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Storia della Città di Andria ...
di Riccardo D'Urso (1800 - 1845),
Tipografia Varana, Napoli, 1842, pagg. 75-76
Libro Quarto
Capitolo X.
Memoria sull’antico Monistero delle Monache Basiliane,
e poi Benedettine sotto il titolo di S. Tommaso Apostolo.
Sulla fondazione, ed introducimento in Andria di queste monache, non mi è riuscito
affatto poter raccogliere precisa notizia. Esiste un’avanzo del monistero,
benché ridotto a popolari abitazioni, e la Chiesa la quale va riconosciuta
sotto il titolo di S. Maria della Grazia. Se dovessi regolarmi dall’appaente
antichità dell’edifizio dovrei dire, essere stata la prima questa Religiosa Comunità
a metter piede in Andria. Solo ho potuto carpire alcune memorie autentiche
ma che la riguardano ne’ tempi posteriori. Mi è caduto sotto l’occhio un pubblico istrumento
[1]
colla data de’ 9. Marzo 1345. nel quale leggesi una donazione
fatta da Bertrando del Balzo di una casa in Andria
[2]
a favore del Monistero delle R.R. Monache di S. Tommaso Apostolo di Andria.
Trovansi dippiù alcune condizioni riguardanti la Sor Catarinella del Balzo,
figlia del detto Bertrando, Monaca già di esso Monistero
[3].
Avvi in un libro intitolato —
Liber visitationis factae a D. Joanne
Baptista Corrado ab illustrissimo Capitulo lateranense deputato
[4],
questa memoria —
Andrien in Apulia —. «
Ecclesia Sancti Thomae extra,
et prope muros Civitatis Andrien, ubi antiquitus erat Monasterium Monialium
Sancti Basilii, et postremo Sancti Benedicti, etc. et ad supplicationem
Capituli Episcopalis fuit unita Ecclesia ipsa cum redditibus Canonicis,
et Capitulo Ecclesiae Andrien per Papam Paulum II. Anno Domini MCCCCLXVI.
prout apparet per Bullam expeditam tempore praefati Pontificis, sub annua
praestatione mediae Librae Croci; prout Canonici Andrien pluribus vicibus solverunt etc.»
Si conservava inoltre nell’archivio della nostra Cattedrale il Decreto autenticato
in pergamena da Notar Antonio Maccabeo ai 7. Novembre 1467. emanato dal Vescovo
di Bitonto per delegazione Apostolica Vicario Generale di Andria.
Era sottoscritto dal medesimo coll’intervento dei testimonii, cioè
Francesco II. del Balzo, Engelberto Vittorio suo figlio, ed il Conte Alberico Barbiano.
In virtù di esso restavano unite le rendite del detto Monistero a quelle
della Cattedrale coll’annuo censo di mezza libbra di zafferano alla Chiesa
di S. Giovanni Lateranese, Avvi finalmente in questa Curia Vescovile
un istrumento stipolato dal magnifico Giovanni Battista Petusi Proto-notaio
Apostolico ai 4. Marzo 1576. in cui contiensi un Decreto di Monsignor Vescovo
Luca Flisco, nel quale dichiarasi essere di massa comune della Cattedrale
tutto ciò che possedeva la Chiesa di S. Maria della Grazia; dove quondam esisteva
il Monistero delle Monache Benedettine sotto il titolo di S. Tommaso Apostolo:
essendosene fatta l’incorporazione de’ suoi beni nell’anno 1466.
da Monsignor Vescovo di Bitonto delegato del Papa Paolo II.
NOTE
[1]
Del Notajo Enrico Grimaldi.
[2]
Questa casa era sita nella Rugalonga del Notar Niccolò Galatina.
[3]
Conviene qui riflettere che l’altre Monache appartenevano anche a famiglie illustri,
quantevolte Bertrando non isdegnò collocarvi una figlia.
[4]
Queste Monache erano soggette alla Chiesa Lateranese in Roma, e questo libro
si conserva anche nel medesimo Archivio Lateranese, e tutto leggesi nel fol. 81.
Nel nostro Archivio Vescovile esistono molte memorie della provvista del Rettore
in questa Chiesa di S. Maria della Grazia, fatta sino a quest’ultimi tempi
dall’istesso Capitolo Lateranese di Roma, volendo così conservare l’antico suo dritto.