Riccardo Ruotolo
Ingegnere e progettista del nuovo complesso
Per le croci della dedicazione della nuova Aula liturgica è stata fatta una ricerca approfondita sui testi che parlano di liturgia e sui significati del rito della consacrazione.
[Le Croci di dedicazione sulle colonne laterali]
A partire dal sesto secolo d.C., in occasione della celebrazione della prima Messa in una nuova Chiesa,
si svolge il rito della dedicazione che essenzialmente consiste nell’unzione dell’altare e dei muri che racchiudono l’assemblea
dei credenti con l’acqua, l’olio e l’incenso che sono i segni del battesimo, della cresima e dell’adorazione.
Sui muri sono affisse 12 croci di pietra, generalmente realizzate ad intarsio e colorate per una maggiore loro evidenza,
a ricordare il numero degli apostoli: sono proprio queste croci che vengono unte nel giorno della dedicazione.
[Il tabernacolo con riflessi sul piano dell'altare - Una Croce della dedicazione e sue geometrie compositive]
[Crocifisso copia del medievale di Canosa e tabernacolo
(foto dx: "Samele Fotografia" di Andria)]
La croce è un simbolo molto antico, presente sotto varie forme presso tutte le religioni del mondo.
La sua forma originaria deriva dal cerchio e da due segmenti ortogonali che lo dividono in quattro quadranti:
questo a significare sia dinamicità ed emanazione di energia (la rotazione del cerchio) sia il mondo suddiviso nelle sue quattro parti,
con i due segmenti ortogonali ad indicare i quatto punti cardinali. Inoltre, questi sono i simboli dei preliminari
per erigere un Tempio: il tracciato del cerchio che individua il luogo, il tracciato degli assi cardinali che individua
l’orientamento e i settori sono le parti in cui si suddivide l’opera a farsi.
In definitiva, questo antico simbolo era alla base del Tempio.
Con il cristianesimo la croce è il riferimento al Cristo che morendo ha redento il mondo.
Nel disegnare la croce della dedicazione da affiggere sulle pareti dell’Aula liturgica, abbiamo voluto considerare la dinamicità e l’emanazione di energia di questa immagine, pertanto, la croce è il risultato di un insieme di cerchi che generano il simbolo cristiano per eccellenza.
Alla fine dell’opera, quando le risorse cominciano a scarseggiare, il Parroco don Ettore Lestingi ci ha comunicato due idee per il Tabernacolo e per il Cristo crocifisso: per il primo utilizzare un esemplare che da tempo era stato donato alla Parrocchia, per il secondo far eseguire una copia del Cristo crocifisso di epoca medievale esistente nella Cattedrale di Canosa [NdR].
Il Tabernacolo era una piccola custodia con una sola porticina: grazie all’abilità dei fabbri Peppino e Riccardo Ruggiero lo abbiamo dotato di una seconda porticina da servire per la Chiesa feriale. Poi abbiamo disegnato e fatta eseguire a traforo una cornice in legno a forma di croce al centro della quale è stato collocato il Tabernacolo in forma sospesa, come fosse nel grembo della “Mater Gratiæ”, il tutto ricoperto con foglia d’oro. Le lavorazioni di trasformazione sono state offerte dai Ruggiero.
Per quanto riguarda la riproduzione del Cristo e la realizzazione della Croce di legno che poi abbiamo sospeso sul presbiterio, ha provveduto direttamente il Parroco.
NOTE