Si è tentata una ricostruzione,
pur sapendo di non poter mai in tal modo rivelare ciò che il tempo ha
cancellato e nessun artista ha espressamente riprodotto.
Due i motivi del fotomontaggio:
avere comunque un’idea dell’insieme senza accidentali decapitazioni
(ricostruzione tra l’altro richiesta dai piccoli alunni);
apprezzare meglio affinità e divergenze tra i dipinti, ipotizzare se
realizzati da scuole pittoriche similari, se commissionate con gli
stessi intenti, se la base storica e culturale sia stata la stessa.
Gli alunni hanno osservato che:
- le linee essenziali sembrano molto simili tra i dipinti: negli
atteggiamenti e nello stile: ciò rimanda a una base culturale affine;
- l'ubicazione è analoga come centralità del luogo: Il Cristo della cripta
è affrescato sul pilastro più importante dell'abside e s'inarca
maestosamente sull'altare;
quello di Sant'Angelo dei Meli troneggia (tra
la Vergine e San Giovanni Battista) nella volta della semicupola absidale.
- il Cristo stante, anziché in trono, poi, è stato associato ad una
idea più umana del Redentore, meno ieratica e distante.
[La pagina, come per molte altre, è stata sottoposta ad opportuni aggiornamenti sia nelle immagini che nei testi, dopo l'iniziale approccio con gli alunni nell'anno scolastico 1999/2000.]
[il testo e le immagini della pagina sono di Sabino Di Tommaso (se non diversamente indicato)]