In un documento del 23 agosto 1258 (in Reg[esto]. Vat[icano]. 25, f. 151, nr. 212,
riportato in Documenti tratti dai registri vaticani,
a cura di Domenico Vendola.,(Vol. I., Da Innocenzo III a Nicola IV [1198-1292]; vol. II: da Bonifacio VIII a Clemente V, Tip. Vecchi e C., 1940-1963, nr. 346), si parla della
incorporazione del monastero di Santa Maria dal Monte a quello
di S. Maria dello Sterpeto presso Barletta, circercense del ramo abruzzese
di S. Maria di Arabona.
L’abate di Arabona, infatti, venne incaricato nel 1258 da papa Alessandro IV
("Alexander IV ad preces abbatis et conventus S. Mariae de Monte Balneoli, Andriensis diocesis, ...")
di provvedere alla riforma del monastero di S. Maria dello Sterpeto posto tra Barletta
e Trani e dipendente da quello di S. Maria del Monte presso Andria
anch’esso assegnato ai cistercensi (Monasticon Italiae.
III, Puglia e Basilicata, a cura di G. Lunardi, Cesena, 1986, n. 48, p. 38.)
Fino a quell'anno
il monastero di S. Maria dello Sterpeto era stato benedettino di stretta
clausura della comunità di Monte Sacro sul Gargano.
Nel documento del 1258 si dice espressamente che il monastero di S. Maria "de Monte Balneoli" era stato abbandonato dai suoi monaci a causa della "tirannica persecuzione" di Federico II, si può dedurre che l'imperatore, forse proprio a causa della costruzione di Castel del Monte, aveva costretto i monaci ad abbandonare la loro sede originaria.
Il documento comunque fa pensare che il monastero, seppur già abbandonato dai monaci, strutturalmente esistesse ancora nel 1258; ciò escuderebbe l'ipotesi che il Castel del Monte sia potuto sorgere al posto di tale abbazia, in quanto a quella data dai documenti si evince che era stato già terminato.