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da "Il Capitolo Cattedrale di Andria ed i suoi tempi"
Capitolo VII.
di Michele Agresti (1852-1916)
La Chiesa di Santa Lucia
La Chiesa di S. Lucia trovasi ad un chilometro incirca dalla città. Essa è messa in aperta compagna.
Questa Chiesetta, anticamente, aveva con se un villaggetto omonimo,
nel quale, di tratto in tratto, sotto l’aratro del colono, vengono fuori dei ruderi,
delle tombe, dei cadaveri, delle monete, dei vasi ed altro.
A questa Chiesa anticamente era annesso un meschino beneficio, con l’annuo reddito di L. 13,27,
che si ricavava da poche are di terreno ad essa adiacente, col solo obbligo al beneficiato
di celebrare una messa il dì della festività di S. Lucia.
Il Vescovo Ariani, recatosi in santa visita a questa Chiesetta, e trovatala abbandonata
e di tutto sprovvista, sequestrò per parecchi anni la rendita di quel beneficio,
e provvide, con essa, alle necessarie riparazioni. Varii Sacerdoti, possessori di quel beneficio,
(come il Malex, il Pincerna della Cattedrale ed altri), in seguito,
curarono la manutenzione di questa Chiesetta.
Passato quel beneficio all'Amministrazione Diocesana, in virtù del Concordato del 1818,
colla medesima rendita e coll’aggiunta di annue libbre due di cera lavorata,
il Vescovo Bolognese, nel 1829, fece istanza ed ottenne dall’Amministrazione diocesana
che questa Chiesetta fosse restaurata.
Ma, essendo venuto meno il prospetto, il Vescovo Longobardi, nel 1859,
a spese dell'Amministrazione diocesana, lo faceva ricostruire.
Senonché venute le leggi eversive del 1867, anche questo meschinissimo beneficio
fu incamerato, e la Chiesa restò abbandonata !... Ma la devozione dei fedeli
verso la Santa Siracusana non venne meno, e nel 1898 questa Chiesetta venne ingrandita;
e l'ingegnere Cav. Riccardo Ceci, dopo aver gratuitamente prestato la sua opera,
la donò di un pregevole altare di marmo. Una iscrizione affissa al muro ricorda tutto ciò
Nel 1905 il Cav. Riccardo Ceci fu Diodato (cugino dell'ingegnere)
a sue spese rifece metà di questa Chiesa e vi concorre, con altri devoti,
a festeggiare tutti gli anni il dì sacrato a S. Lucia.
[testo tratto da "Il Capitolo Cattedrale di Andria ed i suoi tempi"
di Michele Agresti, tipi Rossignoli, Andria, 1912, Vol II, pag. 124]