cornicione aggettante. Coperta a botte, la loggia è aperta verso vicoletto Pincerna dal primo fornice del loggiato esterno. Su questo lato un ballatoio pensile, accessibile dal terrazzo, è retto da mensole con peducci in pietra. Considerando che il ballatoio va ad impostarsi sugli archi tompagnati della trifora e ad addossarsi alla loggia, possiamo presumere che sia nato per collegare il palazzo alla casa adiacente nel momento in cui venne acquistato dai Pincerna, nel 1706."
[testo tratto da "Palazzi storici di Andria tra il XVI e il XVIII secolo" di Carmela Centrone, a cura della Regione Puglia, Grafiche Guglielmi, Andria, 2004, pagg. 100-102]