[crataegus monogina (biancospino): fiori e bacche - elab. elettr. su foto di. Sabino Di Tommaso - apr. - nov. 2006]
Il cratægus monogina (biancospino) appartiene alla famiglia delle Rosacee; fa parte della flora spontanea delle Murge e della gariga mediterranea.
Il cratægus monogina può alzarsi molto oltre due metri di altezza (sino a sei),
è dotato di numerose spine sui rami giovani,
la corteccia compatta varia dal grigio al rosso,
le foglie, alterne e picciolate, con 3 - 5 lobi è simile a quella della roverella, romboidale piuttosto incisa e dentellata in punta;
fiorisce a primavera in corimbi di numerosi fiorellini (fino a 25), di color bianco tendente al rosa;
i frutti sono ovali, col diametro minore di circa un centimetro, rosso-arancio nella maturazione autunnale, con uno o due noccioli.
I frutti, farinosi, sono un ottimo alimento per la fauna (i passeri ne sono ghiotti). In alcuni paesi i frutti essiccati vengono macinati onde ottenerne farina per panificazione; fermentati si ricava una specie di vino e di acquavite.
Nella tradizione cristiana è considerata pianta benefica per eccellenza; si racconta infatti che la Madonna, durante la fuga in Egitto, si sia nascosta e protetta con essa; inoltre simbolicamente rappresenta la Vergine (Addolorata) dei 7 dolori, perché i petali bianchi riferiscono la sua Immacolata Concezione, gli stami rossi e le bacche il sangue di Gesù e le spine ricordano un episodio della sua passione.