Alba attesa
Dai vetri un rorido sole scalda l'inverno,
le rughe degli anni e il contado stremato
da stenti, contese e lavoro ch'è andato:
annunzia promesse di un giorno più alterno.
Ma all'alba squilli di festa raccontan, Signore,
che sei qui tra noi come allora a Betlemme;
espongon gli sporti le luci qual gemme
d'augurio che inceda la notte, il grigiore
di questa razione sì triste e profonda.
Or tutti già fidan che il sogno si avveri
d'aprire dei varchi di vita e pensieri,
librarsi dall'oggi e saltare sull'onda
che renda più destra la voglia di andare
in vie indicate da te sul Giordano:
così l'uomo al simìle ognor porga la mano
e al Padre con fede il suo spirto votare.
Attende il fedele e chi sempre t'ignora
di rimando la face che rischiari il sentiero:
un concreto sostegno d'avvenire foriero,
quell'apporto agognato che l'Amore avvalora.
Sabino Di Tommaso
da "I pensieri del Folletto" sdt