[sul ritmo di una breve canzone lirica]
Il calice alza tra le rocce il croco
madido di rugiada,
gli fan eco tre muscari tra i sassi
acciottolati; al primo raggio fioco
rupper la zolla, paga
del caldo torrido tra i cespi arsi
la scorsa estate dei roveti sparsi
nella gariga a monte,
ma nella bria fontana
della mia agreste tana
attuffa il fior di loto ormai le fronde
e i vizzi capolini,
poi che la sua stagion varcò i confini.
Ed il pensiero al primo autunno torna
della mia vita e tua,
dolce compagna e amore ognor desiato;
nella città che San Nicola adorna
all’aura non più buia
sbocciasti fiore di beltà dotato.
Qualche dì più tardi mi vide nato
l’Andria mia adorata,
ma nel dolor del lutto:
avea perduto tutto
mamma il suo uom piangeva desolata;
nella pur giovin vita
babbo al ciel volò, d'allor lassù ci aìta.
Al par di preghi vola
canzone ai nostri avi
e lor consola: savi
degli alti esempi e d’ogni lor parola
teniamo onore e fede
come colui che all’Evangelo crede.
Andria, compleanni dell’autunno 2018
Sabino Di Tommaso
da "I pensieri del Folletto" sdt