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“
αἱ ποιητικαὶ φαντασίαι διὰ τὴν ἐνάργειαν ἐγρηγορότων ἐνύπνι' εἰσίν, ἀλλὰ μᾶλλον αἱ τῶν ἐρώντων”
[Plutarco in ΕΡΩΤΙΚΟΣ, c. 16]
L'imperfezione e l'estasi
Lasciami sciogliere i sigilli dell'anima
or che posi il tuo orecchio attento
sul mio petto che esplode.
Ti racconterò inattendibili storie
col cuore schiuso a un bizzoso sorriso.
Celando denti smussati
spoglierò con labbra serrate
la pellicina maschera d'ogni situazione
sí che mera realtà la mia fabula t'appaia.
Raccontare sarà così mostrarti
il volto dei miei pensieri ignudi
nelle forme tremolanti delle emozioni aoriste
con discrezione e leggerezza
sarà un toccarci l'anima,
consonanti a cappella,
nell'incalzante forense silenzio dell'amore.
Soddisfatto giammai
parlerò in parabole di sogno,
oltre ogni mora espressiva
intingerò la penna
nell'ammaliante calamo di candide sonorità
e sulla linea del canto
il mondo incroceremo
smerlato qual rotolante aliosso
da mucide malevoli chiose;
a piene mani raccoglieremo
rosei barbagli olenti serenità.
Con sommesso tono di misura e sospensione
conte distese qual vespri polari
c'introdurranno nel dedalo di sensazioni,
di già smarrite tra virtuali percezioni,
alla genesi della purezza e della gioia.
Ascolta la voce che risacca
dal tuo segreto infinito e buio e lo rischiara;
trasporremo insieme
le tese emozioni di ritorno
in sublime pensiero e contemplazione:
sarà l'estasi dell'imperfezione
che al divino agogna e se ne innamora.
Sabino Di Tommaso
da "I pensieri del Folletto" sdt