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RELAZIONE STORICA
SULL’IMMAGINE
INVENZIONE SANTUARIO E PRODIGII
DI
MARIA SS. DE’ MIRACOLI D’ANDRIA

operetta del P. Antonino M.a di Jorio, agostiniano
Stabilimento Tipografico del Dante, Napoli, 1853

Parte III. - TRATTATO Dommatico-Morale sulle MAGNIFICENZE DI MARIA SS.


Capo II.
Misteri espressi dalla Luna
nell'Immagine di Maria SS. de’ Miracoli di Andria.

Ma non è soltanto il Sole che fa corona a Maria nella Sacra Immagine di Andria. II Sole è alla de-stra, la Luna nella linea medesima è collocata alla sinistra, e vi rifulge come un altro specchio che riflette altre di Lei sublimissime magnificenze. Noi, dovendovi fissar brevemente la nostra considerazione per rilevarle e numerarle, dobbiamo in primo luogo riflettere, che siccome la Luna in varie forme si presenta nel Cielo, così ancora un fregio svariato se ne forma nelle Immagini di Maria. Nel Cielo si vede la Luna, ora piena è scintillante, ora corniculata o a guisa di falce, ora semipiena, ed ora col disco più o meno compiuto secondo le diverse fasi della medesima. Tra tutte le forme però in due sole forme suol dipingersi nelle Immagini della Vergine, e queste sono la falciata, e la piena, delle quali, la prima suol collocarsi sotto i piedi di Maria, e la seconda a sinistra della medesima circa il margine superiore del campo, ed in ordine col Sole posto alla destra, appunto come vedesi nella nostra Sacra Immagine di Andria. Or sebbene la prima forma non sia a notarsi nel nostro argomento per non essere così dipinta nella Sacra Immagine di cui tessiamo le lodi, pure credendo pregio di queste nostre riflessioni non ometterne qualche cenno, l’aggiungiamo volontieri al nostro argomento, e ne facciamo la prima parte del medesimo. Quindi ne’ due articoli seguenti esporremo: I. le grandezze di Maria espresse dalla mezza Luna sotto i piedi di Lei; II. le grandezze di Maria annunziata dalla Luna piena sopra di Lei.

Articolo I.
Grandezze di Maria espresse dalla mezza Luna
posta sotto i piedi di Lei nelle sue Immagini.

La Luna, abbenchè la più piccola di tutti gli Astri, pure, per essere tra tutti gli Astri la più vicina alla nostra terra, per avere con essa intimi rapporti, e per le essenziali influenze, che su dessa spiega, si rende tipo di grandi cose, ed esprime una moltitudine delle più belle doti di Maria.
A numerarne alcune, diciamo primieramente, che la Luna come cagione del flusso e riflusso del mare o della fluttuazione e movimento della sua acqua, si rende simbolo d’instabilità e d’incostanza. Sotto questo rapporto, posta appiè di Maria, indica che Maria fu dell’incostanza sempre nemica, e che fu sempre stabile e forte a guisa di torre: perché come dice S. Sofronio di Gerusalemme, essendo Ella stata obumbrata dalla virtù intera dell’Altissimo, doveva superare nella costanza gli Uomini e gli Angeli; per la qual cosa potè progredire nella perfezione e nella santità, e raggiungerne l’apice (Ser. de Ass.).
