… Ieri - La Chiesa di S. Andrea ...

Contenuto

Rione “Grotte di Sant’Andrea” - Ieri

Storia e urbanistica dai documenti di archivio

Ing. Riccardo Ruotolo

6. - La Chiesa di Sant’Andrea – Conclusioni

Nel cinegiornale della Settimana INCOM dedicato alle Grotte di Sant’Andrea è contenuta l’immagine della Chiesa di Sant’Andrea. Gli storici dell’Ottocento e primo Novecento che l’hanno vista ci hanno lasciato descrizioni povere perché la Chiesa era una Chiesetta quasi squallida e per nulla pregevole nell’architettura; gli storici, o presunti tali, della seconda metà del Novecento, non avendo potuto vederla neppure in fotografia, hanno fantasticato su di essa ritenendola di grande importanza.

La Chiesetta di S. Andrea era un edificio modesto, semplice nell’architettura, con un timpano in facciata sovrastato dalla statua in terracotta del Santo, probabilmente opera dei fornaciai andriesi, ed una piccola vela per campanile, munita di campana e sormontata da una croce in ferro battuto, con banderuola a forma di pesce (Foto -47-).

Croce e banderuola della vela campanaria della chiesetta di S.Andrea
Foto n.°47, R.Ruotolo: Croce e banderuola della vela campanaria della chiesetta di S.Andrea.

Si sa che Sant’Andrea era un pescatore e in tante sue raffigurazioni è sempre accompagnato da pesci; pertanto, la banderuola a forma di pesce era perfettamente in sintonia con il Santo.

Questo reperto storico fu recuperato dal Cafaro tra le macerie e oggi è amorevolmente conservato nella sua casa.

Ci sono pervenute scarne descrizioni della Chiesa sia da parte degli studiosi di storia locale, sia dalle relazioni delle visite pastorali che i Vescovi periodicamente facevano in tutte le Chiese della Diocesi.

Lo storico andriese Borsella nella sua opera “Andria Sacra” del 1918 riferisce che la Chiesa di S. Andrea era a pianta rettangolare, aveva in origine quattro finestre formate a pietre di taglio con archi a sesto acuto poi chiuse e sostituite da due più piccole; aveva l’ingresso rivolto verso Est e il tetto spiovente a tavolato ricoperto di coppi di argilla. Una statua del Santo era all’interno, accanto all’altare in tufo. Questa statua fu poi collocata sulla sommità del timpano di facciata.

Lo studioso andriese prof. Vincenzo Schiavone, nel suo ultimo lavoro pubblicato con il titolo: “SANT’ANDREA DELLE GROTTE”, riporta alcuni passi dei verbali redatti in occasione delle visite pastorali del Vescovi; il più antico risale all’anno 1694 e parla di una chiesa “poverissima nell’arredo, con finestre senza vetri”; in un altro successivo verbale del 1697 la Chiesa è chiamata “Cappella di S. Andrea, vicino alla Porta …… manca di tutto …… indecorosa come Chiesa la sua manutenzione” tanto che il Vescovo ordinò la sospensione delle funzioni religiose.

Nel verbale della visita pastorale del Vescovo Mons. Bolognese nell’anno 1830, si legge: “la campanella convoca il popolo alla messa, ma la gente trova che innanzi alla Chiesa tutte le acque putride si scaricano dall’alto delle diverse strade e l’acquedotto antico è forse accecato”.

La Chiesetta di S. Andrea nell'anno 1958 poco prima di essere demolita
Foto n.°49, R.Ruotolo: La Chiesetta di S. Andrea nell'anno 1958 poco prima di essere demolita.

La mancanza di fotografie mi ha fortemente motivato a ricercare nelle biblioteche, negli archivi e presso i privati. Alla fine, ho trovato quello che cercavo: una foto della Chiesetta di Sant’Andrea. Così, per la prima volta dopo 56 anni, posso mostrare e pubblicare un documento inedito e molto ricercato dagli studiosi: l’immagine della Chiesa di Sant’Andrea poco prima di essere demolita (Foto -48;     -49-).

R.Ruotolo: Demolizioni al quartiere Grotte 1953 - 1958
Foto n.°50, R.Ruotolo: Demolizioni al quartiere Grotte 1953 - 1958.

Altri documenti che per la prima volta ora sono in grado di mostrare e pubblicare sono due foto scattate nel periodo 1953 - 1958 (Foto -50-  -51-) che attestano lo stato delle demolizioni a quell’epoca.

R.Ruotolo: una fase delle demolizioni con osservatori interessati
Foto n.°51, R.Ruotolo: una fase delle demolizioni con osservatori interessati.

Con la demolizione della Chiesa, con la colmata del catino e il consolidamento di alcune case di Via Domenico Gentile e Via Cristoforo Colombo si concluse, alla fine degli anni Cinquanta, il risanamento del rione Grotte.

Tutti gli abitanti sfrattati avevano trovato una degna sistemazione nelle case realizzate sulla fascia tratturale di Viale Ovidio, Viale Orazio, Viale Virgilio, Via della Pineta e nella zona di Viale Goito.

