fuit dictum:
Processionem posse fieri a Rdō Capitolo Colleg.
æ
Eccl.
æ S. Nicolai
et Confraternitate S. Mariæ de Monte Carmelo eiusdem Colleg.
æ Die
Do=
minico immediate sequenti post diem decimum sextum mensis Iulii fe=
stivitatis dictæ S. Mariæ de Monte Carmelo cum Cruce, et Vexillo, cum
super=
pelliciis, et saccis vespertine per eas vias per quas, et quam consuevit,
et fit ab
eadem Colleg.
ta
processio SS.
i Corporis Christi feria 2.
a infra octavam eiusdē
SS.
mi
ita declarando arbitrium sibi commissum per eandem S.
am
Congreg.
em vigere
suprascripti decreti per hoc suum, et notificatum partibus. A. Episcop.
s
Andriæ
D. Fabius Fu.
s Notarius. Notificato un tal decreto,
siccome fu di piacere del
Capitolo della Cattedrale, altrento disgustò quello della
Colleg.a, la quale, fatta=
si estrarre la copia, se ne protestò con sollenne atto
e, dichiarandosi
grava=
to, e non stimò in quell'anno sollennizzar
process.e nel dì festivo assigna=
toli, per non pregiudicarsi nelle sue ragioni. Che sebben per il tempo pas=
sato erasi contentato di ristringere la processione del Corpus Dñi
in quelle
strade, per cui l'esercitava, ciò era avvenuto per non lasciare
interrotta la
raggion parocchiale: Riserbandosi e l'una, e l'altra a tempo piu oppor=
tuno; siccome gia coll'andar del tempo l'à colta nel presente. Si
sarebbe
im=
mediatam.e
presentato in Roma per allora con suo richiamo; ma il fune=
sto evento di questo medesimo anno non permise a veruno badare a tali
cose.
Ritrovamo negli atti del Vescovo, che in quest'anno egli trasmise in Ro=
ma ad Sacra Limina una seconda
Relaz.e
dello stato della Chiesa
d'And.a
replicando in questa quanto nella
p.a
rappresentato aveva. De anno 1656.
Sul bel principio del mese d'agosto di questo medesimo anno 1656 per
tutto
il corso di esso, per tutto il Regno, e fuora cominciò a sentersi un
morbo contaggio=
so, che si manifestava con una pustula nericcia, che compariva sul corpo
di
ciascuno, e di quanti attaccati venivano da tal morbo, niuno, o rari
eran quei
che scampavano la morte; e si avanzò tanto, che fral termine di mesi
sei,
quanto fu la sua durata, tolse da vivi due terzi de' Cittadini d'ogni
sesso, con=
dizione, stato, ed età: quindi del Clero non ne rimase che la terza
parte: e di tut=
to il popolo, composto allora da diciotto mila Cittadini, non furon
superstiti, che
sei mila. Li maggior vigore della pestilenza si sperimentò nel mese
d'otto=
bre, 9brē, e metà dicembre. Molti rimedj umani si tentarono per sedarlo,
ma tutti inutili. Si ricorse a quelli del cielo, ed
all'
intercess.e
de' Santi, fra quali
essendo sopragiunta la festività del
gloriosiss.o
S. Nicola, tutti con divote preghi=
ere si raccomandarono alla di Lui potente intercessione. In tal concorso
da divoti Cittadini non si risparmiarono offerte, ed oblazioni a questo
santo,
le quali raccolte, in argento, ed oro, furon sufficienti a formar di esse la
vene=
rabile testa, e mani, che ora compongono la di lui statua, che ancora si
con=
serva, e si adora nella chiesa del suo
Coleg.o.
Per tanto, sebben in questo me=
se la pestilenza si vide diminuita
notabilm.e
nel suo furore, ella non ces=
sò, che nel mese di Gennaro dell'anno 1657. e
propriam.e
nel dì 20 di esso,
giorno dedicato al glorioso martire S. Sebastiano, in cui non si udì
mor=
to verun cittadino, ne altro in appresso. Quindi l'Università, in
memoria
di tal grazia con publico, e sollenne stromento si obbligò di venerare
questo me=