Dice S. Isidoro di Siviglia, che la Luna è simbolo del Mondo; poiché come essa giunge alla sua pienezza comincia a mancare, (In cap. 7. Iosue): così il Mondo correndo semprepiù alla consumazione del tempo, giornalmente deteriora. Come simbolo del Mondo stando la luna sotto i piedi di Maria, mostra che Maria sù d’essa elevata, è costituita Regina del Mondo e Signora di tutte le creature. Inoltre, la Luna col suo continuo crescere e decrescere, e dalla pienezza di sua luce giungendo a ridursi ad essere invisibile, adombra i beni temporali, la di cui instabilità, ora fa che chi li possiede sia in alto della ricchezza, ed ora nella polvere della miseria. In tale aspetto considerato la Luna dice Riccardo da S. Lorenzo, sotto i piedi di Maria indica, che Maria ebbe a vile, dispregiò e calpestò le terrene ricchezze e la gloria mondana (Lib. 4. de’ Laud. V.). Difatto, perchè amatrice della povertà, non volendo altro che Dio a cara sua porzione, dispensò ai poveri, non solo la paterna eredità come disse S. Vincenzo Ferreri (Ser. de Nat. V.); ma anche l’oro de’ Magi come scisse l’Abalense (in cap. 2. Matth.) e con lui S. Bonaventura (de medit. Christi cap. 9.), nonchè tutto ciò che ritraeva dalle sue fatiche, toltone il suo scarso sostentamento (Epiphan. Costant. in Vita V.).
Dice il Dottore Mellifluo S. Bernardo, che la Luna, per le sue mutazioni come si legge nell’Ecclesiastico, essendo figura degli stolti(27. 12), è l’immagine di Lucifero stoltissimo nel non perseverare nel suo principato, e si stà sotto il piè di Maria conculcato, contrito e ridotto in miserevole servitù, pel trionfo da Maria riportato sopra di Lui (Ser. in Sign. Mag.). Lo stesso S. Padre nel citato luogo, considerando nella Luna le macchie che veggonsi nel suo disco, dice essere immagine della umana natura macchiata dalla colpa originale. Quindi, Maria che calca la Luna, significa che essa fu anche vittoriosa di ogni umana fragilità, e debolezza, e lontana da ogni neo di colpa, non avendo Lucifero potuto giammai macchiarla con ombra alcuna del suo veleno. Per la qual cosa, siccome Tamberlano servivasi del dorso dell’Imperatore de’ Turchi Baiazet da sè vinto in battaglia, in segno di sua vittoria riportata contro di Lui, così Maria tenendo a suo sgabello la Luna, esprime il suo trionfo riportato sopra Lucifero e sul peccato.
Per la qual cosa, esprimendo questa Luna sotto il pie di Maria la sublimissima Santità di Lei, si rileva con chiarezza, il perchè la mezza Luna, mentre si mette a Maria per isgabello, suole porsi a corona sul capo de’ Santi. Dice il Mendoza (in lib. Reg. e. 4.), che la Luna corona de’ Santi sotto i piedi di Maria significa, che la santità di Maria comincia sopra quella degli altri giusti. Ove la perfezione della virtù de’ Santi trovò il suo compimento, ivi la perfezione della santità di Maria trovò il suo principio, e si sublimò sopra tutti i Santi nella virtù, come su le altre città si eleva una città che è sita su la cima del più alto dei monti. Quindi il premio che corona i Santi formando lo sgabello di sua gloria, la magnificenza di sua corona è la maggiore che dopo la corona di Gesù abbellisce ed illustra tutto il Paradiso.
In ultimo, la Lnna corniculata, secondo la riflessione di Riccardo da S. Vittore, come una ed a due punte, significa la Chiesa militante e trionfante, e si dipinge sotto i piedi di Maria in segno di venerazione e di vassallaggio, l’una e l’altra ringraziandola di sua potentissima mediazione per la quale sono state arricchite di tanta gloria, e di tanto splendore. Mentre la Chiesa trionfante esulta sotto i piedi di Lei e l’adora come Regina, la Chiesa militante si stà in atto di supplicarla, acciò quella felicità che la trionfante si gode in eterno per le cure di Lei, con le cure stesse ad essa l’ottenga, e con quella possa essere per sempre felice. (Lib. 2. de Laud. Virg.).
