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Storia della Città di Andria ...
di Riccardo D'Urso (1800 - 1845),
Tipografia Varana, Napoli, 1842, pagg. 114-116
Libro Sesto
Capitolo IV.
Re di Napoli Ferdinando I. d’Aragona.
Andria sotto Pirro, ultimo Duca della Casa del Balzo.
Passaggio della Città di Andria sotto il Principe Federico.
Anni 1483.
Pirro succeduto al Ducato di Andria, dietro la morte di Francesco suo padre,
acquistò in quest’anno il titolo di Principe per la compra della Città di Altamura,
fatta dal Re Ferdinando suo Zio. Era egli giunto a tale grado di stima nel Regno,
che gl’istessi Uffiziali del Re si attribuivano a gloria praticare a lui qualunque officio.
In effetti troviamo, che Guglielmo Vernaja, essendo Presidente della Camera Consultiva di Stato,
s’intitolava ancora Consiglier del Principe di Altamura, e Duca di Andria Pirro del Balzo.
Riportò dal suo matrimonio con Maria Donata Orsino quattro figli, cioè tre Donne,
ed un maschio chiamato Federico. Questi prese per moglie Costanza d’Avolo;
ma essendo di vacillante complesso, premorì ai suoi genitori senza figli.
Delle donne la primogenita chiamata Gisotta Ginevra sposò Pietro Guevara Marchese del Vasto,
e Gran Siniscalco del Regno. La secondogenita nomata Antonia fu maritata
a Gianfrancesco Gonzaga, Signore di Sabioneta, e figlio di Federico Marchese
di Mantova. L’ultima, cioè Isabella, prese per marito Federico d’Aragona secondogenito
del Re Ferdinando, che poi succedendo al Trono di Napoli, ne fu Regina.
Troviamo una di lei memoria in Venosa a causa del Tumulo eretto alla sua Genitrice.
Correndo l’anno 1485. il nostro Duca Pirro essendo andato in quella sua Città
con la moglie; costei sorpresa da un costipamento, in pochi dì si perdé,
e fu con tutta pompa tumulata nella Chiesa di S. Maria della Pace de’ Minori Osservanti
posta fuori la Città. Le venne eretto il Mausoleo da costei con questa Epigrafe:
Mariae Donata de Ursinis de Baucio, Pirri de Baucio Cupertini, Montis
Caveosi, Vigiliarum, Acerrarumque Comitis: Vaenusiae, atque Andriae
Ducis: Altamurae Principis, et Regni hujus Magni Contustabili, Conjugi dignissimae, Clementiae,
Justitiae, Religionis, omniumque Matronaliuns laudum exemplo incomparabili.
Isabella de Baucio de Aragonia, filia ex tribus superstitibus nata minima,
sumptu magis pro loco, quam pro insigni sua in Parentem pietate poni jussit.
Vixit annos LIV. Obiit an. Dom. MCCCCLXXXV
[1].
An. 1485.
Ma se fin qui abbiamo brevemente osservate le grandezze, ed i fasti di questa Casa del Balzo,
e la eminenza della fortuna del nostro Pirro; ora questo Principe preso di mira dalla mano dell’infortunio,
ne rimane colpito, e rovesciato. Il Re Ferdinando pervenuto agli anni senili di sua vita,
abbandona quasi tutto il governo del Regno ad Alfonso Duca di Calabria suo primogenito.
Questo Principe, essendo burbero, e dispiacevole attirò contro di sé l’odio di quasi tutti i Baroni.
Ecco perciò in campo buglie, e ribellioni. Si pretendeva da costoro che il Regno anziché ereditarsi dal primo,
fosse passato nelle mani del secondo; o sia del Principe Federico; perché di temperamento assai docile, e trattabile.
Pirro il nostro Duca ristette fermo sulle prime; ma poi sedotto dalla rivoluzione generale
degli altri Baroni; ed anche perché si trattava di mettere sul Trono Federico suo genero,
concorse con gli altri all’ardimentoso disegno. Il Re Ferdinando in questo trambusto,
vedendo non potervi riuscire colla forza, ricorse alle armi allora in uso della simulazione;
e quando si vide sicuro, punì colla morte i congiurati, correndo l’anno 1487.
Oltre alla perdita della vita, vennero confiscati loro tutt’ i beni, de’ quali il Re
ne dispose a suo genio. Gli stati appartenenti al nostro defunto Pirro,
furono dati a Federico suo secondogenito; volendo così raddolcire la sua nuora Isabella
del Balzo contristata per la perdita del Padre. Ed ecco Andria non più sotto il Ducato de’ Balzi,
ma sotto Federico di Aragona, il quale assunse tosto i titoli di Principe di Altamura,
Duca di Andria ec. ec.
Questa Città a preferenza delle altre, forse perché terra natale d’Isabella, attirò gli sguardi di Federico.
Fu da lui riconosciuta come la Capitale degli altri suoi stati, e qui fissò la sua dimora
colla sua Reale Famiglia, finchè giunse a maneggiare lo scettro di Napoli.
NOTE (Nell'originale la numerazione è di pagina e non progressiva dell'intero argomento)
[1]
Questo chiaro monumento ci rimuove da quel dubbio al quale ci sottometteva il Summonte,
dicendo nel tom. 4. pag. 4. e 621. seguendo lo scrittore Passaro, che Pirro del Balzo Princ.
D’Altamura, e Duca d’Andria fosse stato marito di D. Lucrezia figlia del Re Ferdinando.