"Quest'immagine dava il toponimo popolare di «strada dietro la Madonna del Carmine» alla adiacente via Ugo Bassi.
Anticamente era la prima porta di accesso di Andria. Epoca: 1773 - 1790. Composizione: Pittura ad olio con cornice in legno verniciato color marrone, sovrapposta probabilmente ad una precedente pittura ad affresco. Inquadratura: nicchia ad arco incassata nel muro con cornice in pietra, sportello di metallo a vetro apribile."
Così ne parla Beatrice Andriano Cestari a pag. 35 del suo citato libro "Le Edicole Sacre di Andria", in base al rilevamento effettuato nel 1991.
[a sx: la foto più antica dell'edicola, fornita dal dott. D'Ambrosio -
a dx: la foto riprodotta nel testo della Cestari]
Sino al 2002 il dipinto recava alla base le sottostanti due targhe; la prima è visibile nella foto prodotta dalla Cestari:
«Episcopus
Xaverius Palica
anno 1773-1790
restaurata 1937»
Il dott. Giuseppe D'Ambrosio, approfondendo le ricerche su questa edicola nel gruppo costituito su Facebook "Andria in vernacolo & foto storiche", il 15 marzo 2015 ha pubblicato una immagine della nicchia di un tempo (foto sopra) con la seguente spiegazione:
"In Via Porta Castello tra il n. 18 e il n. 20, sulla facciata di un palazzetto a due piani, antica proprietà dei miei nonni materni Cannone, si trova questa immagine di una Madonna, dedicata alla Madonna del Carmelo, che dà il toponimo popolare di “strada della Madonna del Carmine” alla adiacente via Ugo Bassi.
Quella che è rimasta oggi di questa edicola, in passato traslocata durante la costruzione del palazzo, è una nicchia ad arco incassata nel muro con cornice in pietra, sportello di metallo a vetro apribile. Anticamente, prima della costruzione del palazzo, era situata un po’ più verso La Catuma, addossata all’ingresso della cartoleria di mio nonno, ed era sul fondo di una cappella di piccole dimensioni
Era anteriormente chiusa da un cancelletto di ferro e per buona parte da un muretto sovrastato da barrette di ferro artisticamente decorate; sotto l’immagine della Madonna vi era un altarino di piccole dimensioni, ma sempre ben allestito, illuminato e fiorito, per le numerose funzioni religiose che ivi si svolgevano. La cappella dedicata alla Vergine del Carmelo è stata più volte restaurata, nel 1937 sotto il Vescovato di di S.E. Mons. Rostagno, in epoca recente , nel 2003, da S.E. Mons. Raffaele Calabro e nel 2017 viene dedicata all’Ordine equestre del Sacro Sepolcro di Gerusalemme."
Nella preziosa foto pubblicata dal dott. D'Ambrosio (la prima a sinistra) appare il fornice dell'edicola, che risulta ben tenuta; la si vede incassata a sinistra della cartoleria di proprietà dei suoi avi.
[a sx:: foto scattata agli inizi del 2000 - a dx: foto del 2017 scattata da Riccardo Mazzone]