Tutti questi nobili pregi di Maria espressi dalla mezza Luna sotto i piedi di Lei quanto valgono ad animare verso di lei la nostra fede? Essendo sì ricca di meriti immensi per la sua costanza angelica nel servizio di Dio; così eccelsa per essere dominatrice del Mondo; così grande pel suo distaccamento dalle terrene cose; cotanto santa per l’esenzione da ogni colpa, per la vittoria completa riportata contro Lucifero, e per la perfezione di sua giustizia elevata al di sopra della magnificenza e della gloria di tutti i Santi; quanto grande esser deve il suo patrocinio, e l’influenza della prece di Lei presso il trono di Dio?
Un ultima riflessione morale chiudi con sommo profitto il presente articolo. La Luna, per le sue variazioni alle quali è di continuo soggetta, come dicemmo è figura dello stolto, dicendo lo Spirito Santo ne’ Proverbii, che lo stolto si muta come la Luna. Secondo l’interpretazione del P. Cornelio a Lapide, per questo stolto s’intende il peccatore, il quale, e differenza del Giusto che a guisa di Sole è stabile nella sapienza come si legge nel testo medesimo, si muta di continuo a guisa di Luna tra la virtù ed i vizii, tra sacramenti e peccati, tra risoluzioni di mutar vita e cadute luttuosissime. Ora, cotesti miseri conculcatori de’ sacramenti, dispregiatori della grazia, delusori della legge divina, che si rendono riprovati volontarii, per così dire, abbandonando il bene per deprovazione, sono in abominio a Dio e calpestati sotto i sacratissimi piedi di Maria, a guisa di tanti Luciferi, a cui somigliano nella malizia e nella ostinazione.
Dunque col presentarsi innanzi ai nostri sguardi la mezza Luna sotto i piedi di Maria, mentre ci rammentiamo tante di Lei grandezze; ci conviene raccogliere col pensiero in noi medesimi e domandare la nostra coscienza, se questa Luna potesse indicare l’Anima nostra. Ahimè! che grave miseria sarebbe quella di giungere ad un grado così profondo di perversità, da meritarsi l’abbandono e l’indignazione di Maria! Se l’Anima non protetta e non favorita da Maria è in sicuro pericolo di dannazione: che sarà mai dell’Anima da Maria abbandonata è calpestata?
Gioverebbe solo in tal caso, penetrato da tutto l’orrore della propria situazione spaventevole, da sotto quei piedi stessi sollevare a Maria uno sguardo bagnato di lagrime, e con gemiti di cordoglio implorare da Lei misericordia e conforto. L’amabilissima Madre non tarderà certamente a stendere la mano pietosa per sollevarci, e per riporci di bel nuovo nel suo tenerissimo cuore. La grandezza de’ suoi meriti la renderanno potentissima a nostro vantaggio, e per Lei ottenendo conforto fedeltà e perseveranza, potremo ancora conseguire l’eterna salute.

Articolo II.
Grandezze di Maria espresse dalla Luna piena
nella Sacra Immagine di S. Maria de’ Miracoli di Andria.

La Luna piena posta nella Immagine della Vergine de’ Miracoli di Andria, nel suo sito, nella sua relazione col Sole, e per sé medesima indipendentemente considerata, offre il prospetto di altre magnificenze singolarissime della nostra Madre Maria.
Nel suo sito, vedesi primieramente posto nel campo superiore dal sinistro lato, tenendo il Sole alla destra nella medesima direzione, ed indica che Maria nel Cielo occupa dopo del Figlio il secondo posto di onore e di gloria. Il Figlio Sole di Giustizia è alla destra del Padre, Maria Luna di Grazia è alla sinistra, e val quanto dire, come spiega S. Antonino Arcivescovo di Firenze, che siccome Gesù siede alla destra, cioè nel possesso de’ beni tutti del Padre, così Maria alla sinistra è dopo Gesù di detti beni depositaria ed arbitra, perché come Madre trovasi sublimata su lo stesso trono del Figlio (Tom. 3. Ser, 11. art. 3.). Questa sublimità di potere, porta naturalmente seco un eguale sublimità di gloria; poichè stando Essa così vicino all’Umanità del Figlio, e così intimamente congiunta al trono della Divinità, secondo il B. Alberto Magno, sopra tutte le pure creature ne contempla più profondamente la Maestà, e ne gode con maggior pienezza la bontà (de Laudi V.). A ragione pertanto S. Anselmo contemplando questa gloria e questa felicità di Maria, le chiama immense ed inesprimibili, a segno tale, che volendone farne parola, l’idea sfugge dal pensiero, e la lingua diviene stupida alla parola (De Excell. V. c. 8.).
