Qual propizio biscanto
per le atone voci dei Lari
tra le difformi algenti palazzine
che sorte negli ultimi lustri spentisi al duemila
altere affiancano e dissonanti
residenze umili e ducali del borgo antico?
Incrinano i semantici link
che l’arte profusa dagli avoli
nelle eburnee bugne e nelle calcarenili cave
(là dove locum Andre di mura si cingeva
con dodici torri e un gran bastione a levante del maniero)
rinvia agli intenti e all’atavico sentire.
Percepire le attese e le speranze segrete
degli spiriti che per tanto vi han vissuto
di coś sagaci menti gli scopi e le ragioni
per cui han creato con arte e maestria
tra tanto odierno avvilimento e distruzione
esile e frale ora è il filo
che ti guida incerto nel labirinto
tra l’antico verace restauri e perversi rinnovi.
Ma i gradi in spessi lastroni mal sbrecciati
che a sdrucciolo ti schiudono le ombre dei sottani
delle avite dimore tra Porta La Barra e’l Ponticello
e degli abituri che cauti vi s’accostano
son colmi dei segni della vita che vi ha soffiato
misteri per il turista smanioso di strabilia
non per te paesano in cerca delle origini.
Sofferma i tuoi sensi su quelle planche e quei muri
sugli archi delle volte di un’eleganza austera
le tenui foville ispira
dai conci emesse per fecondarti l’anima
d’emozioni e sublimi pensieri …
e verrai ammaliato
da ancestrali memorie in ogni fibra
godrai del fascino d’accorgerti familiare ai luoghi
con rispetto e tocco lieve sfiorerai le bozze
e avvertirai l’indicibile serenità del
ritrovarti nella casa dei tuoi.
"I pensieri del Folletto", SDT