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Storia della Città di Andria ...
di Riccardo D'Urso (1800 - 1845),
Tipografia Varana, Napoli, 1842, pagg. 41-43
Libro Secondo
Capitolo XII.
Riordinamento della serie dei primi Vescovi.
Sul riordinamento della serie de’ primi Vescovi, che hanno occupata questa sede,
non posso negare d’incontrarsi una qualche interruzione. Questo vuoto quando
non vorrebbe attribuirsi alla perdita delle memorie, debbe assegnarsi all’infortunio de’ tempi.
Difatto non ad altro gli storiografi attribuiscono la causa della interruzione
della cronologia de’ Vescovi nelle Chiese d’Italia. Ed oh tempi in allora
per la Chiesa disastrosi, e deplorabili! Rifugge il pensiero anche nel voler toccare
di slancio il quadro miserando di cui faceva spettacolo questo Cielo sotto la ferocia de’ Goti.
Queste sitibonde fiere del Settentrione pervenute in queste parti sin dal 477.
[1],
coi loro costumi abbrutiti portarono la desolazione ne’ Templi del nascente Cristianesimo.
Ma perché quell’epoche erano segnate dalla divina collera; ecco perciò in contrasto
fra loro due snaturati colossi seminando le miserie sull’afflitta umanità.
I Longobardi invidiando ai Goti questa ricca preda, contro loro avidi di sangue
si scagliano, e dietro mille rovine, e morti ne succedono al possesso.
Questo nuovo gigante perché d’indole più cruda, e più feroce, fece sentire sin dal 571.
ai popoli d’Italia l’ultime amarezze della oppressione. Essendo i Longobardi
[2]
varii per Religione, de’ quali una parte seguiva l’iniqua setta di Ario, al pari de’ Goti,
de’ Vandali e de’ Svevi, ed un’altra la pagana credenza; misurate da questi funesti principii
le fatali conseguenze. Ma perché dal Cielo non era concesso all’empietà di perpetuare
l’impero in queste cristiane Regioni; ma di solo gittare ad esercizio della virtù
alcuni lampi fugaci su di una incertezza sempre fluttuante; questi perciò oppressi
dal vortice delle vicende, cedettero il luogo ai Greci Romani.
Cosi percorrendo la sua carriera il delitto, i Normanni nell’anno 1043.
[3],
vincendo e Longobardi, e Greci Romani, e Saraceni, s’impossessarono della Puglia.
Or in mezzo a queste luttuose catastrofi, come potevano i Pastori pascere il gregge di Cristo;
se tanti lupi infernali assediavano l’ovile? Anzi è maraviglia come di tempo in tempo
sono apparsi taluni in queste sedi Vescovili: forse in qualche intervallo di quiescenza
per la Chiesa. Nella serie però de’ Vescovi delle città marittime s’incontrano minori interruzioni:
dacché mantenendosi salde sotto la protezione de’ Greci, scendeva su di esse più libero il raggio del Vaticano.
Nella Cronologia de’ nostri Vescovi appare qualche vuoto solo nel perimetro
da me cennato de’ tempi di flagello: ed eccomi alla dimostrazione.
Primo nostro Vescovo.
Nell’anno 492.
Questa Città venne fregiata del titolo di Sede Vescovile dall’arrivo del nostro primo Padre e Pastore
S. Riccardo Gloriosissimo nel 492. Egli governò questa Cattedra per lo spazio di anni 47.
essendo morto nel 539.
2. Ves.[covo] nel 787.
Dopo il silenzio di sopra a due secoli Cristofaro, la cui memoria non poteva temere dell’obblio,
perchè, come ho detto dinanzi, esiste ne’ registri del secondo Concilio Niceno nel 787.
S’ignora la sua durata in questa Vescovado.
3. Ves. nel 1102.
Dopo altra interruzione appare Desidio, la di cui memoria manca nel catalogo de’ nostri Vescovi
tessuto dall’Ughellio, e dal Coronelli. Egli occupò questa sede nel 1102. come rilevasi
da quella pergamena, che ho citato. Questo Desidio viveva a tempo del Pontefice Gelasio II.
Da qui prende il suo corso ordinato la serie de’ nostri Pastori.
4. Ves. nel 1143.
Il nome di questo Vescovo s’ignora, come dicono Ughellio, e Coronelli; ma chiamavasi Matteo,
come va dimostrato parlandosi del tempo de’ Normanni. E siccome segue un’altro coll’istesso nome,
lo diremo Matteo I. Su di esso scrisse Bollando —
Episcopi Andriensis notitia, sed absque nomine, nobis occurrit in translatione
S. Nicolai Peregrini in Oppido Trani, celebrata an. 1143.
5. Ves. nel 1168.
Segue inoltre Riccardo secondo, quel Riccardo, che ha disturbato, senza sua colpa,
l’elenco de’ nostri primi Pastori. Venn’ eletto e consecrato Vescovo di Andria nel 1168.
sotto Alessandro III, e morì nel 1196.
6. Ves. nel 1198.
Dopo costui troviamo un’altro nostro Vescovo anche «absque nomine» il quale occupò
questa Cattedra sotto Innocenzo III. nel 1198. come registrano Ughellio e Coronelli.
7. Ves. nel 1243.
Segue Matteo II. del quale la notizia manca nel catalogo e dell’Ughellio, e del Coronelli.
Noi siamo venuti a conoscenza di lui da un pezzo di lapide, a caso trovato nel rimodernarsi
l’antico Tempio de’ Francescani Conventuali. Quivi nel finimento della rottura erano incise queste lettere —
tiarum, mancavano forse gra, o indulgen, dicendo gratiarum o indulgentiarum —
sotto poi Andriae, Dei gratia, Episcopus Matthaeus — an. Chr. 1243.
Intorno al di più de’ nostri Pastori, seguendo il Catalogo dell’Ughellio, e del Coronelli,
nel quale vengono riportati senz’alcuno anacronismo distintamente se ne fa parola
ne’ tempi rispettivi nel corso di questa Storia. Dall’esposto dunque si vede bene,
che due sono le interruzioni; ma ne’ primi secoli. Queste, ripeto quando
non si vorrebbero attribuire alla perdita delle memorie per gl’incendii
che hanno sofferti i nostri Archivii; si debbono accagionare alle calamità de’ tempi.
Del resto comunque vada la cosa, le prove negative non possono mai distruggere le positive.
NOTE (Nell'originale la numerazione è di pagina e non progressiva dell'intero argomento)
[1]
Petav.
Successiones Turcar. Imper.
[3]
Guglielmo Bracciodiferro, I. Conte di Puglia 1043. Giannone lib. IX. Cap. 2. 1..