La stradina è intestata a «Fellecchia Ferdinando - Patrizio Andriese, nato in Andria, secondo alcuni, nel 1653. Dopo splendide prove di materie letterarie in prosa e in versi, datosi allo studio della medicina, acquistò fama di alta celebrità, morì verso la fine del secolo, lasciando memoria carissima di sé presso i Dotti e i Grandi del Regno.»
[Così ne parla Nicolò Vaccina nel suo "ANDRIA le sue VIE e i suoi MONUMENTI a volo d'uccello" nel 1911, in occasione dell'5.° censimento dell'Italia nova.]
Non sfigura il nome del Fellecchia, onorato andriese, tra queste mura, probabilmente in gran parte edificate nella sua epoca. La vista ha nell'insieme un che di nobile, sia nel bugnato dei piani alti come nell'edicola a fronte e nel ricco ornamento floreale, nonostante altri segni informano comunque dello stato di povertà degli abitanti del luogo.
La strada scende per diversi gradini quasi di fronte alla Chiesa di San Nicola e prosegue in discesa fino all'incrocio sotto l'edicola, mettendo così in risalto il caratteristico sprofondamento di questa zona grotte.
Un saggio della sua poesia è possibile leggerlo in questo sito tra i documenti allegati alle pagine sulla Cattedrale, in quanto il Fellecchia scrisse un poema sacro intitolato "La vita del gloriosissimo S. Riccardo primo vescovo, e padrone d’Andria".