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Storia della Città di Andria ...
di Riccardo D'Urso (1800 - 1845), Tipografia Varana, Napoli, 1842, pag.
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Libro Primo
NOTIZIE PRELIMINARI.
ANDRIA Città cospicua nel Regno di Napoli in Provincia di Bari
(conosciuta anticamente sotto il nome di Peucezia) poggia vagamente su di una deliziosa prominenza.
Essa dista dalle sponde dell’Adriatico, che la guarda dal Greco-Levante, quattro miglia:
dall’Ofanto otto: e dal Gargano trenta, che la rimira dal Settentrione.
Qui la pupilla dello spettatore raggirandosi come dal centro incontra una sempre ridente campagna
la quale spesso svariata da piante amene, e fruttifere termina col gaio spettacolo
di catene di monti, e di colli ombriferi, che vanno a perdersi con gli Appennini.
Non trova essa di che lagnarsi a fronte delle altre città e pe ‘l sito,
e per la vetusta, non ispregevole struttura, e per l’industre, e docile andamento dei cittadini,
e per la penetrabilità , e sodezza dell’ingegno: e soprattutto pel balsamo dell’aria,
non che pe’ suoi feraci ed ubertosi terreni.
Alla feracità si accoppia la immensa estensione del suo territorio,
in modo che quando il suo prodotto non soffre infortunio, ed incontra estrazione,
ed animato commercio; essa nuota nella opulenza. Sono così abbondanti i cereali,
che sarebbero sufficienti, sarei per dire, a sostentare la Provincia.
Dai suoi estesi vigneti si riporta in tal copia il generoso Falerno,
che serve di supplemento al difetto di molte altre terre, e città ad essa limitrofe.
Quando riesce felice il raccolto delle mandorle, allora è incalcolabile la dovizia,
che quasi da ogni ceto si esperimenta. In altri tempi scarseggiava solo di olivi;
e quindi abbisognava dell’altrui produzione; ma ora spesseggiano in modo queste piante,
che oltre al patrio consumo, siamo costretti a far sentire altrove la ridondanza dell’olio.
Taccio poi le lunghe ed interminabili tenute boscose; come altresì le sative, ed erbifere,
le quali servono di squisito pascolo ad ogni sorta di semoventi.
Onde per quanto abbondanti, altrettanto sono preziosi , e sapidi tutt’ i latticinii;
e specialmente quando incontrano una perita manipolazione.
Or questa città pregevole per tutti gli enunciati titoli e favori di Natura,
giva solo oltremodo doluta, come di ho detto, perché si vedeva oltraggiata sul possesso
del suo ornamento maggiore, qual’ è l’antichità. Ad accorrere al suo giusto risentimento,
scendo a mettere in veduta poche osservazioni, garantite però da validi documenti.