Monte di Pietà, testamento F. Tommasini - 1542

Contenuto

da "RASSEGNA PUGLIESE di Scienze, Lettere ed Arti"

(estratto)

LE ISTITUZIONI DI BENEFICENZA DELLA CITTÀ DI ANDRIA

di Giuseppe di Francesco Ceci (1863-1938)

DOCUMENTI.
VI.

Brano del testamento di Federico Tommasini.


1542, 27 Maggio, della decima quinta indizione, in Andria.
Il notar Francesco Giacomo Picentino stipula colle formalità necessarie il testamento del patrizio Andriese Federico Tommasini, essendo questi infermo nella sua casa, posta poco lungi dalla Chiesa della Misericordia. Dopo l’istituzione di erede nelle persone dei figli Giovanni, Antonio e Geronimo, nati da Laura Marulli, e dopo alcune altre disposizioni, si aggiunge:
Item ipso Federico testatore in vulgari eloquio lega al Monte della carità seu pietà della città di Andria de presente in onore de Iddio et subventione dei poveri et miserabili personi istituito annui ducati 50 de perpetuo censo quale esso testatore have e deve conseguire dalli infrascritti.
Videlicet: quolibet anno dalla nobile Eugenia Ciretia, legitima mogliera del nob. Cola Acconsaioco annui ducati 33, tarì 1 e grana l0 sopra la matina sua sita in loco murgiarum nominata monticello, lo piano forulaio, et laco corto quolibet anno come appare per publice scripture. Item dal nob. Rencio Quarto de Andria annui ducati 10 sopra la matina sua detta di Montegrosso, come di ciò ne appare per pubblico istrumento. Item dal nob. Iacobo Tesoriero come erede del quondam Cesare Tesoriero suo fratre annui ducati 5 quale have sopra un carro de terra in loco e matina detto lo loco de Andria per esso testatore comprato, come appare per publico contratto. Quale partite di detto annuo censo ascendono alla somma di ducati 48, tarì 1 e grana 10, e ducati 11, tarì 3 e grana 10 al compimento dei ducati 50 li sei eredi habiano da comprare et tenere per la causa soprascritta.
Et vuole ipso testatore che lo presente legato da oggi avante etiam non segua la morte de ipso testatore, ma ipso testatore vivente habbia da servire in aiuto e sovventione dei poveri et opere della carità in futurum et in perpetuum et in la distributione di detti annui censi quolibet anno ut supra in perpetuum in modo aliquo non se habbia da intermetter la Università di Andria nè li procuratori seu eletti et eligendi per detta Università in le opere di detto monte della carità, ma la distributione et esecutione del presento legato se habia da fare quolibet anno in perpetuum per li infrascritti, videlicet per due homini secolari, uno del numero de gentiluomini et l’altro del popolo, et dui preiti, uno del gremio et Capitulo della maiore Ecclesia de Andria, et l’altro del gremio et Capitulo della Ecclesia di S. Nicola de Andria et anco con l’intervento di uno delli heredi di esso testatore lo più maggiore et pro nunc ipso testatore eligge li infrascritti: lo nobile Ioan Francesco Mele, lo provido Ioanne de lo fundone, don Paulo Clusola et don Vincenzo Fundone eorum et cuiuslibet ipsorum vita durante, et mancandone li predetti et ciascuno di essi se habbiano o se habbia da eleggere lo altro che mancherà per uno di detti heredi e loro heredi et successori lo più maggiore et per li tre altri sopravviventi servando sempre lo sopraseritto ordine uno gentilomo et lo altro del popolo, uno del gremio della maggiore ecelesia e l’altro dell’ecclesia di S. Nicola, persone attempate facoltosi caritativi de bona vita fama et reputatione taliter che mai si habia da manchare del predetto numero quaternario cum declaratione che tante volte li predetti debitori delli predetti censi e loro heredi se volesse ricomprare detti censi, che li predetti quattro deputati et eletti seu in futurum eligendi collo intervento di detto herede ut supra discendente in linea mascolina et in eius defectu in linea feminina habbiano da far detta revendita et statim al più presto sarà possibile li denari quali ricupereranno da dette rivendite delli detti censi si habbiano da convertire in compra di altri censi annui quali habbiano da servire modo praemisso et mancandosi dall’effettuare le esecutioni de ditto legato modo et ordine praemissis dicto legato pleno iure devenga a detti heredi e loro heredi et successori in perpetumn ut supra;
et executores et distributores, valeant et possint et unusquisque ipsorum valeat et possit dictam pecuniam debitam et de cetero debendam in toto vel in parte exigere a quibuscumque debitoribus eisdem tam in iudicio summario vel ordinario aut exequutivo quam extra et coram quocumque tribunali et iudice ecclesiastico vel seculari primarum causarum vel appellationum, etc..... (1).

[estratto da “RASSEGNA PUGLIESE di Scienze, Lettere ed Arti”, ed. Valdemaro Vecchi, Trani, 1891, vol. VIII, N.17-18, pagg. 282-287]


(1) Questo documento e quelli segnati sotto il numero seguente sono nel Cabreo o Registro dei beni e ragioni del Sacro Monte delle opere di pietà della città di Andria, in cui sono descritte ed annotate tutte le antiche e moderne scritture attenentino al stato di esso Sacro Monte, cominciando dal tempo della sua erezione che fu l’anno 1542 sino al presente amno 1728, comunicatomi dall’odierno Presidente del Monte on. Giuseppe Ceci.