Verbale dell'Incoronazione del 4-9-1899

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STORIA DEL SANTUARIO sino al 1899
dal Verbale di consegna per l’Incoronazione dell’Immagine della Madonna

Bassorilievo in pietra calcarea, al termine della primitiva scala
Bassorilievo in pietra calcarea, al termine della primitiva scala

“.... Era il terzo giorno di Pentecoste dell’anno millecinquecentonovantotto, e in una profonda cisterna, scavata nel tufo, e distante circa un cento passi dalla città di Andria, cadea inavvedutamente una fanciulla. .. .A caso alcuni Andriesi, passando vicino a quella cisterna, parve loro sentire il suono d’una voce languente, che di là usciva. Avvicinatisi ficcarono il viso a fondo, e con meraviglia videro la fanciulla sana e salva galleggiare a fior d’acqua. .. .La fanciulla, uscita incolume di mezzo alle acque, fu interrogata alla presenza di gran popolo ivi accorso, come mai fosse potuta stare tre giorni nell’acqua e non affogarsi, e non morire di fame. Allora la fanciulla col volto tutto raggiante di gioia, con le labbra infocate d’un angelico sorriso, rispose che la madre di Dio, la cui immagine stava dipinta sul muro di quella cisterna, l’avea pietosamente liberata dalla morte.

Madonna dell'Altomare, interno: prima dei lavori del 1986-1989    Madonna dell'Altomare, interno: dopo i lavori del 1986-1989

La fama di tale prodigio, con la rapidità del baleno, fece il giro di tutta la città e dei paesi vicini, e fu un accorrere frequente di gente per vedere e venerare la miracolosa Effigie. In breve fu cavata l’acqua dalla cisterna, e da tutti conservata premurosamente come preziosa reliquia di Maria. A fianco di detta cisterna venne scavata una comoda scalinata, affinché ognuno potesse scendere a vedere, a venerare ed amare la cara Immagine, la quale perché fu ritrovata in mezzo alle acque, come dentro un mare, si ebbe il titolo di Santa Maria dell’Altomare da Monsignor Don Vincenzo Basso, in allora Vescovo della città di Andria.

Vuolsi che questa cisterna, nel primo millennio del Cristianesimo fosse una Catacomba dedicata a Santa Sofia, e che ivi nel tempo delle persecuzioni, specie degli Iconoclasti, si radunassero i Cristiani a celebrare di nascosto i sacri misteri. ...

di mezzo secolo era passato da che s’erano accesi questi santissimi amori di Maria per Andria; quand’ecco improvvisamente affacciarsi terribile e spaventosa, come in tutto il Reame, così nella nostra città, la peste... Non bastarono i cimiteri a ricevere le salme illagrimate degli appestati, e furono riempite a ribocco sette cisterne nelle adiacenze del Carmine, tre nelle vicinanze di Santa Lucia, due accanto al Convento di Santa Maria Vetere, non che la Cripta istessa di Santa Maria dell’Altomare! in tale doloroso frangente gli Andriesi dimenticarono l’Immagine miracolosa, che per lungo tempo rimase abbandonata. Solo una certa buona vecchierella, per nome Angela, continuò a venerarla e ad accendervi una lampada. Frattanto, essendosi ammalata una ragazza sua vicina, Angela, fiduciosa nel valido patrocinio di Maria di Altomare, unse con l’olio di quella lampada l’ammalata, che, mirabile a dire, guarì immantinente!... Ravvivata in tal modo nel popolo Andriese la memoria d’una tanta benefattrice, fu subito su quei cadaveri ammonticchiati fatto fare un lastrico di pietra, e ripulire la Cripta. ...

È perchè la miracolosa Effigie stava rimpetto alla porta, per la quale si entrava nella cisterna, mutata in Chiesa; per maggiore venerazione, venne segato il muro, e trasportata l’immagine sopra di un altare, eretto nella parte sinistra. ...

eletto cappellano il Canonico Pnimicerio Don Giuseppe Maria Marziani, egli spiegò tutto l’ardente suo zelo per mettere nel maggiore onore e venerazione possibile la Chiesa di Santa Maria dell’Altomare. Concorsero spontanee e munifiche le oblazioni dei ricchi e l’obolo dei poveri; ed il giorno tre Maggio milleottocentosettantacinque si pose mano all’opera di una Chiesa più splendida, che venne completata nel Dicembre del milleottocentosettantasette. ...

successero allora i Reverendi Canonici Don Nicola Maria Troya, e Don Gerardo Magno, . . . spiegarono tutta la loro attività ed energia per abbellire sempre più la Casa di Maria; e l’allungarono di vantaggio, e vi fecero costruire una bella abside, con una bella cupola, che decorarono di stucchi e pitture.”

dal:Verbale di consegna per l’Incoronazione dell’ Immagine di Santa Maria dell’Altomare, redatto dal Notaio Isacco Guglielmi fu Francesco, il 4/9/1899 in Andria. (Archivio Diocésano Andria).


In occasione della prima Celebrazione Eucaristica dopo i lavori di restauro.
Andria, 12 Maggio 1989.
PARROCCHIA SANTUARIO MARIA SS. DI ALTOMARE
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