O Soavissima, quando
Quando alle pieghe del Verbo
sulle tue ginocchia assiso m'appresso
ai tuoi silenzi, soavissima Madre,
occhiate s'accompagnano indocili
nella loro immane carica d'amore
tenui solennità rivelano
i tratti del tuo volto
soavemente serio
e vengo
con passo lento or sicuro
alle tue attese accolte
e non so qual chiara maraviglia
m'invade alluma e ammansisce
dalla tua mano indice e palma
coccolato e avviato
(t'avverto allora qual mamma mia terrena)
a limpide onestà e amore intensi
dell'animo e dei sensi
miei
e s'asserena ogni plaga irrequieta dei miei pensieri
sublima d'incanto ogni emozione allora.
Sabino Di Tommaso
da "I pensieri del Folletto" sdt