Riguardo poi alle relazioni della Luna posta in questa Sacratissima Immagne nella stessa linea e di rimpetto al Sole, troviamo nobilmente espresse la sorgente delle grandezze di Maria, ed insieme la perfezione e l’uffizio delle medesime. Ognun conosce, che la Luna è un corpo opaco, e che la luce della quale risplende la riceve dcl Sole. Or così Maria creatura purissima, abbenchè figlia di Adamo non avesse dovuto possedere altri pregi che umani, pure l’eterno Sole di Giustizia Gesù Cristo illustrandola con tutta la luce di sua grazia, con redenzione anticipata la preservò dalla colpa originale, e con santificazione copiosissima la portò a quel punto di perfezione sublimissima, che la rendesse degna sua Madre. Ecco perchè si prediceva ne’ Cantici, che Maria era bella come la Luna (cap. 69), ed una Luna piena che scintilla di tutta la sua luce. Luce ammirabile e prodigiosa che il Profeta Isaia vedendola in ispirito disse, che sarebbe stata simile a quella del Sole (50. 26). Tutta simile pertanto al Figliuol suo forma col Figlio il luminare minore per illustrare la Chiesa; poiché Dio, siccome pose nel Mondo i due luminari, il maggiore che è il Sole per illuminare il giorno, ed il minore che è la Luna per illuminare la notte, così nella chiesa pose Gesù e Maria, il primo per illuminare nel giorno della gloria, e la Luna per risplendere e guidare nelle tenebre dalla peregrinazione. Quindi, se la Celeste Gerusalemme è bella e si gode un giorno eterno senza aver bisogno di Sole, perchè in essa vi è l’Agnello immacolato che ne è la lucerna più che Sole fulgidissima ed inestinguibile (Apoc. 21. 23.); anche la Chiesa Militante è bella per la Luna perfetta che l’illumina con i splendori di sue glorie, col magistero de’ suoi esempii, con la scuola continuata delle sue ispirazioni, e co’ fulgidissimi raggi de’ suoi Miracoli, coi quali avviva la fede, conforta la speranza, diffonde in ogni ora le fiamme della santa carità, e mantiene l’esercizio del culto e della virtù.
Considerando finalmente la Luna in sé medesima separatamente ed indipendente da ogni altro Pianeta, la troveremo col fatto l’emblema sublimissimo di Maria, perchè ce ne rammenta le virtù più nobili.
Primieramente la Luna per la sua candidezza è simbolo di Purità, onde gli antichi Poeti la chiamavano casta, ed in essa i Gentili adoravano Diana, detta da essi Dea della castità. Sotto questo rapporto, essa ci esprime la purezza più che angelica di Maria. In secondo, la Luna alla purezza accoppia la fecondità giovando co’ suoi splendori alla germogliazione delle piante; Meria egualmente alla sua integrità Verginale unisce la fecondità di Madre. Terzo la Luna dicesi la regina del Cielo come il Sole dicesi il Re; ed indica che Maria tiene in Cielo questa dignità e questo regio potere. Quarto la Luna nelle Scritture esprime l’Umanità del Verbo, e Maria è stata quella che ha rivestito di carne il Figliuolo di Dio. Quinto, la Luna si ecclissa quando il Sole viene ricoperto per lei dalla terra; Maria si ecclissò nel lutto e nel dolore allorchè il Figlio sopra del Golgota fu ricoperto delle colpe degli uomini, e delle pene ad essi dovute. Sesto, la Luna apparisce più grande di tutti gli Astri che nel firmamento scintillano la notte; Maria è tra tutti i Santi del Cielo più