G.di Franco: S.Maria de' Miracoli (1606)

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Di Santa Maria de’ Miracoli d’Andria

di Giovanni di Franco da Catania
(canonico, teologo e protonotario apostolico)
(stralci)

[Descrizione della parte esterna inferiore del Santuario] “un ricchissimo Tempio fondato sopra quattro ampie mura di pietra viva, lavorate, nelle tre parti di fuori, verso la valle, e da i lati, à ponta di diamante: con uno speciosissimo soglio, & cortile avanti le tre porte; nel quale è fabricata una gran cisterna copiosa di freschissima acqua per dar ristoro à i lassi cittadini, e forastieri, che d’ogni tempo vengono in gran frequenza à visitar detta Chiesa.” [citazione ripresa dal testo 1, pag. 73]

[Descrizione dell’interno della grotta e degli affreschi] “… la grotta di Santa Margherita descritta come incavata nel tufo a punta di scarpello. … mentre dietro l’altare, in una tribunetta … era dipinta l’immagine di Santa Margherita Vergine, e martire co’ miracoli … E sotto l’immagine … i nomi dei committenti – Giovanni e sua moglie Gemma - … ai quali … il merito di aver fatto incavare, depingere, e dedicare la grotta … Dalla parte settentrionale, attraverso un arco di tramezzo si accedeva ad un anfratto di minore grandezza, anch’esso scavato nel tufo, che prendeva luce a ponente da una frattura naturale della volta. Dalla parte opposta, a levante, era collocato un piccolo altare e dietro di esso … era incavata una tribuna alta da solo in cima da venti due palmi, e larga da diece: nel mezzo della quale, da antica, e dotta mano fu con colori depinta alla greca l’Imagine della Beatissima, e sempre Vergine, e Madre di Dio Maria, la quale tiene nelle sue delicatissime braccia nel grembo assiso sopra le sue riverentissime ginocchia, il Salvator del mondo unigenito suo figliolo”. [citazione ripresa dal 2, pag. 29].

[Descrizione del prospetto interno della grotta] “vi ascende una bellissima facciata, fondata sopra quattro pilastroni, tutta di pietra viva intagliata, e posta con grand’artificio ad oro, tramezzata e distinta con varij colori … Vi sono poi incavate sopra li tre archi che sovrastano à detti pilastroni, quattro finestre, nelle quali si collocano i calici, & altre argenterie, che in gran copia sono offerte da’ fedeli per loro voto, ò divozione. Sopra de quali fenestre, nel freggio sotto il cornicione principale, è scolpito à lettere d’oro l’Epitaffio dell’inventione, ò manifestazione della miracolosa effigie della Regina del Cielo, il cui autore (come è fama) fù un eccellente dottor di legge detto Antonio Mancello, & è questo PARVUM IN ABSCONDITO SACRORUM OBLIVITIONI RELICTUM, MEMORI PIETATIS VIRGINI: PIORUM AUXILIO MAGNUM REPONITUR, ET PATENS DIE PRIMI SABBATHI IVNII. ANNO SALUTIS MDLXXVI” … al centro delle quattro finestre del prospetto, una nicchia (?) “alquanto maggiore” di queste, dove era “una statua di Giesù Signor nostro morto di stucco, dentro un’ornatissimo sepolcro stuccato, e toccato d’oro, che oltra la grande divotione, che rende alle menti di quei che lo visitano, mostra ancora una vaga bellezza à gli occhi de’ riguardanti” . [citazione ripresa dal 2, pag. 108-110]

Dai lati della grotta si dipartivano due “spaciose scale di 50 scalini indiritto per ciascuna, e cinque nelle lor parti superiori di rimpetto l'una à l'altra, dove si terminano dette scale nel piano della Chiesa maggior di sopra avante l'altare del santissimo Sacramento” collocato al disotto di una cupola poggiante su quattro archi e pilastri.  [citazione ripresa dal testo 1, pag. 73]

[Descrizione della cappella intermedia, immediatamente sopra la grotta] “Nel mezzo però di dette due scale [quelle che partono dal vestibolo della grotta] vi sono due portoni dirimpetto l’una all’altra per le quali si entra in una capanna, laquale è mezzo tra la cappella, e grotta della Beatissima Vergine: à cui le soprastà & il choro, qual tiene di sopra nella sua lamia sostenuta da quattro pilastri, ne i quali è nelle mura intorno sono dipinti tutti i misterij della Passione del Redentor del mondo” . [citazione ripresa dal 2, pag. 109]

[Descrizione della chiesa superiore] “qual [ovvero il SS.mo Sacramento] sta collocato nell’altare maggiore di sopra mezzo al choro, sopra il quale è una altissima cupola fondata sopra quattro archi, e pilastroni” … “La nave poi di detta chiesa superiore, è in volto [cioè a volta, sostituita più tardi, nel 1633, dall’attuale bellissimo soffitto cassettonato] fondato etiandio sopra otto altri pilastroni, lavorati di pietra viva, con quattro cappelle, & ale per ciascun di due lati, e dui portoni dalle bande nel mezzo di dette cappelle, lasciãdone due per parte, per un de quali verso mezzo giorno s’entra in un famosissimo Monasterio, anchor che non compito, nelquale habitano quei Reverendi Monaci dell’ordine di San Benedetto sotto la Congregazione Cassinese (…) si distende poi il tempio verso il levante alla porta maggiore nel mezzo hà due porte picciole da i lati, le quali tutte tre sboccano sotto un portico fondato sopra quattro colonne di pietra viva (…) Finalmente poi dalla sudetta Piazza avanti la Chiesa verso levante, si distende una larghissima strada, quale si termina alla Città d’Andria, nella cui diocese e il detto luogo è chiesa. … qualche inesattezza (il numero dei pilastri che sostengono la volta centrale originaria sono in realtà sei per parte, e non quattro …)”. [citazione ripresa dal 2, pag. 110]


[gli stralci (evidenziati in corsivo) dall’opera in 3 vol. di
G. di Franco, “Di Santa Maria de’ Miracoli”, stamperia Tarquinio Longo, Napoli, 1606,
sono citati nei seguenti testi:
1 - AA.VV, “La lama di S. Margherita e il santuario della Madonna dei Miracoli”, tip. Miulli, S.Ferdinando di P., 1999;
2- AA.VV, “La Madonna d’Andria”, Grafiche Guglielmi, Andria, 2008]