Amo Castel del Monte
avvolto nelle tenebre fonde,
come un fantasma sospeso
tra terra e cielo,
immerso nel silenzio
appena rotto
dallo stormire delle aghifoglie,
perché tra le gotiche bifore
e al rosso bagliore delle
torce
rivedo la Corte di Federico
nell'ascolto assorto
del soave suono di liuti e di mandòle
o del dolce poetare in lingua "nostra"
parole di gioia e di tristezza,
di amore e di cortesia.