La natura m’assedia or ch’è aprile
col brio del suo risveglio
e annuncia la sua pasqua:
dormiente ha attraversato
l’àere brumoso dell’inverno.
Diverrà per me una vera pasqua
se orgoglio e tema vincerò e l’apatia
onde aprire al mondo il mio cuore
per accogliere espanso serenamente tutti.
Che asciugherò le lacrime a chi soffre,
noterai, il caldo fazzoletto spiegando
del mio affetto, cura e comprensione;
l’indigenza avvertita allevierò
con essa dividendo essenziale e superfluo,
il pane spezzato e la mia chicca;
con occhi trasparenti incontrerò
il prossimo adombrato dal rancore
e protenderò sollecito le mani
per un franco abbraccio di pace;
m’impegnerò a vivere i miei giorni
come il dono dei miei cari il più grande
che mai m’abbian porto dal Signore.
Allor vedrai che lieto esulterò
e sarà Pasqua anche per me:
sulle mie e le tue labbra
il sorriso dell’Amore sboccerà
schiuse qual corolle di pesco a primavera.
Nella Pasqua del Signore 2014 (aggiornamento 2018)
Sabino Di Tommaso
da "I pensieri del Folletto" sdt