[1: palazzo Rella tra via Libia e via Fiume; 2: edicola della Madonna del Pozzo - elab. elettr.
S. Di Tommaso su foto di G. D'Ambrosio]
[Madonna del Pozzo in S. Maria Vetere e in S. Nicola - elab. elettr. su foto di M. Monterisi e S. Di Tommaso]
Questa edicola mi è stata segnalata dal dott. Giuseppe D'Ambrosio, del quale sono
le fotografie su riprodotte.
Purtroppo l'edicola è in pessimo stato, per cui anche l'elaborazione elettronica
dell'immagine ripresa non riesce a rende altro che le linee essenziali del dipinto.
Ha scritto il D'Ambrosio nei testi che accompagnano le foto in "Andria tra Passato e Presente" (nel 2018)
e, successivamente (nel 2019), in "Andria in vernacolo e le foto storiche":
"L'edicola è posta in Via Libia, 60, sulla facciata di un meraviglioso palazzo in stile liberty
appartenuto alla famiglia Rella.
Molti andriesi conoscono quella via come "La strait d' Pandanedd” (qualcuno azzarda anche dire “d’ puttanedd")
perchè sembra che qualche anno prima, proprio vicino a quella palazzina, abitava un rinomato medico, per l’appunto il Dr. Pantanella.
Come da tradizione tramandata, il giorno della vigilia di Ferragosto (in quell’occasione e in altre festività)
veniva allestito un piccolo altarino, riccamente addobbato soprattutto quando ci passava la processione del Santissimo.
L’immagine, una pittura a olio su lastra di zinco inchiodata
su legno e applicata al muro, è praticamente poco decifrabile e secondo
la Cestari [nel citato libro "Le edicole sacre di Andria"]
rappresenta la Madonna del Pozzo, Madonna ai cui lati vi sono San Pasquale di Baylon
e San Pietro di Alcantara. Era illuminata da una lampada con braccio di ferro
e protetta da un globo di vetro.
Secondo le notizie raccolte dalla Cestari in passato gli abitanti della zona si raccoglievano
intorno a questa immagine per recitare l'intero rosario il giorno della festa dell'Assunta.
il 15 agosto. Al termine delle preghiere, ognuno mangiava una fetta di anguria
ed era quello il momento giusto per poter fare, tra comari, qualche pettegolezzo sui fatti di cronaca quotidiana, u "r’tidd"."
Nell'edicola si intravede la Madonna, probabilmente dipinta come l'originale in stile bizantino, (dovrebbe essere a mezzo busto e col manto azzurro, col Bimbo benedicente seduto sulle ginocchia, ambedue aureolati e incoronati, in un nembo che lievita su un pozzo); ai lati si scorgono due frati francescani, forse i santi Pasquale Baylon e Pietro d'Alcantara, e in basso ai loro piedi ci sono una croce e un teschio.
A lato si riproducono due tele;
- la tela ottocentesca presente sul primo altare di sinistra entrando
nella Chiesa di Santa Maria Vetere di Andria, dove è vivo il culto della Madonna del Pozzo
ad opera dei francescani.
Tale culto fu introdotto da essi nella nostra città
dopo che a loro era stato affidata la cura della Chiesa di San Lorenzo, dove era venerata
l'icona bizantina trovata nel pozzo da Domenico Tanzella il 1705 a Piscino presso Capurso.
- il tondo di metà Ottocento attualmente presente sulle pareti del
presbiterio nella chiesa di S. Nicola,
tondo che fino aila prima metà del Novecento ornava la parete di una cappella laterale della stessa chiesa.
Nella tradizione popolare la Madonna del Pozzo era anche chiamata in soccorso se si temevano aggressioni. La dott.ssa Antonia Musaico Guglielmi nella sua raccolta di "Prosa e poesia religiosa" riferisce la seguente particolare preghiera dialettale:
Madonnә du Pәzzә |
Madonna del Pozzo |
---|---|
Madonnә du Pәzzә fammә acchié nu chәrtәddәzzә c'a chәddә ca m'aggәmèndә u ficchә indә au vendә. |
O Madonna del Pozzo fammi trovare un coltellino perché a chi mi dà fastidio lo ficco nella pancia. |
[tratto da “letteratura popolare andriese ...”, di Antonia Musaico Guglielmi, tip. Guglielmi, Andria, 1981, pag. 23] |