Il Libro della Cripta, di G.Agresti

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(stralcio da ...)

“IL GALLO SUL CAMPANILE della cattedrale di Andria”

di Gianni Agresti

... e il libro della Cripta

La Cripta sottostante non nacque con la Cattedrale, ma è premillenaria e con certezza si può dire che la precedette di secoli (non anteriore al VII-X secolo).
Essa non fu per fortuna abbattuta quando anche Andria normanna, costruendo la sua Cattedrale, si inseriva in quel complesso moto di cultura rappresentato dal Romanico. E la Cattedrale, eretta sulla originaria chiesetta, trova in questa Cripta il legame antico con la sua fede religiosa.
E sul pilastro più antico di questa chiesetta a due navate sopravvive ancora, in un affresco superstite, dominante il rozzo lastrone dell'altare, una figura di Cristo: in piedi, benedicente con gesto greco, severo nel pallio scuro lumeggiato di azzurro, a cui contrasta il verde della tunica che indossa, schiarita dal bianco.
particolare dell'affresco del Cristo       particolare dell'affresco del Cristo
Sul Libro aperto, che il Cristo sostiene con la mano sinistra, si legge: LUX EGO SUM MUNDI. A cui seguono le lettere: N I T P
Queste tre lettere si possono, in parte, decifrare ancora, incorporate nell'intonaco dell'affresco: ma non più così agevolmente come, invece, le lessero pubblicandole - ma senza spiegarle - l'archeologo tedesco (1905) e un dotto andriese nel 1907, ai quali esse sembrarono un enigma; che oggi possiamo risolvere così:

N (on) I (n) T (énebris) P (= monogramma greco di Christus).
Le parole del Libro, dunque, ci dicono:
IO SONO LA LUCE DEL MONDO.
NON CAMMINA NELLE TENEBRE CRISTO,
che sono una sintesi, con alcune abbreviazioni, di quello che il Cristo dice nel vangelo di Giovanni 8, 12:
"Io sono la luce del mondo; chi segue me non cammina nelle tenebre"
(in lingua latina: Ego sum lux mundi; qui sequitur me Non ambulat In Ténebris).
Chi ha letto, nel passato, queste parole del Libro nella Cripta illuminata dalla luce del sole lo ha fatto, necessariamente, rivolto a Oriente, perché è a Levante ch'è rivolto l'asse della Cripta, verso il sole che sorge: il sole, anzi, la illuminava - al suo sorgere - da due finestre aperte nell'abside: e, per il lettore, era come guardare due luci:
la luce del sole e la LUCE DEL MONDO, ch'è Cristo e avendo alle spalle una Madonna in trono, con il Bambino, effigiata in un affresco ora scomparso, proprio di rimpetto alla figura del Cristo e che ora non c'è più (ma che non sfuggì all'archeologo germanico).
(da "IL GALLO SUL CAMPANILE della cattedrale di Andria", a cura di G. Agresti, Grafiche Guglielmi, Andria, 1996)