«... mi interessa fermarmi ... su un quartiere caratteristico denominato Grotte di Sant'Andrea che, pur essendo stato bonificato nel 1903, resta una zona tipica paragonabile solo ai celebri "sassi" di Matera. Al visitatore desta meraviglia tale denominazione, poiché nulla è visibile esternamente e le case si presentano, se pur misere, eguali a tutte le altre delle zone vicine. Bisogna però entrare in molte di quelle case, e specialmente nei tuguri, perché si affacci alla mente l'arbitraria affermazione che le grotte di formazione naturale, realmente esistenti anche nelle zone adiacenti, fossero state abitate. ... Resta intanto certo che in epoca remota fu costruito nell'attuale quartiere delle "Grotte" un complesso disordinato di abituri, con un numero di abitanti di molto superiore all'attuale, e che un certo miglioramento si ebbe allorché la popolazione eccedente riuscì a sistemarsi nelle zone libere vicine, ormai non più trattenuta dalle mura cittadine»
Così il Prof. Salvatore Liddo nell'opuscolo "Le Grotte di S. Andrea in Andria", Tip. Apicella, Molfetta, 1953, pp.7-8.