Tramonto - P.Cafaro

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Tramonto

Sale dal piano lenta densa del crepuscolo l'ombra
e avvolge tenebrosa il maniero deserto.

Entro le sale grava più grave il silenzio de l'ora;
passan ne l'aria brividi di vaganti memorie.

Oh, pace, a voi erranti ne le notti illuni ombre tristi,
figli del biondo e bello e gentile Manfredi,

reclusi ne la reggia che l'avo magnifica volle
e l'Angioino perfido fece prigione orrenda!

Walkirie bionde, voi con l'ali rideste tornate,
tornate voi con l'ali de la bellezza antica.

Voi diffondete l'eco dei dì che tra l'armi fioriva
l'amore, e qui sbocciava la nuova poesia.

Quando il signor di Svevia si fece nel sole d'Italia
forte e gentile re di prodi e di poeti,

e al sogno ghibellino dava l'ali alte del core
e dava volo ai falchi, a le dolci canzoni.

Ma l'ombra tutta scura m'avvolge mi stringe compatta:
mi sento prigioniero fra le colonne infrante.

Passa un àlito a un tratto nel cupo silenzio solenne.
Chi dal tempo si leva e passa sospirando?

Pasquale Cafaro
[pubblicata in appendice al volumetto di V. Capruzzi "Il mondo poetico-cavalleresco di Pasquale Cafaro", Arte Grafica Andriola, Palo del Colle, 1957]
V. Baldaed, 1839 ( rielaborazione elettronica del colore)