Da tutte le demolizioni effettuate non fu recuperato nulla che avesse in sé valida testimonianza sia architettonica sia archeologica della zona: tutto fu giudicato insignificante e fatiscente, ed effettivamente lo era.

Riguardo la Chiesa di S. Andrea, ormai completamente spoglia all’interno, con l’altare di tufo demolito, con il tetto crollato da tempo e con le poche tele rubate, tre erano gli elementi che potevano essere recuperati: la statua in terracotta del Santo che era collocata sul timpano, la campanella della piccola vela campanaria e la croce – banderuola. Di essi ho potuto rintracciare solo la croce con la banderuola a forma di pesce, ma sono convinto che anche gli altri due reperti furono recuperati e si trovano presso privati.

Nell’arco degli ultimi cinquant’anni, il rione Grotte è stato quasi sempre dimenticato. Fu sistemata soltanto la pavimentazione di Via Gentile ed eseguita con asfalto l’impermeabilizzazione del piazzale per limitare al minimo le infiltrazioni di acqua piovana.

Largo Grotte nell'anno 2000
Foto n.°52: Largo Grotte nell'anno 2000.

Nell’anno 2000 Largo Grotte si presentava come appare nella Foto -52-.

Oggi, dopo l’intervento di riqualificazione realizzato dall’attuale Amministrazione Comunale, il largo Grotte sta assumendo una sua propria dimensione urbanistica unitamente ad una funzione di grande valenza sociale al servizio della comunità (Foto -53-). È stata certamente strategica la volontà dell’Amministrazione di trasferire in Largo Grotte alcuni Uffici Comunali, compreso un posto di Polizia Urbana.

R.Ruotolo: Largo Grotte nell'anno 2013
Foto n.°53, R.Ruotolo: Largo Grotte nell'anno 2013.

*  *  *

Mi piace concludere questa conversazione mostrando due fotogrammi; il primo premonitore di una realizzazione, il secondo di buon auspicio per il futuro.

Il primo fotogramma (Foto -54-) mette a confronto l’intervento di riqualificazione oggi effettuato con l’immagine disegnata da Franco Cafaro nell’anno 1958 che raffigura quanto lui immaginava dovesse essere realizzato a Largo Grotte dopo le demolizioni: nuovi edifici, un prato e degli alberi. La somiglianza tra le due immagini è quasi impressionante.

Confronto di quanto immaginato nel 1958 da F.Cafaro con quanto realizzato nel 2014 dall'Amm. Comunale
Foto n.°54, Confronto di quanto immaginato nel 1958 da F.Cafaro con quanto realizzato nel 2014 dall'Amministrazione Comunale.

Il progettista dell’intervento di riqualificazione di Largo Grotte, architetto Francesco Brudaglio, non conosceva il disegno del Cafaro che solo oggi per la prima volta viene mostrato, ma ho voluto mettere a confronto le due immagini perché ciò che fu detto e disegnato 55 anni fa si è avverato. Basta pensare a quanto affermato nel breve documentario dell’ISTUTUTO LUCE: “Qui, terminate le demolizioni, sorgerà un luminoso giardino.” È proprio quello che l’Amministrazione Comunale ha inteso realizzare.

Nell’ultimo fotogramma (Foto -55-) sono messe a confronto due visioni antitetiche, ma che riguardano entrambe i bambini di Largo Grotte. In alto, come già mostrato, si vedono i bambini del rione Grotte che nell’anno 1952 (quando fu scattata la foto), giocano e si mostrano al fotografo Malgherini su una squallida spianata di chianche, accanto al tombino di una fogna statica a cielo aperto, come afferma il prof. Liddo, senza avere alcuno strumento di gioco, perché allora si giocava soltanto au zmbrill, a pit i pit, a u carruzz, a li bischitt, come riportato in un bel quaderno redatto dall’Istituto Comprensivo Verdi-Cafaro, intitolato “Giocando all’ombra dei Campanili”, che in questa Fiera d’Aprile 2014 è stato in mostra presso la nuova sede della Biblioteca comunale a Piazza Sant’Agostino. La seconda immagine ci dice che dopo 60 anni i nipoti di quei bambini possono giocare per la prima volta, nello stesso luogo, ma su uno spazio verde, con alberi, con idonee strutture di gioco, lontano da posti inquinati.

R.Ruotolo: Ieri e oggi a Largo Grotte.
Foto n.°55, R.Ruotolo: Ieri e oggi a Largo Grotte.

Dopo 60 anni, Largo Grotte ha tutto il diritto di far parte a pieno titolo della Città viva.

Riccardo Ruotolo

Note

 - Le foto qui ... pubblicate sono sia dell’archivio personale dell’autore, sia rinvenienti o da rierche presso privati o dalla scansione di documenti dell’archivio comunale.
- L’acronimo A.S.C. indica l’Archivio Storico Comunale.
- L’acronimo M.A. indica lo studio fotografico Malgherini Attimonelli.
- Le foto S. Liddo sono tratte dalla pubblicazione del dott. Salvatore Liddo.
- Le foto R. Ruotolo sono dell’autore.