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Monografie Andriesi
di Emmanuele Merra, Tipografia e Libreria Pontificia Mareggiani, Bologna, 1906, Vol I, pag. V
Prefazione
Ai miei Concittadini
Le insistenti premure più e più volte a me
fatte da persone benevole e da alquanti amici m’indussero a pubblicare,
raccolte insieme, queste patrie memorie, che, in diversi tempi, e secondo mi
si presentò l’occasione, sono andato, con lungo studio e con grande amore,
scrivendo.
Oggetto speciale di siffatte ricerche storiche
sono chiese, conventi, immagini sante, uomini per dottrina e per santità
illustri, scene religiose e civili di Andria, da me illustrate, rievocandole
dalle tenebre dell’oblio.
Questi lavoretti, isolati com’erano, facilmente
sarebbero andati qua e là smarriti; non così ora, che riuniti insieme sotto
il titolo di Monografie Andriesi, ed arricchiti di addizioni,
di mende e di documenti nuovi, riveggono la luce.
L’età presente può chiamarsi veramente l’età per
eccellenza delle monografie, le quali, sebbene fossero lavori particolari,
pure a me non sembrano possano riuscire del tutto inutili, perchè in
avvenire potranno elaborate servire di fonti storici, e di preziosi sussidi
agli studi speciali.
In tal modo mi auguro di non aver fatto cosa
inutile; ma a voi gradita, ed. in pari tempo pia, ché il narrare le patrie
vicende, come cantò Ovidio, è opera pietosa: « Pius est patriae facta
referre labor ».
Così questo mio povero lavoro, quale che sia,
sarà un attestato eloquente, come anche dai lontani lidi del mar Ionio, da
Cotrone prima, e di sotto al cielo della Daunia, da Sansevero poi, ove la
mia dignità Episcopale mi sbalzava, ò pensato a voi, ò amato ardentemente
voi, miei carissimi Concittadini, e non mi sono dimenticato, per un istante
solo, della diletta mia terra natìa, la di cui memoria, al dir di Livio, mi
fu sempre dolce:
« Patriae memoria dulcis! ». Ànzi in certe ore livide, che non possono
mancare nella vita, cercai, occupandomi di queste memorie, dimenticare il
presente increscioso, riandando col pensiero le passate vicende di quest’Andria.
Vivete adunque felici, o miei Concittadini, ed in
ricambio, vogliate bene a chi in Gesù Cristo, che è amore, vi amò sempre, e
non cesserà di amarvi giammai.
San Severo, 1.° Gennaio 1906.
† EMMANUELE MERRA, Vesc. di San Severo.