[sullo stile di una Ballata trecentesca (dell'Alighieri [3])]
Si schiuda a Pasqua esuberante ebbrezza
d’interior primavera
boccio di Pace vera,
dell’uman vita venusta carezza.
Nella Pasqua del Signore 2021
Sabino Di Tommaso
da "I pensieri del Folletto" sdt
Note
Nella prima decade d’aprile (periodo in cui ricorre la Pasqua del 2021), Orione tramonta al sorgere dell’Aurora, dea che i poeti descrivono leggiadra e perennemente innamorata, anche d’Orione. Non posso qui trattenermi dal citare Omero [1] per evidenziare quanto leggiadra, in modo semplice, la descriva, e delicata e gentile.
Ἠὼς δὲ κροκόπεπλος ἐκίδνατο πᾶσαν ἐπ’ αἶαν, …
Ἦμος δ’ ἠριγένεια φάνη ῥοδοδάκτυλος Ἠώς, …
Eos [l’Aurora] dal peplo di croco [color zafferano] già s’effondeva sopra tutta la terra, …
Allorché Eos [l’Aurora] dalle rosee dita appare di primo mattino, …
[1] [Testo greco dal sito di Wikisource, consultato il 16/03/2021]: https://el.wikisource.org/wiki/Ιλιάς/Ω
Anche per Καιρὸς, divinizzazione del “Momento opportuno” e radice di “cairologico”, è interessante godere della descrizione che di lui ne fa Posidippo in un suo epigramma [2]; tale componimento racconta l’immaginario dialogo tra uno spettatore e la statua allegorica di Kairos scolpita da Lisippo; la scultura risponde alle domande, sciogliendogli (e chiarendoli a noi) gli enigmi della propria allegoria:
- Τίς πόθεν ὁ πλάστης; - Σικυώνιος. - Οὔνομα δὴ τίς;
- Λύσιππος. - Σὺ δὲ τίς; - Καιρὸς ὁ πανδαμάτωρ.
- Τίπτε δ᾿ ἐπ᾿ ἄκρα βέβηκας; - Ἀεὶ τροχάω. - Τί δὲ ταρσοὺς
ποσσὶν ἔχεις διφυεῖς; - Ἵπταμ᾿ ὑπηνέμιος.
- Χειρὶ δὲ δεξιτερῇ τί φέρεις ξυρόν; - Ἀνδράσι δεῖγμα,
ὡς ἀκμῆς πάσης ὀξύτερος τελέθω.
- Ἡ δὲ κόμη τί κατ᾿ ὄψιν; - Ὑπαντιάσαντι λαβέσθαι.
- Νὴ Δία, τἀξόπιθεν δ᾿ εἰς τί φαλακρὰ πέλει;
- Τὸν γὰρ ἅπαξ πτηνοῖσι παραθρέξαντά με ποσσὶν
οὔτις ἔθ᾿ ἱμείρων δράξεται ἐξόπιθεν.
- Τοὔνεχ᾿ ὁ τεχνίτης σε διέπλασεν; - Εἵνεκεν ὑμέων,
ξεῖνε, καὶ ἐν προθύροις θῆκε διδασκαλίην.;
Chi è lo scultore, e di dove? - Di Sicione. - Il suo nome, qual è?
- Lisippo. - Tu chi sei? - Il Momento, signore di ogni cosa.
- Perché stai in punta di piedi? - Corro sempre veloce. - Perché hai
due ali ai piedi? - Io volo col vento.
- Perché tieni un rasoio nella destra? - Come segno, per gli uomini,
che io sono più tagliente di ogni lama affilata.
- E perché hai la chioma sul volto? - Per chi viene incontro, che l’afferri.
- Per Zeus, per quale motivo non hai capelli dietro?
- Una volta che io gli sia sfrecciato accanto sugli alati piedi,
nessuno, per quanto lo brami, mi afferrerà da dietro.
- Perché lo scultore ti ha modellato? - Nel vostro interesse,
o straniero, e nell’atrio m’ha posto come ammaestramento.
[2] [Testo tratto da C. Austin & G. Bastianini (a cura di), “Posidippi Pellæi quae supersunt omnia”, LED edizioni universitarie, Milano 2002, p. 181.
[3] Cfr. Dante Alighieri,“Ballata i’ voi che tu ritrovi Amore”, della “Vita nuova”, in “Le opere di Dante”, a cura di Michele Barbi, Società Dantesca Italiana, Firenze 1960, Vol. I, XII 10-15.