La Prof.ssa ricercatrice Mimma Pasculli Ferrara nel testo sotto citato attribuisce i quattro altari laterali al marmoraro napoletano Giuseppe Bastelli; scrive:
“Questi ultimi [i quattro altari eretti nelle cone delle due navate laterali] sono davvero poderosi nel loro insieme altare-cona, ricchi di un linguaggio cosi moderno nell’inarcarsi imprevedibile, capriccioso dei marmi in infinite volute, cornici, che si spezzano, per poi rinascere in un ritmo serrato ma elegantissimo, specie in particolari quali lo spezzarsi dei due gradini e lo scandirsi in più piani, fino al culmine con la testa del putto capoaltare, pausa - ma immediata ripresa - della fuga prospettica verso il doppio grado, realizzato perfino nella cornice della cona.
Orbene queste raffinatezze, questo trionfo dell’ornato, a parte la ricca cromia dei marmi, si ritrovano analoghe in altari napoletani di un grandissimo marmoraro, Giuseppe Bastelli. E in particolare strette analogie ritroviamo con lo splendido suo altare maggiore in S. Maria Egiziaca a Pizzofalcone. E quindi se un nome c’è da proporre per questi splendidi quattro altari è il suo, e non Domenico Antonio Troccoli.”
[Tratto da: Domenica Pasculli Ferrara, “Arte napoletana in Puglia dal XVI al XVIII secolo: pittori, scultori, marmorari, architetti, ingegneri, argentieri, riggiolari, organari, ferrari, ricamatori, banderari, stuccatori”, Eduardo Nappi, “Documenti dell’Archivio Storico del Banco di Napoli”, Fasano, Schena editore, 1983, p. 140.]
Un'ottma descrizione di questi altari ci perviene dall'Arch. Gabriella Di Gennaro:
"Questi quattro altari ... sono tutti uguali fra loro. Prendendone così uno per campione [nella foto in basso l'altare di San Michele Arcangelo, il primo a destra entrando, nella foto a destra il dossale di S. Mauro, il primo a sinistra entrando] riscontriamo che questo altare, costruito durante i lavori settecenteschi di ristrutturazione della chiesa, è realizzato in marmi bianchi e marmi mischi di varie tonalità che vanno dal verde antico al rosa corallo, alla breccia violetta e all'ocra, con Fior di pesco e giallo di Siena ... Il paliotto si presenta arretrato, caratterizzato da una decorazione centrale molto ricca a volute ritorte e reca nella parte centrale un medaglione ovale con motivo cruciforme.
La mensa richiama per la sua composizione lo schema classico e più antico: è semplicemente poggiata su due pilastrini d'angolo scolpiti superiormente in forma di poderose volute. ...
Il postergale dell'altare è a doppio gradino e termina con due putti capoaltare di marmo bianco ... La cona è decorata da un gioco di volute sia ai lati dei piedritti che intorno alla cornice sormontata da un maestoso cartiglio. L'altare, infine, si conclude con un medaglione con ricca cornice che poggia su un poderoso architrave."
[tratto da Gli altari della Basilica di S.Maria dei Miracoli, di Gabriella Di Gennaro, - in "La Madonna d'Andria", AA.VV., Grafiche Guglielmi, 2008, pagg.267-268, testo ripubblicato con ulteriori approfondimenti ed ampliamenti nel suo studio "Altari policromi marmorei del Settecento ad Andria ed altri arredi sacri", Schena Editore, 2020, pp. 103-108.]
[particolare dell'altare di S. Michele Arcangelo - elabor. elettr. su foto Michele Monterisi 2010]
[i 4 affreschi ovali superiori degli altari laterali: 1°sx, S.Luca; 2°sx, S.Giovanni; 2°dx, S.Matteo; 1°dx, S.Marco - elabor. elettr. su foto M. Monterisi 2010]