Solitudine

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Solitudine

tramonto tra le rogge di Bascapè (10/04/1973)
Non odi? Assente è il diurno scomposto trambusto
tra i campi dell'ultimo riso avverti
frusciante solo un perenne scorrere d'acqua
le rogge che corrono al Lambro
male odorante rivo dell'alto pavese
irrequiete sen vanno schiumose
le stelle si spingon curiose a spiare
tra chiazze di diafane nubi
i'indugiar mio con passo pesante
e le labbra mute di ogni scansione
onde i pensieri intendere
che paion sostare sul crespo dell'acqua
fra tanto turbinar d'impulsi la luna 
stasera ammantata di un alone espanso
con alterna luce rimira
le mie pupille sgranate che a nulla smarrite son fisse

in un borguccio riposto tra loculi e lumi di tombe
in Gugnano tristissima a sera divago
tace il vento origlian le stelle
sbilucia a tratti ricurva Selene
cinerea ancor più tra i veli dei nembi
nell'aura presaga di un imminente maltempo

densa d'intorno grava la nebbia e preclude
ogni vista profonda ai miei occhi straniati
usi a mirare panorami estesi
dorati da un sole gaio e puntuale
sui murgiani colli biondi e brulli
sulle argentee olivetaie delle ampie lame
da viridi lecci chiazzate e roverelle
sul mare che terso Adriatico schiude
le anse ambite dei prossimi scogli tranesi

ma il mio spazio vita
è ahimé qui precluso dall'ultima bruma
e lo sguardo vorace d'orizzonti più vasti
s'arresta alle rogge
ai viscidi corsi che perigliosi affiancano
le strette carrarecce d'un tetro sobborgo
Gugnano contado
di due fattorie con taverna e cappella

è greve il silenzio
che attornia di sera le fredde mie mura
non pace è la quiete è sconforto
solitudine amara
triste è pur anche il ricordo a Gugnano[*].

Sabino Di Tommaso
da "I pensieri del Folletto" sdt

Crataegus Monogina (biancospino delle Murge)

NOTE

[*] Piccolissimo borgo, frazione di Casaletto Lodigiano, confinante con Foppa di Bascapè, ov'io a quel tempo (1972-1975) risiedevo lontano dai miei, docente in assegnazione provvsoria.