Per le sue condizioni geologiche e morfologiche particolari, la Puglia
presenta numerose aree del suo territorio nelle quali si è manifestato il fenomeno
carsico. Già da qualche tempo alcuni studiosi si erano interessati al Gurgo, una zona
particolare del territorio comunale di Andria, suggestiva e scientificamente interessante,
senza approdare però a risultati significativi.
Si tratta di una depressione che in passato ha dato luogo anche ad ipotesi suggestive
intorno alla sua formazione (si era parlato della possibile caduta di una meteorite!).
In realtà il Gurgo è una dolina di origine carsica ricca di grotte solo in parte
esplorate e rilevate.
Nel luglio 1992, alcuni valenti studiosi ed esponenti del WWF locale, presentavano
all'Assessorato alla Cultura un progetto che prevedeva uno studio approfondito delle
caratteristiche geologiche, della flora e della fauna di tale zona, apparso subito
interessante e degno di considerazione.
La Giunta comunale, nel mese di Ottobre del 1992, ha deliberato la spesa relativa facendo
proprio il progetto e patrocinando la presente pubblicazione scientifica monotematica che
riporta con dovizia e precisione i risultati della lunga attività dei ricercatori.
La ricerca, unica nel suo genere, sostanzialmente soddisfa diverse
esigenze:
- anzitutto quella della conoscenza dell'ambiente e del Bene Culturale in oggetto per
soddisfare la natura stessa dell'uomo di ricercare, scoprire, verificare tutto ciò che lo
circonda;
- di offrire un serio contributo agli studi di Geologia, Speleologia, Botanica e
ornitologia del nord-barese;
- di fornire alle scuole un valido sussidio nell'ambito degli studi che riguardano temi
ecologici ed ambientali del territorio comunale;
- di prendere coscienza del valore del Bene Culturale "Gurgo" e di valorizzarlo
ma soprattutto di tutelarlo attraverso l'adozione di strumenti idonei per non permettere
un degrado della zona come discarica di rifiuti vari.
Mi si consenta quindi di esprimere un sincero plauso ai ricercatori delle tre aree (geologica e speleologica, botanica, ornitologica) che con grande competenza, passione, sacrificio e anche rischio, hanno saputo realizzare lo studio e sintetizzarlo mirabilmente in questa importante pubblicazione che certamente arrecherà grande prestigio a tutta la comunità andriese.
Dott. Mario Mangione
già Assessore alla Cultura e P.I.
Quando alcuni anni fa iniziai l'osservazione di Gurgo ebbi forte l'idea che il pulo, tanto maltrattato al punto di essere quasi utilizzato come discarica, meritava di essere valorizzato e protetto. Sino alla fine degli anni 60, all'interno della cavità epigea, era praticata l'agricoltura che successivamente fu abbandonata e la vegetazione spontanea prese il sopravvento sino ad assumere l'imponente aspetto attuale. Un altro aspetto suggestivo è dato dalla presenza delle grotte che si aprono lungo i versanti, e alcune delle quali recano ben evidenti le tracce della presenza dell'uomo sin da tempi remoti. Non sarebbe da escludere la possibilità che una di esse sia stata una laura basiliana. Un'altra caratteristica che non poteva essere sottovalutata era la ricca presenza di specie avicole.
Tutto ciò andava studiato. E il primo
passo fu la costituzione di un gruppo di studio e di ricerca che si doveva occupare degli
aspetti geologici, speleologici, floristici e faunistici. I risultati si sono rivelati
sorprendenti e sono stati riportati in questa pubblicazione che corona in tal modo una
nostra aspirazione: offrire per la prima volta ai cittadini andriesi, e non solo andriesi,
una puntuale e scientifica descrizione di un habitat del territorio di Andria. Questo
lavoro vuole essere un primo passo verso la conoscenza del nostro territorio dal punto di
vista naturalistico. Conoscere vuol dire amare, amare vuol dire proteggere, difendere:
questo è lo scopo ultimo dei nostri sforzi sin qui compiuti.
La conoscenza per avere validità, deve essere patrimonio di un numero sempre più alto di
cittadini.
E se poi la conoscenza porta a vedere con occhi nuovi, allora sarà facile cogliere la
struggente bellezza di questo particolare ambiente.
È augurabile che questa pubblicazione,
possa essere utilizzata anche come guida, in maniera che non resti una lettura fine a se
stessa, ma induca il lettore ad esplorare Gurgo, ad addentrarsi nelle zone più nascoste,
fermarsi per fotografare un fiore o una farfalla; solo così entrerà nel vivo del
territorio e penetrerà la realtà di un mondo ancora arcaico e bellissimo. L'augurio più
grande che possiamo farci è che questo ambiente diventi un parco o un'oasi protetta.
Questo documento vuole essere quindi, nellintento degli autori, uno strumento di
sensibilizzazione rivolto anche alla classe politica affinché possa adottare gli
opportuni provvedimenti di recupero, tutela e valorizzazione.
Nessuno si illuda che gli sforzi da compiere non siano notevoli, è nostro dovere
prodigarci per il recupero di questo bene ambientale e paesaggistico.
Già molte scolaresche hanno visitato Gurgo, rimanendone affascinate e sperimentando così
quella forma di turismo che non è di consumo, ma di tutela, e che porta alla conquista e
all'affermazione della propria identità culturale.
Nicola Montepulciano
già Responsabile del WWF
Sezione di Andria