Sale dal piano lenta densa del crepuscolo l'ombra
e avvolge tenebrosa il maniero deserto.
Entro le sale grava più grave il silenzio de l'ora;
passan ne l'aria brividi di vaganti memorie.
Oh, pace, a voi erranti ne le notti illuni ombre tristi,
figli del biondo e bello e gentile Manfredi,
reclusi ne la reggia che l'avo magnifica volle
e l'Angioino perfido fece prigione orrenda!
Walkirie bionde, voi con l'ali rideste tornate,
tornate voi con l'ali de la bellezza antica.
Voi diffondete l'eco dei dì che tra l'armi fioriva
l'amore, e qui sbocciava la nuova poesia.
Quando il signor di Svevia si fece nel sole d'Italia
forte e gentile re di prodi e di poeti,
e al sogno ghibellino dava l'ali alte del core
e dava volo ai falchi, a le dolci canzoni.
Ma l'ombra tutta scura m'avvolge mi stringe compatta:
mi sento prigioniero fra le colonne infrante.
Passa un àlito a un tratto nel cupo silenzio solenne.
Chi dal tempo si leva e passa sospirando?