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Madonna dei Miracoli
sotto l'arco Piciocco
Scendendo per Via De Anellis, un arco sotto una antica abitazione
immette in una stradina che, rasentando sulla sinistra pertinenze
dell'antico convento francescano, immette in via Carlo Troia.
A destra del sottarco oggi (2009) si ammira l'antica edicola della Madonna
de' Miracoli, da poco nuovamente restaurata, asportando i restauri
precedenti che avevano modificato sensibilmente l'immagine originaria.
Una veduta dell'arco scattata nel 2005 fa vedere la vecchia edicola, che
aveva a fronte un quadro con 'immagine del busto di San Riccardo.
Padre Antonino M.a di Jorio, nel suo libro sottocitato sulla Madonna de' Miracoli, racconta di
una grazia o miracolo occorso nel 1846 alla famiglia Lo Sito, avente la casa
sopra l'edicola presso San Francesco; probabilmente l'edicola in oggetto è questa
sotto l'arco Piciocco. L'autore dichiara che il prodigio gli era stato
comunicato, insieme ad altri, con una nota autentica del vescovo
D. Giovan-Giuseppe Longobardi; eccone il testo:
"Circa l’anno 1846 si ritiravano da campagna il colono Giuseppe lo Sito
col suo piccolo figlio Riccardo, ed un tale Nicola Spione, ed essendo giunti
presso al convento dei M[onaci]. O[sservanti]. detto S. Maria Vetere, poco distante della Città,
dove vi è una cisterna molto profonda, ed eravi allora circa dodici palmi di acqua,
smontarono dai loro animali, per farli abbeverare, e fatto questo,
cercarono nuovamente di cavalcare. Il piccolo Riccardo, allora non più
che di sette anni, era salito sull’orlo della cisterna per potersi mettere
più facilmente sull’animale, e mentre cercava di ciò fare, il giumento
si voltò, e dando al ragazzo un urto lo precipitò nella detta cisterna.
Correva allora la novena di Maria Santissima dei Miracoli, di cui egli Nicola
è particolar divoto, tenendo sotto l’arco di sua casa la medesima Vergine dipinta,
alle vicinanze di S. Francesco, avanti a quella vi fa ardere una lampada
in ogni notte, e parecchi atti di pietà è solito esercitare nel giorno
della di lei solennità. All’inaspettata disgrazia, tutto fuor di sè
per lo spavento e pel timore di perdere il suo figlioletto, incominciò
a querelarsi con la Vergine Santissima, mosso da fervore, e fra pianti
e schiamazzi la invocava spesso in ajuto. Intanto la Vergine SS.
senza punto offendersi di quelle parole, che nel dolore diceva
il suo divoto Nicola, ma pronta sempre ad ajutare chi la invoca
con fiducia, volle dimostrare col fatto la sua misericordia;
poiché il ragazzo nel cadere nella cisterna la vide tutta illuminata,
come egli stesso asserì, e più volte calò a fondo senza mai inghiottire
una gocciola di acqua. Intanto il tempo passava, e Giuseppe non avendo mezzi
come cavarlo di detta cisterna, il colono Spione menò giù il cato di legno,
di cui si erano serviti per abbeverare gli animali, sostenuto da debole funicella,
il ragazzo si attaccò ad esso, con una mano, e così sano, e salvo,
con l’ajuto speciale di Maria Santissima dei Miracoli, lo trasse
da una sicura morte, non senza un evidente miracolo."
[testo tratto da "Breve saggio delle grazie elargite da Maria SS. ..." in "
Relazione storica sull'immagine,
invenzione, santuario e prodigi di Maria SS. de' Miracoli di Andria", di P.
Antonino M. di Jorio, Napoli, 1853, pag. 119.]