Qui di seguito si trascrivono i primi tre documenti disponibili sul trasferimento del Seminario diocesano dal lato sinistro del Palazzo vescovile [la parte più chiara del palazzo nella sottostante foto, a sinistra del portone principale d'ingresso] nell'ex Convento dei Carmelitani [NDR].
parte sinistra del'Episcopio [quella più chiara] costruita appositamente, dal vescovo Tommaso C. Nobilione, per ospitare nel 1730 il Seminario
Napoli, 14 Febbraio 1838
Illustrissimo e Rev.mo Signore,
Dal Real Ministero di Guerra e Marina, mi è stato comunicato il seguente Sovrano Rescritto =
“Avendo sottomesso al Re, N. S., le rappresentanze dl Direttor Generale dei Corpi Facoltativi, intorno ai lavori, che sonosi intrapresi nell’Edifizio del Chiuso Ospedale Militare di Andria, ceduto provvisoriamente a quel Vescovo ne’ sensi del Sovrano Rescritto partecipato a V. E. sotto il dì 10. Giugno 1837, S. M. in data dei 14. del corrente Gennaio, si è degnata manifestare, che purché le innovazioni che sta facendo il Vescovo succennato tendano ad ingrandire i locali collo sbarazzarli delle piccole camere, non v’incontra difficoltà, essendo tali innovazioni vantaggiose anche per gl’infermi, ove dovessero occupare nuovamente tale stabilimento.
Nel Real Nome lo partecipo a V. E. per intelligenza ad uso corrispondente, avendone l’anzidetto Direttor Generale dei Corpi Facoltativi ricevuto simile partecipazione.
Napoli 19. Gennaio 1838.”
Io lo comunico a V. S. Ill.ma e Rev.ma per l’uso conveniente.
Il Ministro Segretario di Stato delle Finanze
Incaricato del Portafoglio degli Affari Ecclesiastici
[firma quasi illeggibile, interpretata: A. Andeo]
Napoli, 26 Maggio 1838
Illustrissimo e Rev.mo Signore,
In data dei 30 Gennaio ultimo esponendo V. S. Ill.ma e Rev.ma di esserle stato concesso per uso di Seminario il locale del soppresso Ospedale militare di Andria, antico Convento dei Carmelitani, chiese che le fosse permesso di riaprire al pubblico culto la chiesa annessavi.
Essendosi interrogato su tal proposito il Direttore del Real Ministero di Guerra e Marina, mi ha il medesimo manifestato, che non s’incontra difficoltà di aderire alla domanda di V. S. Ill.ma e Rev.ma, a condizione che ordinatosi di riaprirsi il cennato Ospedale possa continuare a rimanere in esercizio la detta Chiesa, servendo benanche per tutti gl’individui di esso Spedale; quante volte però un imperioso bisogno non portasse di non essere sufficiente l’edifizio a poter contenere quel numero di ammalati, che per ragione di molta truppa stanziar dovrebbe nelle Puglie.
Nel comunicarle ciò attendo che mi faccia conoscere l’occorrente sulla proposta condizione.
Il Ministro Segretario di Stato delle Finanze
Incaricato del Portafoglio degli Affari Ecclesiastici
[firma quasi illeggibile, interpretata: A. Andeo]
Napoli, 21 Luglio 1838
Illustrissimo e Rev.mo Signore,
Ho rassegnato a S. M. le due domande di V. S. Ill.ma e Rev.ma, la prima di cederlesi alcuni materiali ricavati dal diruto Campanile di cotesto soppresso Spedale militare, onde servirsene per le migliorazioni a fare in quel locale per ridurlo ad uso di Seminario; la seconda, per poter riaprire al pubblico culto la Chiesa annessa al suddetto soppresso Spedale.
Ho nel tempo stesso umiliato alla M. S. che da parte del Ministero della Guerra, non s’incontra difficoltà alle enunciate domande, essendosi bensì proposta in quanto alla Chiesa la seguente condizione, che V. S. Ill.ma e Rev.ma ha manifestato di accettar volentieri, cioè che accadendo di riaprirsi in appresso l’Ospedale possa detta Chiesa continuare a rimanere in esercizio, servendo benanche per tutti gl’individui di esso Spedale, quante volte però un imperioso bisogno non portasse di non essere sufficiente l’edifizio a poter contenere il numero di ammalati.
Essendosi degnata S. M. nel Consiglio di Stato dei M. del corrente mese prestare all’uopo la Sua Sovrana annuenza; nel Real Nome lo partecipo a V. S. Ill.ma e Rev.ma in riscontro ai di Lei fogli dei 30. Gennaio, e 29 Maggio ultimi, e perché ne faccia l’uso competente.
[firma quasi illeggibile, interpretata: A. Andeo]
NOTE
[NDR] Questi documenti (integralmente trascritti da copie degli originali), insieme ad altri riportati in altre pagine di questo archivio, provengono da una accurata e proficua ricerca svolta da Don Sabino Matera (a cui si deve un doveroso grazie) dall'anno in cui s'iniziarono le pratiche per lo spostamento del Seminario nel convento carmelitano, il 1838, fino alla fine del suo rettorato nel medesimo, il 1997.
Il Carmine dipinto nella tela ottocentesca della Vergine del Carmelo tra S. Riccardo e S. Carlo