Per non morire al pensiero

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Per non morire al pensiero

Agli inizi del secolo l'acqua da bere era attinta nei pozzi sorgenti scavati nelle tenute Ceci e venduta per le strade

Vernacolo, vestigia di un tempo e inveterati riti
a misura ritagliati
dalla storia del nobil popolo dei bassi
lascian trasparire multiple diaclasi
tra presente e passato
di spazio e tempo
raggelati
impressi in ogni dimora e tempio
cristallizzati negli aviti sapidi motti
dei crocchi affabulanti nel gergo più stretto.

Avanzi di vita e frammenti di sogni
desueti reperti di un oggi scomparso
qual carpelli di angiosperma raccolti
s'intrecciano
in un nuovo symplegma
tra dimensione umana e tempo.

L'antica sagacia raccontano
al pari di un'opera astratta;
nella scena il messaggio non trovo
o nelle rime e nelle conte bensì fuori
estemporanea;
al di là del detto e sceneggiato
incamminarmi dovrò
pei sentieri del colore e degli intenti tesi
per coglierne il palpito
tenue e persistente.

Or mi tocca cosciente
attollere dalle ombre dell'oblio
la soglia prima di un conoscere
che mira all'albeggiare stesso dell'esistenza
e farla rinascere ai sensi
lisergica
così che resti pietra d'angolo
e specchio del mio convivere
per non morire al pensiero.

Sabino Di Tommaso
da "I pensieri del Folletto" sdt