Un cèrilo a Betlemme

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cèrilo leggendario

Un cèrilo a Betlemme

Sovra la grotta un cèrilo si posa;
porpora ha l'ali qual vespro nella sera;
vi canta il parto d'un Dio che s'avvera,
segno del sangue che verserà sul colle.

L'erba del prato cèrula diventa,
or che sul colmo brilla la cometa;
desta la greggia che pria dormiva quieta,
narra alle genti quell'incredibil fola:

Tra mille stenti il tanto atteso nasce,
porta nel mondo il lume dell'Amore:
ogni rovello sfumi nel tuo cuore,
alza sui crucci il drappo della gioia!

Già la Novella col suo guardo effonde,
doni elargisce ad ogni suo vagito;
sveglia su, presto, quel tuo ardor sopito:
spargere il bene ad ogni pie' sospinto.


Fermo i pensieri sul tuo nudo Verbo,
cèrilo anch'io in brevi versi canto
l'ansie profonde del mio fragil manto.
Grazie, mio Dio; cos'altro dirti! Grazie ...

ma il mio vicino per la crisi piange
perso ha il lavoro e il pane quotidiano:
Tu Fattor buono stendi l'ampia mano,
(come insegnasti darò metà del mio)

sì che la pace nunziata al tuo Natale
dalla capanna scenda tra la gente,
apra al sorriso il cuor dell'indigente,
spinga a un abbraccio chi possiede il mondo.

Nell’avvento del Signore, 25 dicembre 2011

Sabino Di Tommaso
da "I pensieri del Folletto" sdt

Natività lignea del Quattrocento, un tempo esposta in una cappella della Cattedrale di Andria