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Storia della Città di Andria ...

di Riccardo D'Urso (1800 - 1845), Tipografia Varana, Napoli, 1842, pagg. 16-17

Libro Secondo

Capitolo II.

Considerazioni sulla Chiesa di S. Andrea.

Trovasi in Andria un’altra memoria riguardante l’epoca di S. Pietro, sebbene privata in parte della sua preziosità, perché rinnovata a tempo de’ Normanni; ed è la chiesetta di S. Andrea Apostolo. La patria tradizione ha vocitato sempre essere questo il primo Tempio che innalzarono gli Andriesi di fresco convertiti alla cristiana religione. L’ho dichiarato decaduto dalla sua preziosità; mentre non desso l’originale. Il primo era molto più grande, distendendosi sul terrapieno della muraglia [1]; ma consunto, o declinando per la sua debole struttura, venne ricuperato in parte da’ Normanni, come mostra la sua riforma.
Ma potrebbe taluno domandare, perché la prima chiesa eretta in Andria sia stata consagrata a S. Andrea, e non già a S. Pietro? non era forse più ragionevole al principe degli Apostoli, dal quale in modo precipuo erasi ricevuto il dono della fede? A questa giusta domanda rispondo sulle prime, che quando surse questo Tempio, l’Apostolo S. Pietro era ancora vivente; e che siccome gli Andriesi avevano appreso dalla sua predicazione, vietare il cristianesimo offrirsi ai suoi Eroi in vita Templi ed altari, essendo essi solo l’oggetto delle ignominie, e persecuzioni ad esempio del loro divino maestro; così lo dicarono a S. Andrea, il quale già allora regnava coronato nel Cielo.
Né trovasi esempio che avesse mai tollerato qualche campione evangelico tributarsi a lui quaggiù culto, ed adorazione. Solo la mostruosa, e pagana filosofia soleva anche in vita bruciare profano incenso ai suoi tiranni.
Rispondo in secondo luogo, che gli Andriesi andavano anche debitori all’Apostolo S. Andrea per la loro spirituale rigenerazione; mentre anco si trattenne qui per qualche giorno, come dinanzi ho detto, col fratello: ed è da supporsi avere del pari predicato. Or se questi cittadini conservavano come sacro monumento quell’altare, e quella cappella, dove S. Pietro aveva celebrato per tutto il tempo della sua dimora qui, era ben giusto del pari che, per conservare la pia memoria del fratello, in di lui onore avessero innalzato un Tempio, e quivi gli avessero offerto il primo culto. Né può contrastarsi ciò che la tradizione ul¬teriormente soggiugne, cioè di avere quei naturali eretta in attestato alla posterità, una pubblica porta in quel punto del paese, donde si congedò dal fratello Pietro, prendendo la volta dell’Acaja. Difatto continua ad appellarsi così Porta di S. Andrea; e ad onta che ne’ tempi posteriori a Federico II. questa fosse stata riffatta, e decorata di bel nuovo dello stemma di questo Imperadore; nulla però di meno i cittadini, per un sacro rispetto, non vollero scambiarne la denominazione. Nella città di Trani parimenti tuttavia si chiama strada di S. Andrea quella (come vengo assicurato da quei cittadini), per dove passò quest’Apostolo. Pare su ciò non caderci dubbio; sebbene taluno [2] sostiene, ch’essendo stato S. Andrea a predicare nell’Etolia ogni ragione voleva che gli Andriesi, come originati da quella regione, patria di Diomede avessero a lui con preferenza dedicata la prima chiesa per questa santa Memoria dichiarandolo comune protettore: che l’istesso sia stato anche praticato dagli altri paesi di Puglia di origine greca, come da Canosa, a sentimento di Monsignor Tortora.
Del resto l’Apostolo S. Pietro fu sempre venerato da questo popolo con vivi contrassegni di fervorosa adorazione, e santa riconoscenza. Ne fanno fede tutt’ i tempi; e tuttodì fra noi il suo culto è nel pieno vigore. Oltre de’ templi che sorsero in città a di lui onore, se ne contavano alcuni nelle nostre adiacenze e de’ quali ora appaiono le reliquie. In effetti fuori l’abitato nella parte del mezzogiorno eravi nella meno distanza di un miglio una mediocre chiesa in quel chiuso che trasse la indicazione dal suo nome; come ancora si appella Chiuso di S. Pietro [3]. Un’altra cappella era sulla via di Trani, ed ora non sono visibili neppure le sue vestigia. Ecco dunque col fatto come gli Andriesi sono vissuti sempre impegnati pel culto del principe degli Apostoli, perchè loro precursore, e celeste messaggiero nella cristiana religione.
NOTE
[1] Conferma ciò che ho detto l’invenzione dell’antico piede di essa chiesa, scoperto nel cavarsi le fondamenta di quelle case, fabbricate dietro di essa.
[2] Il Prevosto D. Giovanni Pastore nelle notizie del suo manoscritto.
[3] Questa chiesa era situata dove ora poggia la casina del signor Canonico Cocco. Si osservava la piazza di qualche latitudine, ma tutta ingombra da smussati rottami. Eravi solo in piedi a metà la parete di dietro I’altare in forma di nicchia all’uso antico; questo concavo ancora esiste convertito in rurale armadio; poichè sul vecchio piede della chiesa venne costruita la casina. Dietro le ulteriori ricerche di fresco praticate, si sono scoperti infiniti sepolcri, e principalmente uno molto ampio contenente uno scheletro di smisurata mole; giacendogli accanto alcune antiche militari divise; e questo nel d’intorno della cappella. Si è trovato ancora un fossato molto profondo, ripieno quasi sino all'orifizio di ossa umane accatastate, e di questo cavo presentemente si servono per serbatoio di acqua per l’uso della villeggiatura.