grande nella Santità, più ricca nella grazia, più eccelsa ne’ meriti e nel patrocinio. Settimo, la Luna nel Cielo forma quasi la mediatrice della terra, perchè raccoglie la luce e le influenze dagli altri Astri ed alla terra le trasmette fedelmente; Maria dice S. Bonaventura è la mediatrice tra Dio e gli uomini e per mezzo di essa gli uomini sono arricchiti di tutte le grazie celesti (Psalt. V. Ps 26.). E per finirla, la Luna essendo cagione del flusso e riflusso del mare, mantiene il mare agitato, vi allontana la putrefazione che vediamo nelle acque stagnanti, e vi sostiene non solo nelle acque la vita de’ pesci, ma anche su la terra la vita degli uomini e degli animali, che perirebbero co’ miasmi esalati dalle sue acque corrotte; così Maria, con le sue preghiere, co’ suoi lumi, e col tesoro delle grazie sue, preserva i suoi devoti dalla colpa, allontana dal loro cuore la corruzione nel vizio, vi fa fiorir le virtù più nobili, e li preserva dalla perdizione; per cui il citato S. Bonaventura francamente assicurava: Chiunque degnamente venererà Maria sarà giustificato; chi non l’amerà e la disprezzerà morirà ne’ suoi peccati ( Psal. 118. ). La devozione verso Maria, dice S. Giovanni Damasceno, è un arma infallibile di salute, che Dio assolutamente concede a Chi vuoi salvo (Orat. de Annunc.).
Una riflessione del P. Cornelio a Lapide intorno la Luna merita in ultimo la più alta considerazione pel nostro argomento. Dice egli che la Luna rappresenta la Madre, siccome il Sole rappresenta il Padre (In Prov. Sal. 20. 20.), Difatto, si legge nel capo 37 del Genesi, che avendo il Giovanetto Giuseppe raccontato quel celebre suo sogno col quale diceva aver veduto il Sole, la Luna ed 11 stelle che lo adoravano, il Patriarca Giacobbe, che comprese il mistero, cosa dici o Figlio, rispose, forse Io la Madre tua, ed i tuoi fratelli ti dovremo adorare? Dalle quali parole con evidenza si rileva, che come le stelle indicano i fratelli, il Sole e la Luna esprimono i Genitori. Dunque la Luna nella Sacra Immagine di Maria ci ricorda che dessa è la nostra Madre Amorosa. Ma proseguiamo l’applicazione del dottissimo Espositore.
Stabilisce l’Alapide, che siccome il Sole e la Luna sono per la terra gli astri maggiori: così il Padre e la Madre formano gli Astri maggiori nella propria famiglia. Quindi dice, che siccome la Luna sostituisce il Sole in tempo di notte ed illumina la terra coi suoi splendori di argento, così la Madre in caso di assensa o di morte del Padre fa le veci di lui, e presta ai figli, sollievo, consigli, e salutari ammaestramenti. Ecco le sue parole: Sicut enim notte, absente Sole, Luna praebet lumen: sic absente, vel moriente Patre, Mater Filius exibet solatia, consilia et monita salutis. Ora, altrettanto avviene al Cristiano, se mai per sua sventura, a cagione di sue colpe si allontana da Lui il Padre celeste. Tra gli orrori della notte tenebrosa del peccato, chi gli rimane a sollievo e conforto ? Hai! che nient’altro se non l’amabilissima Luna di Paradiso, la Madre dolcissima de’ Miseri, la Consolatrice affettuosissima Maria, da cui solo può sperare la grazia del ravvedimento, e la riconciliazione con quel Padre inesorabile, il quale, per quanto ama la virtù e ‘l virtuoso, altrettanto odia l’empio e l’empietà di lui.
