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Storia della Città di Andria ...
di Riccardo D'Urso (1800 - 1845),
Tipografia Varana, Napoli, 1842, pagg. 65-66
Libro Quarto
Capitolo III.
Morte dell’Imperatrice Jolanta che fu sepellita in Andria.
Anni 1228.
Essendosi finalmente determinato l’Imperatore conferirsi in Gerusalemme,
anche per assistere ai suoi interessi su quel Regno, parte da Napoli, correndo l’anno 1228.
con la moglie Jolanta, e perviene in questa Città di Andria. La Imperatrice
trovavasi incinta da sette in otto mesi; e per qualche molestia
da lei sofferta nel viaggio, qui repentinamente sorpresa dai dolori del parto,
rende al figlio la luce, ed essa la perde
[1].
Federico restò molto penetrato da questo colpo acerbo; e tutta risentì l’amarezza dell’infortunio.
Intanto percorrendo per queste strade il grido festoso della popolazione Andriese
all’arrivo di questa coppia Imperiale, ad un tratto si arresta, e di quello
in vece scappa la voce del dolore. Tutti quegli apparati, che ripetevano l’eco della letizia,
si videro all’istante scambiati in luttuose gramaglie.
Il gemito de’ cittadini si afforza; e tutta la Città è nella mestizia.
L’Imperatore in posizione si trista dividendo il suo cuore alle lagrime,
ed alle tenerezze pel figlio, ordinò, che la fredda spoglia dell’oggetto de’suoi amori
ricevesse tomba onorata nella Chiesa maggiore di essa Città
[2];
e tutto venne pomposamente eseguito. Egli ricevé caro questo tributo di lagrime degli Andriesi,
per altro non ingiustamente versate sull’avvizzito fiore di una giovane Imperatrice.
Il comun lutto venne in parte rattemperato dalla presenza del neonato;
il quale fu qui battezzato, e prese nel sagro fonte il nome di Corrado;
che poi, come vedremo, successe ai dominii del padre.
Correva allora la stagion ridente di Primavera; poiché l’arrivo fu nel mese di Marzo.
Volendo l’afflitto Imperatore divagarsi, portossi a soggiornare nel castello del Monte;
e quivi per qualche tempo si divertì con la caccia. Ma giunto il mese di Agosto,
egli si condusse in Barletta, e li convocò un solenne parlamento;
e provvedendo alla successione del Regno e dell’Impero, nel caso che fosse morto nella guerra,
che andava ad intraprendere nella Soria a pro della Religione, instituì suo erede,
e successore Arrigo come primogenito natogli da Costanza; ed in sua mancanza
il secondogenito Corrado, natogli in Andria dalla defunta Jolanta.
Dopo avere cosa disposte le cose conferitosi in Brindisi, di lì s’imbarcò
per la Palestina nel giorno 11. Agosto dell’istesso anno
[3].
Gregorio IX. alla notizia della sua partenza, anziché chiamarsi soddisfatto,
si mostrò maggiormente doluto, poichè erasi avviato, senz’aver prima cercata
la soluzione dalla censura. Nell’assenza dell’Imperatore i due opposti partiti,
cioè Guelfi, e Ghibellini inferocendo maggiormente tra loro, disseminavano le rovine,
e le desolazioni. Le truppe de’ crocesegnati si gittarono nella Puglia,
ed Andria addivenne il bersaglio delle insolenze de’ Guelfi.
Ma la notizia di quanto si operava in Puglia non giunse tardi a Federico nella Soria.
Quindi egli sollecitamente assoda alla meglio i suoi interessi con Saladino
s’incorona Re di Gerusalemme nel giorno della Pasqua della Resurrezione;
e ricuperando in parte la causa del Cristianesimo, che avrebbe potuto
fuori di questi torbidi menare al suo termine, e rapidamente
si restituisce nella Puglia correndo il Maggio del 1229.
NOTE
[1]
Murat.
An. D’It. ann. 1228.
Giann. Vol. 2. lib. XVI. pug. 399.
[2]
Gian. lib. XVI. Cap. VI. pag. 311, come vedrassi nel cap. V. di questo lib.
[3]
Giann. lib. XVI. pag. 400.