Al contrario, siegue lo stesso Espositore, se avverrà che in tempo di notte in cui manca il Sole, la Luna sarà oscura ed invisibile, val quanto dire, se la Madre sarà lontana o anch’essa sarà estinta, cosa ne siegue? Ne siegue, che il povero figlio, privo di Padre e di Madre, resterà ancora privo di sostegno e di guida. Si Luna fuit illunis, id est, si absit, vel moriatur Matre, Filius Patre et Matre carens, omni solatio et consilio destituitur. In questi disgraziati possono considerarsi quei peccatori miserabili, che non nutrono devozione alcuna verso Maria. In abominio a Dio, Padre giusto e severo, e senza difesa ed appoggio presso il divin tribunale, altro destino non attende loro, che quello di camminar nelle tenebre, e di compiere la loro via precipitando nelle voragini degli infernali abissi.
Ma potrebbe forse qui alcuno soggiungere: Si verifica mai che Maria giunga ad abbandonare il Pec-catore? Non è Ella la Madre de’ miserabili ed il rifugio de’ disperati? Non è forse Maria, che assumendo la parola del Profeta Isaia dice, che ancorché si possa verificare l’inumanità di una Madre che abbandona ed obblii il frutto del proprio seno; Ella però non potrà giammai dimenticare i figli suoi da sé partoriti con tanto dolore sotto la Croce? Nunquid oblivisci potest mulier infantem suum, ut non misereatur filii uteri sui? Et si illa oblita fuerit, ego tamen non oblivisiar tui (49. 15.). Sta scritto ne’ Proverbii, che il figlio colpevole sdegna il Padre, ed affligge la Madre (97. 25.); quindi deve seguire; che se Dio si sdegna contro del Peccatore, Maria si affligge ma senza adirarsi, e nella sua afflizione raddoppia le sue premure pel ravvedimento del Figliuolo traviato.
Così è senza fallo, semprechè questo figlio indegno e snaturato, col persistere nel male, non giunge a meritarsi anche l’esecrazione di questa Madre spregiata, la quale non solo non obbedisce, ma neppure invoca in aiuto. A questi avverrà la sventura di que’ figli, i quali al dire dal citato a Lapide, per la poca stima fatta de’ Genitori meritano rimanerne privi. Filius qui probris ac convitiis incessit Patrem et Matrem, meretur utroque orbari (in loc. cit.). Ciò che è nell’ordine della natura, si verifica nell’ordine della grazia; e quell’empio che abusa della divina Misericordia, irrita la collera di Dio, ed addolora di continuo con le sue colpe il Cuor di Maria, per giusto e spaventevole giudizio di Dio medesimo, viene a meritarsi d’esser privo di Padre e di Madre, che val quanto dire, viene a meritarsi l’abbandono di Dio e di Maria.
Guai perciò a quegli sciagurati, che nella notte della colpa giungono a smarrire la guida di questa luce sovrana! Con questa Luna propizia possono in ogni ora sperare di portare a porto sicuro la nave della vita; senza di essa per questa nave il naufragio è irreparabilmente segnato.
Posto tutto ciò, vedendo noi la Sacra Immagine di Maria decorata col simbolo della Luna, immaginiamo che Maria stessa ci esponga la serie de’ suoi privilegii e delle glorie sue, e ci dica: Vedete o figli le grandezze della vostra Madre e rallegratevi meco. Essendo io povera piacqui all’Altissimo, ne sono stata arricchita di splendore e di magnificenza, per essere degna sua Madre, il tutto vostro, e la sorgente d’ogni vostro bene. Amatemi, onoratemi, compiacetemi, servitemi fedelmente, poiché grande è il mio potere per arricchire la vostra mercede. Sotto del patrocinio mio soltanto potete conseguir la salute, allo splendor di mia luce potete con sicurezza camminare tra le tenebre della vita, con l’aiuto del mio braccio potete raggiungermi nel soglio della gloria. Stà scritto ne’ Proverbii, che chi mi onora avrà la vita eterna; per cui ne siegue, che chi da me si allontana infallibilmente perisce. Scriviamoci in mente queste interessanti verità, ed impariamo ad essere veri devoti di Maria, acciò sia la nostra Luna perfetta nella terrena nostra peregrinazione.